ORDINI DEL GIORNO DELLA CAMERA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE ACCETTATI DAL GOVERNO IN SEDE DI CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 92/2008

Nota: le modifiche richieste dal Governo sono in grassetto.

 

 La Camera,

          premesso che:

              l'ordine e la sicurezza sono considerate delle priorit che lo Stato deve garantire per i cittadini;

              sono necessarie riforme sostanziali che impongono dei tempi non certamente brevi e, con il decreto-legge in esame, il Governo ha adottato solo una serie di misure che hanno, intanto, il merito di porre rimedi immediati ad alcune delle pi evidenti carenze dell'ordinamento in tema di sicurezza;

              vivaci sono state le polemiche per la decisione del giudice per le indagini preliminari di Verona di non convalidare il fermo di quattro rom, accusati di aver costretto i loro figli a commettere furti, che sono stati, dunque, scarcerati, vanificando un'ennesima volta una apprezzabile operazione della polizia, tacciata peraltro dal giudice di essere stata influenzata, nell'utilizzazione dell'istituto del fermo, da un generalizzato interesse pubblico per vicende come quelle al centro dell'inchiesta;

              si ben consapevoli dell'indipendenza riconosciuta dalla Costituzione alla magistratura, ma si altrettanto consapevoli delle responsabilit del Parlamento e del Governo nella gestione della politica criminale, che rientra senz'altro tra le prerogative del legislatore,

 

impegna il Governo

a valutare la possibilit di adottare misure normative atte a circoscrivere i margini di discrezionalit dei giudici in ordine alla concessione della libert a soggetti accusati di utilizzare e strumentalizzare i minori non imputabili per la commissione di gravi reati o accusati di delitti contro i minori medesimi. 
9/1366/1.    Garagnani.

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              all'articolo 9 del decreto si ridefinisce la denominazione dei centri di permanenza temporanea ed assistenza;

              il Governo dovr provvedere in via amministrativa, come previsto dall'articolo 1, comma 14, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, alla ridefinizione dei limiti pro die e pro capite dei contratti per le gestioni dei Centri di accoglienza e dei Centri di identificazione e di espulsione,

 

impegna il Governo

a valutare la possibilit di una proroga dei contratti con scadenza 2008, che gi comportino un minore onere per lo Stato. 
9/1366/4.    Migliori.

 

 

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La Camera,

(...)

 

impegna il Governo

a valutare la possibilit di prevedere, per gli stranieri in danno dei quali siano accertate situazioni di violenza o grave sfruttamento nei luoghi di lavoro, ad opera di soggetti singoli o associati tra loro, accertate anche a seguito di denuncia effettuata dal diretto interessato e aggravate dalla pratica dell'intermediazione illegale di manodopera, forme di tutela efficaci (...). 
9/1366/19.    Bordo.

 

 

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      La Camera,

(...)

 

impegna il Governo ad adoperarsi, attraverso l'esercizio della propria iniziativa legislativa, per contrastare il dilagante e vergognoso fenomeno dello sfruttamento del lavoro dei clandestini. 
9/1366/20.    Samperi.

 

 

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      La Camera,

          premesso che:

              il provvedimento in esame prevede interventi in materie quali quelle della sicurezza, dell'ordine pubblico e del diritto penale per contrastare e prevenire la criminalit organizzata con particolare riferimento non solo ai cittadini stranieri ma anche a quelli appartenenti a uno Stato membro dell'Unione europea;

              la comunit dei cittadini romeni in Italia rappresenta, nell'ambito degli appartenenti a Stati membri dell'Unione europea, la componente pi cospicua tra quante risiedono nel nostro Paese;

              esistono tra i due Paesi - Italia e Romania - solidi e duraturi rapporti di scambio economico-commerciale, con forte presenza di imprese e lavoratori italiani in Romania;

              di recente, il 15 luglio scorso, presso la Sala del Refettorio della Camera dei deputati, si tenuta una riuscita manifestazione, promossa all'Associazione socio-culturale Amici della Romania, alla quale hanno dato il loro appoggio fattivo i due principali gruppi parlamentari della maggioranza e dell'opposizione PDL e PD;

              nel corso di tale manifestazione, alla quale erano presenti molti degli esponenti dell'associazionismo romeno in Italia e dell'Opera Nomadi, parlamentari, giornalisti e intellettuali, rappresentanti della Prefettura e del Comune di Roma ecc., sono state formulate preziose richieste per una pi attiva ed efficace politica di integrazione, al fine di combattere preventivamente la deviazione criminosa puntando sull'inclusione dei gruppi di recente immigrazione,

 

impegna il Governo

          a perseguire coerentemente il processo di integrazione della comunit romena in tutte le sue componenti (ivi inclusa quella dei rom di nazionalit romena, che consta in Italia di 70 mila persone) (...). 
9/1366/32.    Melis.

 

 

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La Camera,

          osservando con preoccupazione il persistere di un massiccio afflusso sulle coste italiane di migranti clandestini provenienti dalle coste dell'Africa settentrionale ed in particolar modo dalla Libia;

          evidenziando come spetti alle Forze Armate il compito di difendere il territorio dello Stato;

          rilevando il successo della formula applicata a partire dagli Anni Novanta in Albania, che prevede la sorveglianza costiera ed il pattugliamento congiunto delle acque territoriali albanesi da parte delle unit militari locali ed italiane;

          sottolineando, altres, come il modo migliore per evitare di accollare allo Stato italiano il soccorso in alto mare, l'accompagnamento al porto nazionale pi vicino ed i conseguenti oneri di identificazione dei migranti clandestini e del loro successivo rimpatrio, sia quello di perseguire l'intercettazione dei loro natanti in mare, possibilmente al limite delle acque territoriali dei Paesi sorgente se non addirittura al loro interno;

          apprezzando le iniziative diplomatiche recentemente assunte dal Presidente del Consiglio sul piano dei rapporti bilaterali italo-libici,

 

impegna il Governo

a valutare pi attivamente l'uso dello strumento militare nell'interdizione delle rotte di approccio al territorio nazionale utilizzate dai migranti clandestini e dai loro sfruttatori, nonch ad intensificare le iniziative diplomatiche volte a realizzare forme di presidio congiunto delle coste degli Stati sorgente di flussi migratori diretti verso le coste italiane e di concorso italiano al pattugliamento navale delle loro acque territoriali. 
9/1366/34.    Dal Lago.

 

 

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      La Camera,

          rilevato che il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, all'articolo 29, comma 8, prevede per le richieste di ricongiungimento familiare una procedura di silenzio-assenso;

          tenuto conto del parere recentemente reso dalla I Commissione della Camera sullo schema di decreto legislativo concernente modifiche e integrazioni al decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 5, recante disposizioni di attuazione della Direttiva 2003/86/CE del Consiglio, relativa al diritto al ricongiungimento familiare;

          ritenendo che la procedura del silenzio-assenso sia inadeguata, stante i rischi per la sicurezza che implica in tempi nei quali il problema del controllo dei flussi migratori si somma a quello del contrasto,

 

impegna il Governo

a considerare l'opportunit di adottare un'ulteriore iniziativa legislativa volta a modificare l'articolo 29, comma 8, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al citato decreto n. 286 del 1998, eliminando il meccanismo del silenzio-assenso per la decisione relativa alle richieste di ricongiungimento familiare. 
9/1366/36.    Vanalli.

 

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      La Camera,

          rilevato che il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, all'articolo 29, comma 8, prevede per le richieste di ricongiungimento familiare la sussistenza di precisi requisiti in termini di capacit di reddito da parte degli interessati;

          tali requisiti impongono, in particolare, il possesso di un reddito non inferiore all'assegno sociale per il ricongiungimento di un singolo familiare, del doppio per due o tre e del triplo per quattro o pi familiari;

          tenuto conto del parere recentemente reso dalla I Commissione della Camera sullo schema di decreto legislativo concernente modifiche e integrazioni al decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 5, recante disposizioni di attuazione della direttiva 2003/86/CE del Consiglio, relativa al diritto al ricongiungimento familiare;

          ritenendo palesemente insufficienti i parametri di reddito previsti per l'accoglimento delle richieste, determinati antecedentemente all'avvento dell'euro nel nostro Paese;

          temendo un aggravio dei costi di integrazione dei familiari beneficiari di un provvedimento di ricongiungimento familiare a carico della fiscalit generale,

 

impegna il Governo

ad assumere le iniziative legislative necessarie alla rideterminazione dei parametri di reddito da considerare requisito necessario per l'ammissione al beneficio del ricongiungimento. 
9/1366/37.    Luciano Dussin.

 

 

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      La Camera,

          negli ultimi anni cresciuto in maniera esponenziale il numero degli sbarchi clandestini di stranieri immigrati sulle coste di Lampedusa: il numero totale degli sbarchi dal 1o gennaio al 30 giugno 2008 salito a quota 108, per un numero totale di 6951 stranieri;

           i dati sopraccitati sono destinati ad aumentare ulteriormente con l'arrivo della stagione estiva, come consentono di prevedere le statistiche relative al mese di maggio, che da solo ha registrato 133 sbarchi per 2265 stranieri;

           il ripetersi di questi sbarchi ed il numero assai elevato di clandestini che approdano sulle coste di Lampedusa determinano un grave impatto sulla vita dell'isola, che non in grado di sopportare gli effetti e gli oneri di accoglienza conseguenti agli sbarchi;

           il costo economico e sociale del flusso continuo di immigrati clandestini aggravato dalle condizioni di estrema precariet igienico-sanitaria in cui versano gli stranieri coinvolti in questi viaggi della speranza: elevata , infatti, la percentuale delle persone che approdano sull'isola ormai in condizioni di disidratazione e malnutrizione al limite della sopravvivenza;

          tali viaggi della speranza si traducono, spesso, in vere e proprie carneficine, come confermato dalle pi recenti statistiche, secondo le queli dal 1o gennaio alla fine dello scorso giugno si sarebbero registrati non meno di cinquanta decessi accertati, ai quali si aggiungono le numerose morti non documentate in alto mare;

          tale fenomeno sociale determina una grave penalizzazione della tradizionale vocazione dell'isola di Lampedusa, che trae dal turismo una fondamentale fonte di reddito;

          l'isola di Lampedusa appare totalmente priva dei servizi pubblici essenziali atti a far fronte al fenomeno migratorio in titolo: in particolare, mancano nell'isola i servizi di assistenza sanitaria di base ed i servizi di accoglienza funeraria, mentre lo stesso servizio idrico isolano, gi di per s deficitario, appare assolutamente inadeguato all'incremento del fabbisogno legato ai continui sbarchi,

 

impegna il Governo

ad adottare misure idonee a fronteggiare il problema del continuo sbarco di immigrati clandestini sull'isola di Lampedusa. 
9/1366/38.    Chiappori.

 

 

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La Camera,

          esprimendo preoccupazione in relazione alla pubblicazione da parte della stampa di articoli secondo i quali molti stranieri irregolari si sarebbero attivati, nell'imminenza dell'introduzione del reato di clandestinit, per ottenere la pubblicazione di matrimoni civili in vari comuni del Nord, matrimoni di cui sarebbero parte giovani donne neocomunitarie o giovani donne italiane convinte alle nozze con promesse di denaro o peggio con atti di violenza;

          rilevando che tale richiesta di pubblicazione all'Ufficiale dello stato civile avanzata dallo straniero clandestino ed il conseguente matrimonio civile sono il mezzo che serve allo straniero irregolare per sanare la propria condizione di illegalit, ottenendo da subito un permesso di soggiorno per motivi familiari e in caso di matrimonio con cittadina italiana anche la cittadinanza italiana in breve tempo;

          allo scopo di assicurare una corretta interpretazione dell'articolo 116 del codice civile rubricato Matrimonio dello straniero nello Stato ed evitare al contempo che i sindaci divengano dei favoreggiatori di questo genere di comportamenti,

 

impegna il Governo

ad affrontare il problema in sede di discussione del disegno di legge sulla sicurezza, evitando quindi acquisizioni strumentali (?). 
9/1366/40.    Pirovano.

 

 

 

 

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  La Camera,

(...)

 

impegna il Governo

ad affiancare alle previste misure repressive e punitive anche ulteriori iniziative volte promuovere un'immigrazione sostenibile, a contrastare la tratta di esseri umani, a combattere il ricorso al lavoro nero, a mettere in campo politiche autenticamente tolleranti e integrative, al fine di sostenere lo sviluppo e la crescita dell'economia italiana. 
9/1366/41.    Evangelisti.

 

 

 

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La Camera,

(...)

 

impegna il Governo

a sostenere in sede europea una politica comune di lotta alla immigrazione clandestina. 
9/1366/48.    Leoluca Orlando, Paladini.

 

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              con l'arrivo dell'estate sono cresciuti gli sbarchi di immigrati clandestini provenienti dalle coste dell'Africa settentrionale ed in particolar modo dalla Libia;

              come l'esperienza di questi ultimi anni ci insegna ogni sforzo per contrastare l'immigrazione clandestina destinato a produrre effetti limitati se non accompagnato da accordi di riammissione dei clandestini con gli Stati cui appartengono;

              gli accordi riammissione funzionano, pertanto, da cinghia di trasmissione di un sistema che, senza di essi, gioco forza destinato ad incepparsi;

              molti degli stati extracomunitari che non hanno firmato con l'Italia un accordo di riammissione sono anche quelli cui appartengono gran parte dei clandestini che sbarcano nel nostro Paese,

 

impegna il Governo

ad adottare (...) ogni utile iniziativa al fine di siglare gli accordi di riammissione con tutti gli Stati extraeuropei ancora mancanti e quelli che prevedono il pattugliamento congiunto delle coste. 
9/1366/54.    Tassone.

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              recenti ricerche hanno avanzato la tesi che l'immigrazione potrebbe avere dei costi ben pi alti dei ricavi che possono provenire dal lavoro e dai contributi pensionistici degli immigrati extra comunitari;

              si tratta di costi per interventi sociali, sanitari e di welfare in generale, oltre ai costi dell'impatto sociale degli immigrati, dello scontro tra culture, dell'estendersi della criminalit comune e dei connessi costi giudiziari e carcerari; n vanno dimenticati i costi ambientali dovuti alla pressione sul territorio ed al sovraffollamento ed al super sfruttamentodi qualsiasi genere di struttura, dalle strade, alle fogne, all'uso dell'acqua;

              per quel che riguarda l'etnia rom non stata mai tentata una valutazione dei costi complessivi del mantenimento dei campi di sosta, dei servizi ad essi connessi; spesso nei bilancio dei comuni tali interventi sono mischiati con altri ed addirittura nascosti,

 

impegna il Governo

          ad individuare, in sede di contabilit pubblica, nazionale e locale, una apposita categoria tramite la quale individuare i costi complessivi del fenomeno immigrazione, nonch dei costi complessivi connessi alla gestione degli interventi in favore dell'etnia rom, sia in termini di welfare, che di sanit o di giustizia, estendendola in ogni altro settore si ritenga utile, ai fini di una valutazione corretta del reale valore dell'immigrazione e dei costi connessi al mantenimento in condizioni dignitose dei rom;

          a riferire al Parlamento sui risultati raggiunti. 
9/1366/59.    Marinello.

 

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              innumerevoli studi e ricerche hanno dimostrato che la contraffazione di prodotto oltre a produrre danni rilevanti all'economia legale, crea reddito illegale per le organizzazioni criminali e per gli Stati c.d. canaglia e riduce pressoch in schiavit i soggetti che costituiscono il terminale di vendita dei beni contraffatti, alimentando il turpe mercato dell'immigrazione clandestina;

              il Governo ha meritoriamente introdotto norme pi stringenti in tale materia, ma questo non ha impedito la prosecuzione del commercio illegale da parte di tutti coloro che vivono o sfruttano la clandestinit; in numerosi casi il commercio illegale una attivit professionale nella quale il sequestro dei beni solo un accidente da mettere a bilancio tra le perdite; si rischia, infatti, il sequestro dei beni rinvenuti, mentre le eventuali sanzioni pecuniarie non possono essere riscosse grazie allo stato di clandestinit ed alla incertezza dell'identificazione dei soggetti responsabili,

 

impegna il Governo

alla puntuale applicazione delle norme che fanno procedere all'espulsione degli extracomunitari che commerciano merce contraffatta. 
9/1366/60.    Carlucci.

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              ai fini dell'esercizio della potest genitoriale e delle responsabilit ad essa connesse, la normativa italiana, come quella di tutti i Paesi avanzati, ha come base le registrazioni anagrafiche che fanno fede in materia di rapporti di parentela;

              l'applicazione di queste norme, che devono ritenersi di garanzia per i cittadini, entra in crisi in relazione ai soggetti che provengono da Paesi con registrazioni anagrafiche incerte, nonch in relazione ai soggetti, quali i rom, che sfuggono alla registrazione anagrafica;

              in tali casi riporre fiducia nelle dichiarazioni dei soggetti interessati pu essere controproducente e risolversi in un danno per i minori che si intende tutelare;

              le recenti tecniche genetiche consentono di individuare con modalit assolutamente non invasive la determinazione del profilo del DNA su minori per i quali sussistono elementi tali da far ritenere che siano stati sottratti ai propri genitori o comunque si ritrovino nelle mani di persone diverse dai propri genitori,

 

impegna il Governo

a valutare la possibilit di adozione di opportune iniziative normative volte a prevedere modifiche legislative nelle quali si ampli la possibilit per la magistratura di procedere all'esame del DNA in tutti i casi in cui si abbia fondato motivo di ritenere che il soggetto che dichiara di esercitare la potest genitoriale non sia il genitore naturale. 
9/1366/61.    Mario Pepe (PDL).

 

 

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La Camera,

          premesso che:

              il provvedimento in esame, all'articolo 5, comma 2, introduce una nuova fattispecie di reato che sanziona la condotta di cessione a titolo oneroso, ad uno straniero irregolarmente soggiornante, di un immobile di cui si abbia la disponibilit;

              tale disposizione non prevede l'eventualit in cui il conduttore, in violazione della normativa di cui alla legge 27 luglio 1978, n. 392, sublochi l'immobile, rendendo con tale condotta, il locatore passibile delle sanzioni indicate nella predetta norma,

 

impegna il Governo

a valutare la disponibilit, su richiesta dei locatori, della forza pubblica per lo sgombero di immobili sublocati senza autorizzazione. 
9/1366/63.    Tommaso Foti.