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Notizie

Ministro Roberto Maroni

27.05.2008

Maroni: «Vogliamo affermare la libertà per ciascuno di esercitare i propri diritti, le proprie abitudini, le proprie scelte religiose»

Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno in visita alla comunità ebraica di Roma


Il ministro Maroni alla Sinagoga di Roma«Il mio compito da ministro è quello di combattere ogni forma di intolleranza, a qualunque livello, in qualsiasi modo si esprima e qualunque connotazione assuma» ha spiegato il ministro Roberto Maroni intervenendo in occasione della visita alla comunità ebraica di Roma.
«Il rispetto delle regole - ha aggiunto - è uno dei principi fondamentali di ogni forma di convivenza civile ed è quello che noi vogliamo affermare perchè ciò significa libertà per ciascuno di esercitare i propri diritti, le proprie abitudini, le proprie scelte religiose nei modi in cui ritiene di doverlo fare».

Il ministro, accompagnato dal capo della Polizia Antonio Manganelli e dal capo del Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione Mario Morcone, ha visitato nel pomeriggio il museo ebraico e poi si è recato in Sinagoga. Ad accoglierlo, oltre al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, erano presenti il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici e il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna.

L'Italia, ha garantito Maroni, proseguirà nella sua «tradizione di ospitalità e solidarietà che è una delle caratteristiche storiche del popolo italiano», ma «combatterà quanti vengono per minacciare la libertà di ciascuno di noi».

Riguardo alle moschee, ha detto Maroni, «noi abbiamo grande attenzione, nel rispetto di chiunque voglia professare la sua religione nei luoghi di culto, che devono essere però luoghi di culto e non possono trasformarsi in qualcosa di diverso, che attenta alla libertà». Il ministro ha replicato così al presidente della Comunità ebraica romana Pacifici il quale aveva chiesto un impegno affinché, «nel giusto diritto di apertura di nuove moschee», queste possano diventare «delle case di vetro, dove si sa quello che si dice e soprattutto quello che si predica».

«Che i luoghi di culto non vengano più identificati dalla macchina della polizia davanti» è stato l’auspicio espresso dal ministro Maroni. «Questa - ha detto - è la nostra più grande ambizione».

Il ministro ha poi annunciato che giovedì 29 e venerdì 30 maggio sarà a Gerusalemme per partecipare a «un importante incontro con i ministri dell'Interno dei Paesi europei, Usa e Israele per coordinare un'azione comune contro il terrorismo».





   
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