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Approfondimento

Interrogazione a risposta immediata - Question time



VIETTI, CAPITANIO SANTOLINI, VOLONTÈ, COMPAGNON, CICCANTI e NARO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere, premesso che -:in base alla Costituzione e alle norme internazionali sui diritti umani, ed in particolare alla Convenzione delle nazioni unite sui diritti del fanciullo, la cui ratifica ed esecuzione è stata disposta con la legge del 27 maggio 1991, n. 176, tutti i bambini hanno gli stessi diritti e sono tutelati «senza distinzione di sorta ed a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza»;
l'impiego di mezzi certi di identificazione, come la rilevazione di impronte digitali, previsto e regolamentato anche dalle norme comunitarie sul rilascio di permessi di soggiorno ai cittadini di paesi terzi, può essere efficacemente applicato per evitare che sia sfruttata l'incertezza sull'identità ai fini dello sfruttamento dei minori, purché siano rispettati i diritti fondamentali e la dignità delle persone;
la schedatura con la rilevazione delle impronte digitali solo dei rom che vivono nei campi nomadi ed in particolare dei bambini, pur se fosse ispirata al condivisibile intento di tutelarli, rappresenta al di là delle buone intenzioni una possibile criminalizzazione dei bambini stessi già in molti casi vittime di gravi forme di sfruttamento oltre al rischio di creare delicati problemi di discriminazione;
la grave situazione di sfruttamento in cui vivono molti bambini e le condizioni di disagio e marginalizzazione in cui versano in generale le comunità nei campi nomadi presenti sul territorio nazionale, richiedono piuttosto interventi positivi, tra cui, innanzitutto, la scolarizzazione, affinché sia possibile rispettare, tra l'altro, l'impegno assunto anche dal nostro Paese in sede internazionale di assicurare al fanciullo la protezione e le cure necessarie al suo benessere e alla sua istruzione -:
se non ritenga, in ragione delle preoccupazioni evidenziate, di rivedere le annunciate misure previste nei confronti dei minori rom per evitare che si trasformino in forme di discriminazione sulla base dell'etnia e se il Governo non intenda promuovere misure positive a tutela dei minori che vivono nei campi nomadi, tra le cui esigenze vi è senz'altro una regolare frequenza scolastica.

CICCHITTO, BOCCHINO e SBAI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la polemica pretestuosa basata su preconcetti politici ed ideologici portata avanti dall'opposizione contro l'iniziativa del Ministro interrogato diretta a combattere l'illegalità, purtroppo largamente presente nei campi nomadi, fa perdere di vista gli obiettivi reali di questa iniziativa;
è evidente il diritto dello Stato italiano di identificare coloro che risiedono nel territorio nazionale e, nello stesso tempo, è evidente la necessità di sottrarre i piccoli nomadi, in molti casi privi di identità certa, dallo sfruttamento ignobile che viene sovente praticato sulla loro pelle dagli stessi genitori o dal gruppo familiare cui appartengono, sotto forma di obbligo all'accattonaggio o a commettere furti in strada o nelle case;
la situazione attuale penalizza, in particolare, molti piccoli nomadi, che non possono essere sottratti da queste forme di sfruttamento, e consente il permanere nel nostro Paese di isole di illegalità, all'interno delle quali può avvenire di tutto;
l'accertamento dell'identità deve essere ovviamente fatto nel pieno rispetto della dignità personale e, in particolare, per i minori deve essere effettuato dove necessario e con la collaborazione di assistenti sociali -:
in quali tempi ed in quali modi si intenda ripristinare la legalità anche nell'ambito dei campi nomadi e come si intenda restituire tutti i minori nomadi ad una vita normale e dignitosa, nel cui ambito deve esserci necessariamente anche una regolare frequenza scolastica.




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