Camera dei Deputati – Aula, 29 luglio 2008

Informativa urgente del Governo sull'estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza per l'eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, deliberata dal Consiglio dei ministri in data 25 luglio 2008.

(Intervento del Ministro dell'interno)

PRESIDENTE. Ha facolt di parlare il Ministro dell'interno, Roberto Maroni, che desidero ringraziare per la sollecitudine con cui ha accolto l'invito della Presidenza a riferire in Aula. Prego, onorevole Ministro.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nella seduta del 25 luglio il Consiglio dei ministri ha deliberato, su mia proposta, l'estensione all'intero territorio nazionale della dichiarazione dello stato di emergenza derivante dal persistente ed eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari, al fine di potenziare le attivit di contrasto e di gestione del fenomeno. Tale estensione stata ritenuta necessaria in quanto i centri di accoglienza delle tre regioni Sicilia, Calabria e Puglia, oggetto della precedente delibera di stato di emergenza (il DPCM del 14 febbraio 2008 del Governo Prodi), erano ormai insufficienti a contenere l'alto numero di arrivi.

Il provvedimento del Presidente del Consiglio dei ministri la conferma di precedenti proroghe dello stato di emergenza relative a tutto il territorio nazionale e mira a consentire, secondo quanto disposto dall'articolo 5 della legge n. 225 del 1992, l'adozione delle ordinanze di protezione civile attraverso le quali sar possibile alloggiare gli extracomunitari su tutto il territorio nazionale, migliorando le strutture esistenti.

La prima delibera di stato di emergenza - il DPCM del 20 marzo 2002 - presentata dall'allora Ministro dell'interno Scajola, si era resa necessaria per gestire a livello nazionale l'afflusso dei circa 5 mila stranieri irregolari sbarcati all'epoca sulle coste italiane. La situazione di emergenza dichiarata nel 2002 stata ripetutamente prorogata, sempre per tutto il territorio nazionale, dai diversi Governi che hanno dovuto affrontare il fenomeno migratorio. In particolare, le proroghe sono state annualmente disposte con DPCM dell'11 dicembre 2002 (Ministro Pisanu), del 7 novembre 2003 (Ministro Pisanu), del 23 dicembre 2004 (Ministro Pisanu), del 21 aprile 2005 (Ministro Pisanu), del 28 ottobre 2005 (Ministro Pisanu), del 16 marzo 2007 (Ministro Amato) e del 14 febbraio 2008 (Ministro Amato). Solo in quest'ultima proroga delle proroghe - quella del 14 febbraio 2008, la quale, peraltro, ha prorogato lo stato di emergenza al 31 dicembre 2008 - viene circoscritto l'ambito spaziale, limitandolo alle regioni Calabria, Sicilia e Puglia, dove dovevano essere completati gli interventi di protezione civile gi avviati.

Peraltro, il ricorso agli strumenti di protezione civile per la gestione dei problemi legati all'immigrazione non una novit:gi nel 1999, in occasione dell'eccezionale afflusso di profughi provenienti dai Paesi Balcanici, a causa dell'acuirsi della situazione di instabilit nel Kosovo (la cosiddetta missione arcobaleno), l'allora Governo D'Alema deliber lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per l'attivazione di centri di accoglienza in Italia. L'emergenza fu poi addirittura estesa anche all'estero.

La limitazione dello stato di emergenza alle regioni Calabria, Sicilia e Puglia si rivelata non adeguata a fronteggiare il fenomeno. L'eccezionale afflusso di immigrati e richiedenti asilo ha reso necessario in questi mesi distribuire le persone giunte sulle coste meridionali dell'Italia, in particolare nell'isola di Lampedusa, in altre realt nazionali e con procedure di urgenza.

Sono stati, infatti, attivati centri di assistenza e soccorso ad Aviano, Castiglione delle Stiviere, Settimo Torinese, Roma, Castelnuovo Di Porto e Ancona.

Nel primo semestre del 2008, contrariamente alle previsioni che avevano fatto sperare ottimisticamente in una riduzione degli sbarchi riducendo lo stato di emergenza a sole tre regioni, le persone sbarcate in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna sono state 10.611, mentre nello stesso periodo del 2007 erano 5.380. I dati complessivi riferiti al 20 luglio di quest'anno registrano arrivi per 13.102 unit. Se il trend manifestato nel primo semestre dovesse permanere nella restante parte dell'anno si possono prevedere, per la fine dell'anno, arrivi complessivi per circa 30 mila persone.

La ricettivit dei centri di identificazione ed espulsione risulta, al 28 luglio di quest'anno, pari a 1.191 posti, con un'attuale presenza nelle strutture di 765 persone ed una restante disponibilit di 426. Inoltre, presso i CDA e i CARA risultano disponibili, al 28 luglio, 6.655 posti, ai quali si devono aggiungere i 762 di Lampedusa che portano la capienza massima a 7.417 posti.

Appare evidente la situazione di eccezionale pressione migratoria che ha reso necessario estendere nuovamente, cos com' stato fatto negli ultimi sei anni su tutto il territorio nazionale, la dichiarazione dello stato di emergenza dichiarata, da ultimo, dal Governo Prodi nel febbraio del 2008 e limitata a sole tre regioni.

Durante la vigenza dei precedenti stati di emergenza, dal 2002 in avanti, le amministrazioni chiamate ad affrontare questa delicata e complessa tematica hanno potuto avvalersi di poteri e strumenti straordinari proprio grazie alle dichiarazioni di emergenza rese possibili dall'emanazione di venti ordinanze di protezione civile che, nel rispetto dei principi dell'ordinamento, hanno consentito di adottare i necessari provvedimenti anche in deroga alla disciplina vigente.

Negli anni passati - e noi intendiamo replicare queste disposizioni - si autorizzato, ad esempio, il Ministro dell'interno - si tratta dell'ordinanza del 12 ottobre 2007 – in deroga al comma 2, dell'articolo 1-sexies del provvedimento, ad assegnare un contributo straordinario pari a cinque milioni di euro agli enti locali interessati dalla realizzazione degli insediamenti. Lo stesso Ministero dell'interno stato autorizzato ad assegnare contributi, nel limite di 350 mila euro, a favore di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato o il permesso umanitario e non sono stati ospitati nelle strutture di accoglienza del sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo con le modalit stabilite con provvedimento del capo del dipartimento per le libert civili e l'immigrazione. Anche questo intervento avvenuto grazie all'ordinanza di protezione civile. Inoltre, il Ministro dell'interno ha potuto procedere all'espletamento delle procedure selettive per l'assunzione di personale per gli sportelli unici; stata, altres, prevista una norma nelle ordinanze che consente al capo del dipartimento per le libert civili e l'immigrazione di adottare tutte le misure necessarie per allestire le strutture destinate alla gestione dell'emergenza - indicate ai successivi commi - provvedendo anche all'esecuzione di tutte le opere accessorie ed indispensabili per la loro funzionalit. Tutti interventi che senza le ordinanze di protezione civile non si sarebbero potute fare.

Gli interventi realizzati sono stati diretti fondamentalmente alla gestione della prima accoglienza, dell'eventuale trattenimento degli immigrati e del loro successivo allontanamento, nonch ad assicurare la piena funzionalit degli organismi preposti alle procedure per l'ingresso autorizzato dei lavoratori stranieri. In particolare, per l'amministrazione dell'interno, hanno rivestito un'importanza strategica le disposizioni con le quali sono state autorizzate misure straordinarie e procedure semplificate - come ho citato - in deroga alle vigenti disposizioni in materia di appalti, lavori pubblici e acquisti di forniture e servizi, finalizzate all'allestimento di nuove strutture di accoglienza, nonch alla realizzazione dei necessari interventi di adeguamento e di potenziamento delle strutture esistenti per migliorarne la funzionalit e assicurarne la rispondenza a pi elevati standard di vivibilit.

Questi sono gli interventi realizzati con le precedenti ordinanze di protezione civile. Tra le iniziative che si sono concretizzate negli anni passati grazie a questi strumenti, rammento,Pag. 25innanzitutto, il cosiddetto modello Lampedusa, aperto alla collaborazione, tra gli altri, dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e della Croce rossa italiana, la cui validit viene riconosciuta sia dai Paesi europei sia dalle stesse istituzioni comunitarie.

In sostanza, si riusciti a trasformare l'originario centro di permanenza temporanea ed assistenza, istituito nel 1998, con una capienza iniziale di 186 posti, con funzione di trattenimento e identificazione degli immigrati appena sbarcati, in una nuova e pi funzionale struttura per il primo soccorso, l'accoglienza e lo smistamento degli immigrati, che oggi ha una capienza di 381 posti, estensibile, all'occorrenza, a 762.

Un'altra iniziativa di rilievo che si riusciti a realizzare in passato con le ordinanze in questione stato il potenziamento, attraverso l'erogazione di consistenti contributi finanziari e la previsione di procedure semplificate in deroga, del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), che, per l'elevata qualificazione raggiunta e la misura della capacit di accoglienza dimostrata, ci consente di parlare, anche in questo caso, di modello italiano di accoglienza.

Sempre sulla base delle citate ordinanze, varie amministrazioni statali (i Ministeri dell'interno, degli affari esteri, della solidariet sociale, del lavoro e della previdenza sociale) negli anni scorsi hanno potuto impiegare risorse umane aggiuntive, destinate al potenziamento dei rispettivi uffici aventi competenze in materia (gli sportelli unici che ho citato, gli uffici immigrazione delle questure, le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari), sia attraverso la stipula e il rinnovo di contratti di fornitura di lavoro temporaneo e di contratti di lavoro a tempo determinato sia attraverso l'autorizzazione ad effettuare prestazioni di lavoro straordinario aggiuntive, in deroga ai limiti ordinari.

Sono stati, inoltre, assicurati il potenziamento e il regolare funzionamento delle commissioni per il riconoscimento dello status di rifugiato, portando da sette a dieci il numero di quelle territoriali, prevedendo per esse modalit semplificate di costituzione, nonch assicurando un adeguato servizio di interpretariato.

Ultime, ma non di minore importanza, sono le disposizioni che hanno consentito di effettuare spese di gestione in particolari settori di attivit, nonch variazioni compensative tra capitoli delle unit previsionali di base del Ministero dell'interno, in deroga ai limiti di spesa e alle norme procedurali previste dalle varie leggi finanziarie.

Con la riespansione della dichiarazione di stato di emergenza su tutto il territorio nazionale il Governo ha, sostanzialmente, inteso proseguire il percorso gi intrapreso negli anni passati, a partire dal 2002, per assicurare sempre pi civili e dignitose condizioni di accoglienza ai cittadini extracomunitari.

Si tratta, in sostanza, di continuare a fare quanto i Governi italiani hanno fatto da sette anni a questa parte e che quest'anno si era sperato, invano, che si potesse limitare a tre sole regioni.

Su questa vicenda, nei giorni scorsi, si sono sviluppate polemiche: il Governo stato accusato di essere composto da veri e propri mascalzoni; cos facendo - si detto - i prefetti potranno avere poteri particolari e il Governo alimenter la paura dei cittadini.

Si detto che una decisione davvero abominevole; si detto che questa, la proroga di un'ordinanza che c' da sette anni, la misura pi razzista che un Governo occidentale avesse mai pensato; si detto che un provvedimento che non ha precedenti n giustificazioni e che di eccezionale gravit.

Si detto che lo stato di emergenza apre di fatto la caccia all'immigrato su tutto il territorio nazionale; che un modo di avere le mani libere per espropriare gli organi preposti dalla legge dalle proprie funzioni: vale per il Parlamento e per tutti gli organi periferici. Sono affermazioni gravi, infondate, che sono anche molto singolari perch provengono da esponenti politici presenti in Parlamento, molti dei quali hanno avuto una precedente esperienza di Governo proprio nel Governo Prodi, che ha approvato in sede di Consiglio dei ministri queste stesse ordinanze. Mi risulta pertanto difficile da comprendere la ragione di queste polemiche; ma voglio replicare non con espressioni mie, ma con le parole che ha usato sull'edizione del Corriere della sera di domenica un esperto di cose politiche italiane, Angelo Panebianco: Il Governo utilizza una norma vigente per dichiarare lo stato di emergenza di fronte all'afflusso dei clandestini. Dalla sinistra partono bordate: razzismo, xenofobia, autoritarismo, intollerabile clima emergenziale. Quella norma per  stata in passato utilizzata anche dal Governo Prodi. Come mai all'epoca nessuno fiat? Come mai nessuno di quelli che oggi strillano accus quel Governo di razzismo e xenofobia? Perch i sacri principi devono sempre essere piegati alle esigenze politiche del momento (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert e Lega Nord Padania)? Non forse un modo per dimostrare che in quei principi, utili solo come armi da brandire contro l'avversario, in realt, non si crede affatto? Le politiche dell'immigrazione...

FURIO COLOMBO. Perch non si linciavano gli extracomunitari (Proteste dei deputati dei gruppi Popolo della Libert e Lega Nord Padania)...

PRESIDENTE. Prego, onorevoli colleghi.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Le politiche per contrastare l'immigrazione clandestina e la criminalit definite da questo Governo sono contenute nel pacchetto sicurezza, che si compone di un decreto-legge, di un disegno di legge e di tre decreti legislativi. Il decreto-legge stato recentemente approvato, entrato in vigore, e come forse saprete questa mattina abbiamo cominciato a dare immediatamente attuazione a quel provvedimento con la firma mia e del Ministro della difesa Ignazio La Russa del decreto che prevede l'utilizzo di 3 mila militari (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert e Lega Nord Padania). Immediatamente attuato! Intendo portare i tre schemi di decreti legislativi all'approvazione definitiva nel prossimo Consiglio dei ministri, venerd prossimo, a seguito dei pareri formulati dalle competenti Commissioni parlamentari e anche delle osservazioni ricevute dall'UNICEF, un'organizzazione che non ha atteggiamenti pregiudiziali ma molto concretamente vuole tutelare, come noi vogliamo tutelare, la dignit umana in primo luogo dei tanti bambini senza nome, senza volto che ci sono nei campi nomadi italiani abusivi. In questi tre decreti sono contenute le norme che riguardano una disciplina pi restrittiva sui ricongiungimenti familiari, sul riconoscimento e la revoca dello status di rifugiato politico, nonch in materia di stabilimento dei cittadini comunitari.

Voglio in quest'Aula spendere due parole sulla questione che stata resa nota oggi, la preoccupazione espressa dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg in un rapporto formulato dopo una visita in Italia. Abbiamo risposto a questo rapporto, il Governo ha risposto replicando punto per punto sulle contestazioni e sulle preoccupazioni e dimostrando che sono tutte totalmente infondate (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert e Lega Nord Padania), quando il Commissario parla di mancato rispetto dei diritti umani. Ma respingo (Commenti del deputato Colombo-Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)... Stai buono!

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, vi prego di mantenere un contegno degno di quest'Aula. Prego, Ministro.

ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Ma respingo con indignazione l'affermazione del Commissario del Consiglio d'Europa secondo cui gli atti di violenza avvenuti in Italia ai danni dei campi nomadi sono avvenuti senza che vi fosse un'effettiva protezione da parte delle forze dell'ordine che a loro volta hanno condotto raid violenti contro gli insediamenti.

una falsit clamorosa: la Polizia non ha mai fatto simili azioni (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Unione di Centro)! Il commissario dica quali sono questi atti! Dica quali sono questi atti! La Polizia non ha mai tenuto comportamenti di questo genere.

In conclusione, il Governo ha la ferma volont di proseguire nell'azione intrapresa di contrasto alla criminalit e all'immigrazione clandestina, con misure efficaci ed immediate, che garantiscano il diritto di ogni cittadino a vivere nella sua citt e nel suo Paese in piena sicurezza, combattendo le situazioni di degrado sociale e umano, offrendo a chi viene dall'estero in Italia per lavorare e vivere onestamente gli strumenti e i mezzi per integrarsi pienamente nel tessuto sociale (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia), ma esigendo al contempo il pieno rispetto della legge, delle nostre culture, del nostro sistema sociale.

Questi sono i principi fondamentali contenuti nel Patto europeo sull'immigrazione e l'asilo, predisposto dalla Presidenza francese dell'Unione europea. I punti qualificanti di tale Patto sono: contrasto dell'immigrazione irregolare attraverso l'impegno degli Stati ad evitare le sanatorie generalizzate e quelle relative a settori lavorativi, ricorrendo invece a strumenti di legalizzazione caso per caso, e assicurando altres l'allontanamento dall'Unione degli stranieri che vi soggiornano irregolarmente; organizzare l'immigrazione legale in funzione delle esigenze e della capacit di accoglienza di ogni Stato membro; proteggere meglio l'Europa migliorando il controllo delle sue frontiere esterne, in uno spirito di solidariet, anche attraverso lo sviluppo delle capacit operative di Frontex e la mobilitazione di tutti i mezzi per garantire un controllo pi rigoroso dei confini terrestri e marittimi europei; costruire un sistema comune europeo in materia di asilo ( un aspetto, questo, che reputo particolarmente importante); infine, promuovere la cooperazione per favorire lo sviluppo dei Paesi terzi. Su questi principi, e sulla linea della Presidenza francese, si riconosce pienamente il Governo italiano (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia).

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(Interventi)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bertolini. Ne ha facolt.

ISABELLA BERTOLINI. Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare il Ministro Maroni a nome del gruppo del Popolo della Libert per l'informativa precisa, puntuale e documentata che egli ha fornito oggi all'Aula su questa decisione del Governo. Mi permetto di dire che il Ministro Maroni lo aveva gi fatto nei giorni scorsi con grande chiarezza attraverso gli organi di informazione, ma anche giusto che vi sia un'informativa istituzionale.

Il principio che regge questo provvedimento, almeno per noi della maggioranza, molto chiaro: nasce dall'esigenza di gestire ed amministrare al meglio il grandissimo flusso di immigrati da cui oggi il nostro Paese investito, cercando di garantire l'equilibrio fra solidariet e ordine pubblico. Continuano, infatti, nel Paese gli sbarchi di clandestini: i centri di permanenza temporanea, oggi divenuti centri di identificazione ed espulsione, che - lo voglio ricordare - la sinistra ha tentato invano di smantellare, sono insufficienti e in alcuni casi inadeguati. La situazione rischia, dunque, di andare fuori controllo.

Compito di un Esecutivo responsabile a questo punto quello di intervenire prontamente, intervenire - come ha detto il Ministro - anche per garantire un trattamento adeguato a quei disperati che sbarcano sulle nostre coste. Questo provvedimento, infatti, consente semplicemente di avviare procedure accelerate di organizzazione e di spesa per fronteggiare l'eventuale emergenza, un'esigenza, questa, che - come ha ricordato anche il Ministro - era stata sentita gi dai Governi precedenti, dal momento che si tratta della sesta proroga su questo tema, un'esigenza condivisa soprattutto dal Governo Prodi, che aveva adottato identica ordinanza nel 2007 e l'aveva reiterata (anche se limitata a tre regioni) nel febbraio 2008.

Eppure, in questi giorni abbiamo assistito ad una vera e propria sceneggiata da parte dell'opposizione: sono state lanciate delle accuse pesantissime di razzismo e xenofobia; si parlato di democrazia in pericolo, di autoritarismo. Abbiamo sentito un'opposizione confusa, evidentemente alla ricerca di un'identit ormai smarrita, che di fronte a questa iniziativa siPag. 31dice indignata e scandalizzata e che arriva a contestare perfino provvedimenti che essa stessa aveva adottato quando era al Governo del Paese.

Ma non solo: ritengo un clamoroso autogol politico e una circostanza forse ancora pi esilarante, se non fosse tragica, il fatto che queste accuse arrivino non solo da esponenti della sinistra massimalista, che ci hanno abituati anche a ben altro, ma da persone che di quell'Esecutivo facevano parte, come il Ministro Bindi, che ha parlato di Stato di polizia, o peggio ancora l'onorevole Minniti, che all'epoca era Viceministro dell'interno e che probabilmente aveva partecipato alla stesura del provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia) ed oggi dice che il Governo deve spiegare al Parlamento e al Paese una decisione che desta preoccupazione.

Peccato che il Governo Prodi con il Ministro Amato, onorevole Minniti, non ha mai spiegato un bel niente al Paese e al Parlamento, e quindi a nessuno, quando adott lo stesso provvedimento, e nessuno allora, n da destra n, tanto meno, da sinistra, si alz a lanciare accuse strumentali e infondate: un comportamento schizofrenico, privo di buonsenso ed assolutamente ingiustificato. Sul fronte dell'immigrazione abbiamo ereditato una situazione complessa e non lo nascondiamo; possiamo dire una situazione di emergenza, che ha creato nel Paese difficolt di ordine pubblico e di sicurezza che, con coraggio e determinazione, stiamo cercando di affrontare. Voglio essere molto chiara: non ci faremo intimidire, signor Ministro, da una campagna mediatica, demagogica ed inutile che tenta di delegittimare il nostro operato e l'operato del Governo. Siamo certi di avere intrapreso la strada giusta e difenderemo con forza la bont delle soluzioni che abbiamo individuato per il Paese, stremato dal devastante biennio del Governo Prodi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia - Commenti del deputato Misiani).

Lo dico al Ministro Maroni: conti su di noi del Popolo della Libert, perch continueremo a difendere gli italiani e, soprattutto, a spiegare loro le iniziative che questo Governo ha adottato, dal pacchetto sicurezza alle misure per il restringimento per i ricongiungimenti familiari degli extracomunitari, dall'introduzione del reato di clandestinit, di cui dovremo discutere, alle impronte per tutelare i bambini rom (CommentiPag. 33del deputato Colombo), dalla chiusura dei campi nomadi all'utilizzo dell'Esercito. E lo faremo in ogni occasione come questa, ma anche quando la sinistra - una sinistra ormai isterica - all'estero punta l'indice contro l'Italia, contro il nostro Paese che sta solo cercando di limitare l'afflusso senza regole dei clandestini, quella stessa sinistra che per non dice mai niente quando altri Stati sparano sui barconi dei disperati (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia).

Noi difenderemo le iniziative adottate, signor Ministro, anche dagli attacchi pretestuosi degli apparati burocratici internazionali (l'ultimo di oggi)...

PRESIDENTE. Onorevole Bertolini, deve concludere.

ISABELLA BERTOLINI. ...che sono lenti e farraginosi se si tratta di fermare le stragi nel mondo, ma solerti ed inutilmente efficienti quando cercano di censurare un Governo che lavora per i suoi cittadini. Polemiche come questa, voluta dalla sinistra che non ha proposte da avanzare ma prigioniera della propria sterile propaganda, non aiutano noi a governare meglio.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Bertolini, il suo tempo scaduto.

ISABELLA BERTOLINI. Concludo, signor Presidente, dicendo solo che ci rendiamo conto che i complessi processi dell'immigrazione vanno organizzati con prontezza...

PRESIDENTE. La prego, onorevole Bertolini, il tempo a sua disposizione terminato.

ISABELLA BERTOLINI. Credo, per, che dobbiamo rispondere alle istanze dei cittadini che ci chiedono pi sicurezza e pi legalit nel Paese, per avere maggiore libert (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libert, Lega Nord Padania e Misto-Movimento per l'Autonomia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Minniti. Ne ha facolt.

MARCO MINNITI. Signor Presidente, signor Ministro dell'interno, la ringrazio per essere venuto qui in Parlamento e mi auguro che anche i colleghi della maggioranza, oltre ad essere particolarmente agitati, l'abbiano ascoltata nelle cose che lei ha detto. Penso che fosse giusto che il Parlamento venisse chiamato a discutere, e colgo l'occasione anche per ringraziare il Presidente della Camera che ha avuto questa sollecitudine. D'altro canto, se l'opposizione non chiede di discutere in Parlamento cosa dovrebbe fare? Noto un certo fastidio per le sedi parlamentari e questo mi preoccupa, cari colleghi della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Il fatto che si possa discutere in Parlamento di misure importanti come quelle sull'immigrazione lo ritengo un diritto, anzi un dovere, dell'opposizione! Posso aggiungere un'altra cosa, signor Ministro? Mi sarei aspettato che le parole che lei qui ha detto, le avesse dette immediatamente venerd pomeriggio.

Si lasciato colpevolmente per ore che la situazione andasse fuori controllo, che vi fosse una rincorsa delle ansie e delle preoccupazioni degli italiani, e poich lei ha citato dichiarazioni di esponenti dell'opposizione mi consenta di citarne una soltanto di un'autorevole esponente della sua maggioranza e del suo partito. Cito testualmente: finalmente un Governo che vede la realt per quello che . Un forte segnale tale da fare s che l'immigrazione clandestina non sia pi tollerata.

Signor Ministro, un po' troppo entusiasmo per una semplice proroga. La verit  che ci troviamo di fronte ad un provvedimento che non soltanto una proroga: l'estensione, a tutto il territorio nazionale, di un provvedimento che prima era in vigore soltanto in tre regioni. Ci per una ragione semplicissima, signor Ministro: negli anni passati quel tanto vituperato Governo Prodi aveva fatto diminuire gli sbarchi in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e quindi l'emergenza era ridotta soltanto a tre regioni! Oggi, invece, la situazione quella che lei ci ha esposto, e cio gli sbarchi sono raddoppiati e si prevede che triplicheranno. Non oso immaginare ci che sarebbe successo se fosse venuto qui un Governo di centrosinistra, in questo Parlamento, a dire che gli sbarchi sarebbero triplicati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Riflettete su quello che si fa e quello che si dice.

Le verit - vorrei che su questo anche i colleghi della maggioranza riflettessero con noi - che ci dicono questi dati che il fenomeno dell'immigrazione molto pi complesso di quello che voi fate capire agli italiani. Non basta la faccia cattiva per fermare coloro che partono dall'Africa: se uno fa trecento chilometri a piedi nel deserto non si ferma certo per una dichiarazione roboante dell'onorevole Cota (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico)! Lo so che questo dispiace agli italiani, ma purtroppo cos (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Il problema molto pi complesso. Il problema vero, signor Ministro, che in questo Paese adesso manca una strategia sui temi dell'immigrazione. Voi ci state isolando dall'Europa (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libert). A me dispiace, signor Ministro, che lei abbia una posizione cos semplice su quanto avviene in Europa. Il Parlamento europeo ci critica, ci censura, il Consiglio d'Europa ci critica e noi andiamo avanti con un riflesso autistico, come se tutto quello che abbiamo fatto e pensato fosse sempre giusto. Non cos. Senza l'Europa non si va da nessuna parte. Abbiamo bisogno di tenere insieme un progetto che sia in grado di comprendere integrazione e sicurezza. Voi non conoscete questo equilibrio, perci mandate un messaggio sbagliato.

Infine, signor Presidente, il problema vero che nel momento in cui si introduce il reato di immigrazione clandestina si stabilisce, di fatto, che in Italia non sar pi possibile allontanare nessuno. Signor Ministro, nel momento in cui lei afferma ci - mi consenta di dirlo senza nessuna aggressivit - lei sta mentendo agli italiani e al Parlamento: il reato di immigrazione clandestina significa spostare i termini dell'allontanamento sine die. Di fatto, si prende atto che non possibile allontanare nessuno, si cronicizzazione il problema e si rende l'Italia un Paese che non affronta seriamente tali questioni.

Concludo con un'ultima considerazione. Il nostro Paese adesso governato da un Esecutivo molto roboante in ordine ai temi della sicurezza. Ascolto parole molto forti ma poi, dopoPag. 36le parole, guardo i fatti, e vedo i tagli alle forze di polizia e quelli al Ministero della difesa: parliamo di sicurezza e disarmiamo coloro che devono proteggere il territorio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ma accanto a quei tagli vi un altro problema che mi preoccupa, il taglio alle politiche dell'immigrazione: 200 milioni in meno in tre anni per l'immigrazione, l'accoglienza e la garanzia dei diritti. Voglio ricordare l'elenco che ha citato prima la collega Bertolini, che a lei fa un effetto tranquillizzante e a me, invece, preoccupa. Guardo con preoccupazione a un Paese in cui vi il reato di immigrazione clandestina ...

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Minniti.

MARCO MINNITI. ...in cui vi l'esercito che presidia le strade e le citt e in cui vi sono i bambini rom cui vengono prese le impronte.