La loro sicurezza, la insicurezza della democrazia.
1. E ormai prossima la definitiva conversione in legge del decreto-legge
23 maggio 2008 , n. 92 recante misure urgenti in materia di sicurezza
pubblica. Con la tecnica dei maxiemendamenti presentati dal governo e del
ricorso al voto di fiducia si sta realizzando, nelle procedure e nei contenuti,
un ulteriore violazione della Costituzione italiana da parte di un governo che
espropria quotidianamente il parlamento dei suoi compiti e sta seguendo in questo
modo il piano della loggia massonica P 2 di Licio Gelli. Disposizioni contro
limmigrazione clandestina, modifiche al codice della strada, norme
processuali che riguardano lesercizio dellazione penale, disposizioni contro
la criminalit organizzata, tutto confluisce in un provvedimento farraginoso
che avr effetti devastanti sullorganizzazione della giustizia e sui diritti
di libert delle persone. Il
ricorso allesercito per funzioni di pubblica sicurezza costituisce il suggello
della svolta autoritaria realizzata dal decreto che nel suo iter parlamentare
stato caratterizzato da manovre diversive e cortine fumogene per legare la
sicurezza dei cittadini agli interessi personali del presidente del
Consiglio.
La militarizzazione dei territori dove pi forte poteva essere la
protesta sociale e le miti condanne al processo di Genova per le torture
inflitte a Bolzaneto dalle forze dellordine su manifestanti in stato di
arresto, stanno costituendo il quadro di insieme nel quale i nuovi
provvedimenti sulla sicurezza e sullimmigrazione andranno ad inserirsi. Una
sentenza che svuota di fatto la norma costituzionale secondo la quale ҏ punita
ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni
di libert ( Articolo 13 comma 3 della Costituzione italiana). Una norma che
nei centri di detenzione stata gi cancellata da tempo, anche se ancora
qualcuno si scandalizza quando si parla di lager o di galere etniche.
Tra breve, con i disegni di legge contenuti nel cd. pacchetto sicurezza,
saranno approvate altre norme che restringono le possibilit di
ricongiungimento familiare, inaspriscono le procedure per gli immigrati
costretti ad entrare irregolarmente, prolungando fino a 18 mesi la detenzione
amministrativa prima dellespulsione (?), aggravano la procedura per i
richiedenti asilo e ne limitano ulteriormente la libert di circolazione,
riducono la stessa libert di circolazione per i cittadini comunitari. E il
sottosegretario al ministero dellinterno annuncia la apertura di sette nuovi
centri di detenzione, adesso denominati per decreto CIE (centri di
identificazione ed espulsione), entro qualche settimana, a suo dire, senza
peraltro indicare i siti ed i mezzi economici con i quali affrontare questa ennesima emergenza indotta dalle
scelte criminogene del governo.
Non certo un caso, nel clima che si respira nel paese gi prima che
questi provvedimenti siano approvati, se nei centri di detenzione italiani,
adesso chiamati centri di identificazione ed espulsione, i pestaggi da parte
della polizia si stiano moltiplicando. Un clima di intimidazione che non
consente neppure di accertare la verit sulla morte dei migranti, da Torino a
Caltanissetta, richiusi in strutture che dovrebbero essere aperte e trasparenti
ma che sono bunker impenetrabili regolati dallomert e dalle intimidazioni.
Con un ruolo complice della Croce Rossa e di quelle organizzazioni umanitarie
che accettano il ruolo di guardie penitenziarie, magari con il ricorso a
pseudo mediatori culturali per ristabilire lordine o garantire il silenzio.
Malgrado le evidenti contraddizioni delle ricostruzioni ufficiali, i migranti
che vorrebbero testimoniare sugli abusi o sulla morte dei loro compagni vengono
minacciati, talvolta privati del cibo, oppure blanditi con la promessa che in
cambio del silenzio potranno evitare laccompagnamento forzato in frontiera.
Neanche i parlamentari riescono a fare chiarezza su quanto accaduto. Neanche
quando andata perduta la vita di un uomo.
Il decreto legge sulla sicurezza viene convertito in legge mentre
continuano a mancare canali di ingresso regolare e si nega persino il diritto
alla regolarizzazione di quanti lo scorso anno si sono autodenunciati,
partecipando ai decreti flussi del 2007. Una occasione di regolarizzazione,
basata sullipocrita formula della richiesta da parte del datore di lavoro,
lunica occasione offerta dal nostro ordinamento, che adesso potrebbe rivelarsi
una trappola per quanti hanno dichiarato, di fatto, la loro presenza in Italia.
Numerosi immigrati regolari vengono intanto licenziati dai loro datori di
lavoro e per effetto della legge Bossi- Fini ritornano in una condizione di
irregolarit. Mai come in questo periodo le leggi sullimmigrazione avevano
prodotto morte, esclusione, devianza e disperazione. Una frattura sociale che
rischia di avere effetti incontrollabili, in una societ che si avvia comunque
ad essere caratterizzata dalla presenza degli immigrati, tra qualche anno il
dieci per cento della popolazione italiana.
Con il decreto legge decreto-legge 23 maggio 2008 , n. 92
il governo introduceva misure che si riteneva potessero avere un qualche
effetto dissuasivo rispetto allingresso di immigrati irregolari. Ma gli
sbarchi, gi nel mese di giugno, sono triplicati rispetto allo scorso anno, i
richiedenti asilo, la maggior parte dei cd. clandestini, faticano a trovare un
centro di accoglienza, il numero degli immigrati irregolari, alcuni nati in
Italia, altri, la maggior parte, residenti da diversi anni o appena arrivati,
in continua ed inarrestabile crescita. Il sistema dei visti di ingresso
Schengen ( V.S.U.) con la libera circolazione per tre mesi negli stati
comunitari ed un mercato del lavoro che costituisce un irresistibile fattore
attrattivo per gli immigrati irregolari vanificano qualunque inasprimento delle
sanzioni penali e delle misure detentive, mentre mancano serie politiche
dellimmigrazione e dellintegrazione.
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2. Gli articoli 1 e
2 del maxiemendamento presentato dal governo in materia di sicurezza
modificano, meglio, stravolgono consolidati istituti del diritto penale
sostanziale e della procedura penale, introducendo la cd. aggravante della
clandestinit e stabilendo un rito speciale per i processi nei quali siano
coinvolti immigrati irregolari. Come ha osservato lAssociazione studi
giuridici sullimmigrazione in un suo recente documento, le norme contenute nel
pacchetto sicurezza e nel decreto legge che introduce aggravanti per i reati
commessi da immigrati irregolari e regole processuali speciali presentano vizi
insuperabili di legittimit costituzionale, internazionale o comunitaria e
rendono pi difficile, quando non impossibile, l'effettivo esercizio di alcuni
diritti fondamentali quali la libert personale, il diritto d'asilo, il
diritto all'unit familiare, il diritto alla difesa e la libert di
circolazione e di soggiorno dei cittadini dellUE e dei cittadini
extracomunitari.
LUnione delle
Camere penali italiane e lAssociazione nazionale dei magistrati, hanno
rilevato come le norme contenute nel decreto sicurezza avranno un effetto
deterrente minimo, mentre ingolferanno di certo Tribunali e carceri. Come
osservano le Camere penali la previsione della obbligatoriet del giudizio
direttissimo in caso di flagranza e confessione , e del giudizio immediato
quando vi sia evidenza di prova, prevedono in effetti una obbligatoriet solo
apparente perch subordinandola alla condizione che non pregiudichino
gravemente le indagini, rimette al giudizio discrezionale del magistrato
inquirente se adottare o meno questi riti speciali. Per i magistrati vanno anche sottolineate le gravissime
disfunzioni per il sistema giudiziario e per il sistema carcerario che
deriverebbero dalla introduzione del reato di immigrazione clandestina, passo
successivo che il governo si accinge a compiere, ma i cui effetti sono gi in
parte anticipati dalle norme del decreto sicurezza.
Le misure che
prevedono un aggravamento di pena per i reati commessi da immigrati irregolari
producono una discriminazione evidente perch laggravamento di pena commesso
ad una qualit soggettiva della persona e non corrisponde ad un maggiore
disvalore sociale del fatto commesso o ad una maggiore pericolosit sociale
della persona. Si tratta dunque di provvedimenti illegittimi sotto il profilo
del principio di uguaglianza con
riguardo alluguale soggezione di tutti alla legge, inclusa la legge penale,
senza discriminazioni fondate sulla condizione personale (cfr. artt. 3, comma
1, e 25 Cost.). Come ha osservato in un suo
recente documento lASGI la
circostanza aggravante, anche per la dizione quanto mai vaga e lata del termine
illegalmente, collegata non gi ad una condizione soggettiva di facile
accertamento (come potrebbe essere lavvenuta adozione di un provvedimento di
espulsione o di allontanamento o di un provvedimento di mandato darresto
europeo), bens ad una situazione giuridica (il trovarsi illegalmente sul
territorio) la cui valutazione merita di volta in volta complessi approfondimenti
giuridici, anche perch lordinamento giuridico prevede talune ipotesi in cui
data discrezionalit allautorit di pubblica sicurezza circa il rilascio o
meno di un titolo di soggiorno, sia che si tratti di extracomunitario, sia che
si tratti di comunitario. Cos lapplicazione da parte del giudice di una
circostanza aggravante prevista dalla legge finisce con il dipendere
direttamente anche dalla discrezionalit dellautorit di pubblica sicurezza e
ci comporta che la disposizione incostituzionale perch viola
la riserva assoluta di legge in materia penale e la tassativit della norma
penale, principi previsti
dallart. 25 Cost., e il fondamentale principio della soggezione del giudice
soltanto alla legge previsto dallart. 101 Cost.
Non si deve dimenticare che procedendo in questo modo il governo
otterr presto lapprovazione del disegno di legge si prevede e punisce come
reato lingresso illegale dello straniero extracomunitario nel territorio dello
Stato, punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni, corredata da arresto
obbligatorio, giudizio direttissimo ed espulsione dello straniero da parte del
giudice con la sentenza di condanna.
Secondo lASGI La
massa di centinaia di migliaia di potenziali migranti non si fermer certo con
un simile deterrente, poich evidente che il reato sar applicato ad una
piccola minoranza di immigrati clandestini. Infatti il Paese non dispone delle
strutture penitenziarie capaci ad ospitare simili masse e le strutture
giudiziarie di ogni ordine e grado sarebbero travolte dalla massa gigantesca di
giudizi che distoglierebbe energie preziose della magistratura dalle esigenze
investigative necessarie per perseguire e punire ben pi gravi reati. Peraltro i giudizi si trascinerebbero
di grado in grado per anni e con necessit di nomina di difensori dufficio, il
che comporterebbe un ingente spesa per il bilancio dello Stato, delle quale non
si conosce la copertura finanziaria che pure sarebbe necessaria ai sensi
dellart. 81 Cost. Inoltre sar
comunque difficile dimostrare il dolo, allorch si tratti di migranti che erano
diretti via mare verso altro Stato e che siano invece giunti per caso in
Italia, magari soltanto a seguito di naufragio o di soccorso prestato da navi
italiane in presenza di naufragio o per effetto di trasporti di organizzazioni
criminali eventualmente bloccati o direttati delle forze di polizia italiane.
E ancora, richiama
lASGI, come in ogni caso, trattandosi di reato, occorre ricordare che in
base allart. 27 Cost. la sua pena deve consistere in un trattamento non
contrario al senso di umanit
e deve mirare alla rieducazione del condannato. Tali finalit costituzionali
della pena appaiono oggettivamente impossibili da raggiungere allorch un
simile reato sia compiuto da persone provenienti da Paesi in situazione di
grave sottosviluppo, per i quali lemigrazione pu essere comunque
indispensabile per raggiungere il sostentamento minimo per s e per la propria
famiglia, sicch in mancanza di canali legali e realistici di ingresso regolare
per lavoro in Italia la presenza di una quota cospicua di possibilit di
svolgere attivit di lavoro nero garantisce comunque una qualche minima
possibilit di guadagno altrimenti impossibile in Patria, pur in presenza di un
rischio (minimo) di arresto e detenzione nel Paese di emigrazione.
Lintroduzione
del reato di immigrazione illegale aumenter inevitabilmente le situazioni
di sfruttamento degli stranieri irregolari impiegati come lavoratori ,
rendendoli ancora pi vulnerabili di fronte a fenomeni di abuso e di
sfruttamento, e potrebbe disincentivare gli stranieri entrati irregolarmente ad
accedere alle cure mediche ambulatoriali ed ospedaliere e alle vaccinazioni
obbligatorie ecc.., con indiscutibile danno per la salute pubblica e privata, in
violazione dellart. 32 della Costituzione.
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3. Il nucleo centrale del pacchetto sicurezza ha evidenti connotati
ideologici ed rivolto a quella parte dellopinione pubblica italiana che
ancora convinta che il tema della sicurezza sia la principale questione che si
debba affrontare, e che al centro di questa questione ci sia il problema
dellimmigrazione. Anche a scapito della questione sociale, del riconoscimento
dei diritti fondamentali e della dignit delluomo, dei rapporti con gli altri
paesi dellUnione Europea.
Come imposto dalla Lega Nord, si attribuiscono poteri di polizia ai
sindaci, che potranno persino scegliere gli immigrati irregolari da espellere,
segnalandoli alle autorit di polizia.
Si complicano poi le procedure per le iscrizioni anagrafiche, si
limitano le possibilit di acquisto della cittadinanza per i coniugi stranieri
di cittadini italiani e, soprattutto, si inasprisce il trattamento
sanzionatorio dellingresso e della permanenza irregolari in Italia, con una
sanzione penale per coloro che affittano abitazioni agli immigrati irregolari.
Per la maggior parte dei punti del decreto sicurezza si tratta di misure gi
proposte lo scorso anno dal ministro dellinterno Amato, che non erano state
accolte per intero a causa della opposizione di alcuni partiti della sinistra,
oggi assenti dal Parlamento. Qualcuno oggi dimentica che la pratica delle
espulsioni indiscriminate di rom era gi avviata dai patti per la sicurezza
nelle citt di Roma e Milano, dopo gli accordi tra Amato, Veltroni e la
Moratti. Come si dimentica che alcune proposte legislative di Violante (PD) con
riguardo agli immigrati irregolari risultavano peggiorative persino rispetto
alla legge Bossi-Fini.
Lart. 6 del maximendamento, presentato dal governo ed approvato dalla
Camera, sostituisce lart. 54 del TU Enti locali, d.lgs. 267/2000, introducendo
nuove funzioni e competenze in capo al Sindaco, allargandone i presupposti per
lintervento anche in relazione a nuovi concetti, peraltro assai indefiniti,
quali la sicurezza urbana e la ordinata convivenza. La norma, come osserva
lASGI, amplia notevolmente e senza individuazione di precisi e tassativi
limiti la possibilit per il Sindaco di emanare provvedimenti contingibili ed
urgenti, ovverosia strumenti extra ordinem (previsti nel caso in cui la situazione su cui si
vuole intervenire non sia gi disciplinata da specifica norma). Se prima del DL
92 dette ordinanze era consentite in relazione a gravi pericoli che
minacciano lincolumit dei
cittadini, oggi possono essere emanate in riferimento a gravi pericoli che
minacciano lincolumit pubblica e la sicurezza urbana, laddove nessun
criterio viene indicato per definire in cosa consista lincolumit pubblica e
la sicurezza urbana. Il provvedimento dunque si configura inopportuno e
lesivo di diritti fondamentali della persona, quali il diritto alla non discriminazione,
delineando una nuova figura di Sindaco che ricorda sistemi autoritari del passato,
nella misura in cui lascia alla mera discrezionalit del capo dellEnte locale
la soluzione ad un fenomeno, limmigrazione, che di stretta competenza
statale. La disciplina dellimmigrazione rimane cos affidata a provvedimenti
a carattere emergenziale, con una commistione devastante tra discrezionalit
amministrativa e sanzione penale, malgrado si sia constato il fallimento delle
politiche seguite a partire dalla legge Bossi Fini, in qualche caso, purtroppo,
nel solco della legge Turco-Napolitano e delle misure in tema di sicurezza
adottate dai governi DAlema e Amato.
Laumento inarrestabile degli sbarchi a sud, e degli arrivi di migranti
irregolari nei porti dellAdriatico, dimostra gi adesso il fallimento
delleffetto deterrente che si voleva attribuire a maggio al decreto legge
sulla sicurezza nella lotta allimmigrazione illegale. Leffetto pi vistoso,
finora, consiste nelle decine di cadaveri che sono dispersi nel mediterraneo o
che i mezzi di salvataggio hanno tardivamente raggiunto. Morti che peseranno
per sempre sulla coscienza di questi imprenditori della sicurezza al governo,
apprendisti stregoni incapaci di comprendere gli stesi fenomeni che dovrebbero
governare, capaci solo, come sono, di rigurgiti xenofobi e razzisti, come nel
caso del rilievo delle impronte digitali ai bambini rom.
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4. Si spender
sempre di pi per militarizzare i territori e per tentare di espellere gli
immigrati irregolari, mentre sar ridotta la spesa sociale destinata
allintegrazione degli immigrati, che subir peraltro una forte contrazione per
il taglio dei finanziamenti statali agli enti locali. Con un altro decreto
legge, si stabilisce infatti la riduzione del Fondo nazionale per
linclusione sociale degli immigrati istituito all'articolo 1,
comma 1267, della legge 27
dicembre 2006, n. 296. Cos infatti dispone lart. 5 del decreto-legge 27 maggio 2008,
n. 93 (Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle
famiglie), prevedendo forti riduzioni dei finanziamenti statali previsti in
questo settore. Un prezzo da pagare alle casse dello stato, non certo per
migliorare il potere di acquisto delle famiglie, mentre si finanziano con
centinaia di milioni di euro le politiche di espulsione e di detenzione
amministrativa dei migranti irregolari. Evidente comunque lintenzione del
governo di instaurare una guerra tra poveri come se le risorse destinate
allintegrazione dei migranti fossero sottrarre alle famiglie italiane.
La riduzione delle
spese statali per lintegrazione dei migranti costituisce una misura che avr
conseguenze molto gravi perch comporter la chiusura di molti progetti di
integrazione e la dispersione di anni di lavoro che, soprattutto con le
comunit rom, avevano prodotto importanti risultati nella scolarizzazione dei
minori e nelle attivit di sostegno sociale, assistenziale e legale
generalmente rivolte a tutti gli immigrati.
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5. I provvedimenti sulla sicurezza entreranno in vigore in Italia
mentre manca ancora una politica europea dellimmigrazione. Dopo lapprovazione
della direttiva sui rimpatri, definita la direttiva della vergogna, che d la
possibilit di espellere i migranti, anche minori, nei paesi terzi di transito
ed estende sino a 18 mesi la detenzione amministrativa, continua la farsa
tragica delle operazioni di controllo congiunto delle frontiere marittime
meridionali.
Il moltiplicarsi delle stragi a mare, e le divergenze sulle regole di
ingaggio e di salvataggio tra le diverse marine militari dei paesi europei,
dimostrano il fallimento della Agenzia Europea per il controllo delle frontiere
esterne FRONTEX, malgrado le centinaia di milioni di euro versati agli apparati
militari ed alle burocrazie della sicurezza. Solo il tempestivo intervento
delle unit della nostra marina ha consentito nel canale di Sicilia il
salvataggio di migliaia di migranti, anche perch le iniziative della
magistratura contro i mezzi civili che intervengono in attivit di salvataggio
hanno avuto un effetto dissuasivo che non sar facile contrastare. Lavvio
dellultima missione FRONTEX da Malta, nel mese di maggio, ha subito settimane
di ritardo perch non erano chiare le basi legali delle attivit di
respingimento in acque internazionali, n tantomeno quale collaborazione
avrebbero garantito gli stati rivieraschi del nod-africa. Ad oggi non si hanno
bilanci delle attivit di Frontex nel canale di Sicilia nel corso dellultimo anno.
Una segretezza che puzza di fallimento.
Che cosa possa migliorare in questo campo, dopo lapprovazione del
decreto sicurezza, sembra proprio difficile capire, anche per gli esperti che
supportano la propaganda di regime. Di certo nessuna misura che inasprisce il
trattamento degli immigrati irregolari, dopo che hanno fatto ingresso in un
paese, mai servita in nessuna parte del mondo a ridurre limmigrazione
clandestina. Generalmente mutano le rotte, ed aumentano le vittime, ma alla
fine i migranti riescono comunque a raggiungere il paese di destinazione ed a
rimanervi. Sempre pi esigua, del resto, anche in Italia la percentuale degli
immigrati che viene effettivamente espulsa, anche perch i paesi di provenienza
e di transito, nel loro complesso collaborano sempre meno nel fornire i
documenti di viaggio necessari al rimpatrio dei loro cittadini. E non baster
certo il fumoso progetto di Unione Euromediterranea lanciato da Sarkozy o il
recente viaggio di Berlusconi da Gheddafi a mutare questa situazione di stallo,
dopo i progressi (?) nella collaborazione italo-libica contro i migranti
irregolari, fatti segnare dalle missioni di DAlema e di De Gennaro lo scorso
anno.
Fulvio Vassallo Paleologo
Universit di Palermo