I clandestini dal medico di famiglia

 

di Giuliano Foschini

La Regione ordina: cure gratuite, saranno a carico del servizio sanitario

 

I clandestini avranno diritto in Puglia al medico di famiglia. La norma - unica in Italia, una simile esiste soltanto in Umbria - stata inserita dal governo regionale allinterno del piano della Salute: approvata ieri in commissione salute da tutta la maggioranza, con lastensione delle opposizioni, sar discussa oggi dal consiglio regionale.

 

Il testo prevede la presa in carico da parte dei medici di medicina generale dei cittadini stranieri temporaneamente presenti (Stp) in Puglia, senza permesso di soggiorno. Una legge dello Stato del 1999, mai recepita per dal governo pugliese, prevedeva infatti lobbligo da parte delle Regioni di rilasciare anche ai clandestini un tesserino Stp per accedere ai servizi sanitari: non necessario dare documenti e si pu richiedere anche in forma anonima.

 

Deve essere rinnovato ogni sei mesi e lunica condizione perch venga rilasciato che si dichiari di essere indigenti: non a caso per la maggior parte delle prestazioni non necessario pagare il ticket. La regione Puglia non aveva mai ottemperato a questa norma seppur la maggior parte delle Asl avevano organizzato una serie di servizi in maniera autonoma.

 

Ora lemendamento mette le cose in regola. Ma si spinge oltre. Chi ha il tesserino Stp potr diventare un mutuato a tutti gli effetti: potr quindi usufruire non soltanto delle prestazioni straordinarie ed urgenti ma anche quelle essenziali e continuative. Prescrizioni mediche, quindi, dalle analisi o farmaci. Monitoraggio delle malattie croniche, prevenzioni. Ristabiliamo un diritto essenziale spiega lassessore alla Salute, Alberto Tedesco, nello spirito del piano che vuole riportare la salute ai cittadini.

 

Lopposizione si astenuta dalla votazione. Non siamo contrari al principio - spiega il capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese - Siamo per preoccupati dal meccanismo che pu portare i medici di base a iscrivere nel loro registro alcuni sconosciuti. Il problema che poniamo finanziario.

 

Esultano le associazioni che si occupano di integrazione. Primi tra tutti i responsabili del progetto Passi: da quasi un anno Patrizia Scardigno e Laura Roggio coordinano 32 mediatori culturali tra le province di Bari, Lecce e Foggia per monitorare, proporre e valutare le condizioni socio-sanitarie nelle quali vivono i cittadini stranieri. Erano state proprio loro a sollevare il problema delle cure mediche non urgenti.

 

Questa una bellissima risposta politica a un problema concreto - dicono - ma c bisogno di estendere il diritto anche ai cittadini comunitari che non hanno ancora i requisiti per accedere al servizio sanitario nazionale.