Cari amici,
provo a fare
il punto sulle proposte di riforma in materia di immigrazione all'esame del
Parlamento. Mi limito qui agli schemi di decreto legislativo in materia di
ricongiungimento, asilo e libera circolazione dei comunitari.
1) D. Lgs.
ricongiungimento
La Commissione
affari costituzionali della Camera ha dato parere favorevole allo schema di
decreto legislativo "ricongiungimento". Col parere, la Commissione
invita il Governo a valutare l'opportunita' di apportare ulteriori restrizioni
alla disciplina. La piu' grave di queste riguarda la soglia di reddito
necessaria per chiedere il ricongiungimento. Si propone di innalzare tale
soglia al valore del prodotto tra l'importo dell'assegno sociale e il numero di
componenti del nucleo familiare che, a seguito del ricongiungimento, si
costituisce in Italia.
Ricordo che la
soglia fissata dalla normativa attuale corrisponde all'importo dell'assegno
sociale quando il nucleo e' costituito da due persone; al doppio dell'assegno
sociale per nuclei di tre o quattro persone; al triplo, per nuclei piu'
numerosi.
L'invito della
Commissione e' frutto dello sforzo congiunto delle intelligenze dell'On.
Bertolini e dell'On. Zeller (ma ignoro chi dei due sia deputato a leggere e chi
a scrivere). Se il Governo lo accogliera', potranno godere del diritto
all'unita' familiare solo pochi immigrati agiati.
Per di piu',
la limitazione rendera' impossibile il rinnovo del permesso per le famiglie che
gia' si trovano legalmente in Italia e che non facciano parte di questa fascia
agiata. Ai fini del rinnovo del permesso, infatti, lo straniero deve dimostrare
di disporre di un reddito, per se' e per i propri familiari, di entita' pari a
quello fissato dalle norme sul ricongiungimento. Inutile dire che la nascita di un figlio in Italia
aggravera' la condizione di soggiorno dello straniero in modo drammatico (piu'
di quanto non lo faccia gia' oggi). Questo fatto, a sua volta, fara' crescere
di molto il numero degli aborti tra le donne immigrate.
Effetti
negativi analoghi si avranno infine sull'accesso al permesso CE per
soggiornanti di lungo periodo e sul godimento del diritto di soggiorno di
durata superiore a tre mesi per residenza elettiva o per studio dei cittadini
comunitari e dei loro familiari (anche in questi casi, rileva la soglia di
reddito prevista per il ricongiungimento dello straniero).
Osservo come
queste restrizioni creerebbero altrettanti situazioni di incompatibilita' tra
la normativa italiana e quella comunitaria. Piu' precisamente, le direttive
86/2003 (ricongiungimento), 109/2003 (soggiornanti di lungo periodo) e 38/2004
(libera circolazione dei comunitari) prevedono che possa essere chiesta la
disponibilita' di risorse sufficienti a che il nucleo familiare si mantenga
senza ricorso all'assistenza sociale. Si vede come il legislatore comunitario
identifichi la soglia con il valore al di sotto del quale il nucleo familiare
potrebbe esigere l'adozione di misure di assistenza sociale. Per essere
legittima, quindi, la limitazione deve far riferimento non a criteri arbitrari,
ma alle condizioni che fanno scattare l'obbligo di intervento dell'assistenza
pubblica.
Otre alla
questione della soglia di reddito per il ricongiungimento, la Commissione
Affari costituzionali della Camera invita il Governo
- ad estendere
a sei mesi (dagli attuali tre) la durata del periodo al termine del quale, in
mancanza di risposta sulla richiesta di nulla-osta al ricongiungimento, tale
nulla-osta non e' piu' necessario ai fini della richiesta di visto;
- a prevedere
che ai fini del ricongiungimento con il genitore a carico lo straniero debba
stipulare un'assicurazione sanitaria;
- a riformare
le norme che oggi consentono l'ingresso per ricongiungimento del genitore
naturale di minore soggiornante in Italia (norme che, in particolare, fanno
salvo, nei casi di matrimonio poligamico, il diritto all'unita' familiare
dell'incolpevole minore senza recare danno al nostro ordine pubblico).
Mi auguro che
il Governo tenga i suggerimenti partoriti dagli On. Bertolini e Zeller nella
considerazione che essi (i suggerimenti e gli onorevoli) meritano. Mi auguro
anche che istituzioni tradizionalmente attente alla difesa dei deboli, della
vita e della famiglia (la Chiesa cattolica, per esempio) si muovano in base ai
principi per cui sono nate.
2) D. Lgs.
asilo
Nel corso
dell'esame dello schema di decreto legislativo "asilo", anche a
seguito delle istanze presentate dall'ACNUR e dalle associazioni, il Governo si
e' detto disposto a rivedere la questione piu' delicata: quella dell'effetto
sospensivo del ricorso. Il sottosegretario Mantovano ha affermato che tale
effetto potrebbe essere salvato (con opportuna revisione dello schema di
decreto legislativo), escludendolo solo nei casi di domande presentate da
persone gia' destinatarie di provvedimento di espulsione o respingimento o di
domande rigettate perche' giudicate dalla Commissione territoriale
"manifestamente infondate".
Il fatto che
il Governo intenda rivedere lo schema di decreto legislativo e' senz'altro
positivo. Quanto alla soluzione prospettata da Mantovano vedo due problemi:
- non c'e'
modo, per lo straniero che si presenti alla frontiera, di costringere la
polizia a ricevere la domanda di asilo prima dell'adozione di un provvedimento di
respingimento (lo straniero che, essendo gia' sul territorio dello Stato,
intenda presentarsi in questura per presentare domanda potrebbe, al limite, per
evitare analoga impossibilita', farsi accompagnare da un avvocato o da un
semplice testimone);
- la nozione
di "manifesta infondatezza" e' assai critica e puo', tutt'al piu',
essere utilizzata allo scopo di applicare una procedura d'urgenza in fase di
esame. Mi sembra di problematica applicazione in relazione all'esito di una
domanda. La Commissione territoriale, infatti, non assegna un voto alla domanda
di asilo. Decide solo se e' fondata o infondata. Guai se la Commissione
respingesse due domande di asilo infondate definendone una
"infondata" e l'altra
"manifestamente
infondata". Cosa dovremmo intendere? che la prima forse e' fondata, ma la
Commissione non ha tanta voglia di esaminarla con cura e rinvia la decisione
effettiva al giudice del ricorso? E' un po' come ammonire che un'azione e'
"severamente vietata"...
3) D. Lgs.
comunitari
Riguardo allo
schema di decreto legislativo "comunitari" - il peggiore dei tre -
osservo, con piacere, come la relatrice, On. Souad Sbai (PdL), abbia avanzato
dubbi sulla compatibilita' di alcune delle disposizioni contenute nello schema
di decreto legislativo con la Direttiva 38/2004 (in particolare, la
disposizione che tratta, ai fini dell'allontanamento, la mancata richiesta di
iscrizione anagrafica o di carta di soggiorno alla stregua di motivo imperativo
di pubblica sicurezza).
Il
sottosegretario Mantovano ha promesso che il Governo approfondira' i punti
critici messi in evidenza dalla relatrice.
Mi auguro che
la relatrice e la Commissione non si accontentino delle risposte
"pulitine" e insipide che il Governo da' di solito in questi casi ed
evitino che sia varato un provvedimento destinato ad essere censurato dalla
Corte di Giustizia CE.
Cordiali
saluti
sergio
briguglio