CARCERE E NUOVO SCHIAVISMO DOPO IL PACCHETTO SICUREZZA DI MARONI

 

  1. Il 2007 stato caratterizzato da un ulteriore inasprimento delle attivit di contrasto delle migrazioni irregolari e dalla persistente chiusura delle vie legali di ingresso in Europa, ed in Italia, oltre che da una ulteriore contrazione del numero delle persone che hanno avuto accesso alla procedura di asilo nei diversi paesi europei. In Italia soltanto alcune migliaia di immigrati avevano potuto fare richiesta di asilo. Sempre nel nostro bel paese, invece, oltre 650 mila immigrati per i quali i datori di lavoro avevano presentato richiesta di regolarizzazione, si sono praticamente autodenunciati e rischiano adesso lespulsione. Altre centinaia di migliaia di immigrati presenti in Italia continuano a lavorare in nero e non hanno neppure una speranza di ottenere uno status legale. Di fatto ridotti come lavoratori clandestini ad una condizione assai vicina alla schiavit, proprio per lintensificarsi delle misure di contrasto contro limmigrazione clandestina.  Malgrado una politica estera che era rimasta nel solco della continuit e malgrado il fallimento del progetto di una riforma organica del Testo unico sullimmigrazione, il governo Prodi aveva dato attuazione alle direttive sulla libera circolazione dei cittadini comunitari, e in materia di asilo e protezione internazionale, in conformit agli obblighi derivanti dalla partecipazione dellItalia allUnione Europea. Con i provvedimenti annunciati dal nuovo governo italiano in materia di sicurezza lItalia si colloca al di sotto della soglia pi bassa di garanzia consentita dalle direttive comunitarie in materia di immigrazione ed asilo, ripristina un illimitato potere discrezionale della polizia, sottratto ad un effettivo controllo giurisdizionale ed infrange consolidati principi costituzionali, ribaditi sino a pochi anni fa da importanti decisioni della Corte Costituzionale ( sentenze n.222 e 224 del 2004) che avevano scardinato la disciplina delle espulsioni introdotta dalla legge Bossi-Fini.
  2. La minacciata introduzione del reato di immigrazione clandestina, attraverso un disegno di legge sul quale sono ancora divise le stesse forze di governo, anche se non diventer mai legge dello stato, ha gi avuto un effetto annuncio devastante, sul terreno dellopinione pubblica che ha criminalizzato tutti gli stranieri irregolari, meno le utili badanti per le quali si sta cercando una ipocrita scappatoia.  Ma la situazione ancora pi grave se si considera che da subito, per effetto del decreto legge gi approvato dal governo, tutte le pene previste dal codice penale per reati comuni come il furto vengono aumentate di un terzo se si tratta di reati commessi da clandestini. Piuttosto che garantire tempi certi per i processi, in modo anche da impedire la prescrizione per reati gravissimi come quelli commessi dalle forze di polizia durante il G 8 di Genova del 2001, si sceglie di ingolfare ulteriormente la macchina della giustizia con la introduzione di figure di reato ed aggravanti che non avranno alcuna funzione deterrente, ma che impediranno alla magistratura di occuparsi per tempo dei reati pi gravi commessi dagli italiani, da quelli pi gravi fino agli abusi di autorit ed ai reati economici. Di fatto si realizza il cd. doppio binario che dopo essere stato invocato, invano, per sanzionare i legami tra la mafia e la politica, viene ora introdotto per sancire una nuova condizione di subordinazione che consentir forme ancora pi estese di vero e proprio schiavismo. Principio di legalit e certezza della pena ( per tutti) diventano autentici miraggi. Con il rischio che anche la Corte Costituzionale possa arretrare rispetto alle posizioni assai chiare assunte in passato in materia di immigrazione ed asilo.
  3. La scelta di elevare la durata dellinternamento degli immigrati irregolari nei centri di detenzione amministrativa fino a 18 mesi, prima ancora che lUnione Europea abbia trovato un accordo sulla direttiva che viene addotta a fondamento di questa misura, snatura la funzione dei centri di permanenza temporanea, trasformati in galere etniche, luogo di ammasso della forza lavoro in eccedenza, e li rende del tutto inutili ai fini di una effettiva esecuzione delle misure di allontanamento forzato, riproponendo gravi questioni di costituzionalit, che la Corte Costituzionale aveva sottolineato e poi accantonato nel 2001 con la sentenza n.2005, questioni che oggi, alla luce della nuova normativa si ripropongono in tutta la loro gravit, a partire dalla inammissibile violazione degli articoli 3, 13 e 24 della Costituzione Italiana. Se nel 2007 appena il 40 % delle persone trattenute nei CPT sono state effettivamente espulse, e se i posti disponibili nei CPT non superano al momento le 2500 unit ( oltre ai 2300 posti nei centri di identificazione ieri CID, oggi CARA) delle due luna: o il governo pensa di utilizzare gli stadi ( per tutto lanno, con tanti saluti ai campionati e con relative sommosse delle tifoserie) per detenere gli immigrati irregolari rastrellati nel territorio, dalle badanti ai lavoratori agricoli, fino a coloro che lavorano in nero nei ristoranti e nei cantieri edili, compresi i richidenti asilo, oppure, pensa di raddoppiare gli attuali centri di detenzione amministrativa, fino ad istituirne uno per regione, ma  in questo caso il numero degli immigrati effettivamente allontanati , se trattenuti per un periodo superiore agli attuali sessanta giorni rischia di diminuire di molto. E tutti gli altri? Nelle camere di sicurezza delle Questure? E quali giudici faranno le convalide delle misure di trattenimento? Si pensa forse a nuovi concorsi o a nominare giudici di pace i pensionati di polizia e carabinieri?
  4. Le nuove disposizioni proposte su misura contro i rom, e contro i rom provenienti dalla Romania in particolare, non solo contro i rom che delinquono ripetono prassi amministrative del tutto arbitrarie gi ampiamente diffuse a partire dallo sgombero del campo di Tor de cenci a Roma nel 2000, con la giunta Rutelli e proseguite poi in diverse citt, con Chiamparino a Torino, con la Moratti a Milano, con Cofferrati a Bologna e con Veltroni a Roma. Si replicano gli aspetti peggiori del decreto Amato dello scorso anno, che solo alla fine di una faticosa trattativa si era riusciti a rendere conforme alle direttive comunitarie ed al dettato costituzionale. Si aumentano a dismisura i poteri dei sindaci e della polizia municipale, si consente alle amministrazioni locali di negare liscrizione anagrafica quando manchino requisiti di reddito o di alloggio, si amplia ulteriormente la sfera di discrezionalit nella qualificazione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza che consentono la espulsione e la detenzione amministrativa anche dei cittadini comunitari. I provvedimenti che criminalizzano laccattonaggio o facilitano la sottrazione dei bambini alle loro famiglie, producono altra devianza, come successo con le ordinanze sui lavavetri nella Firenze di Dominaci e ratificano quei furti di bambini che sono gi stati denunciati a Napoli da una parlamentare europea rom, sui quali presto lUnione Europea aprir una indagine. I sindaci potranno indicare alla polizia, tramite la collaborazione dei vigili urbani, gli immigrati da espellere, anche se si tratta di cittadini comunitari.
  5. I provvedimenti concernenti le limitazioni ai matrimoni misti ( due anni di convivenza prematrimoniale, con buona pace della chiesa cattolica) e ai ricongiungimenti familiari (solo coniuge e figli, oltre alla inutile prova del DNA) piuttosto che contrastare i matrimoni o i ricongiungimenti di comodo, restringono le possibilit di stabilizzazione e di integrazione degli immigrati e delle immigrate in Italia, modificando in senso restrittivo disposizioni che in genere gi oggi le autorit amministrative tardano ad applicare o applicano in modo da ledere diritti fondamentali della persona, come il diritto allunit familiare, che spetta allimmigrato regolare anche in base alla Convenzione Europea a salvaguardia dei diritti delluomo e ad altre Convenzioni internazionali.
  6. La nuova disciplina che si vorrebbe introdurre in materia di asilo e protezione umanitaria cancella la parte sostanziale degli ultimi decreti legislativi con i quali il governo Prodi aveva dato attuazione alle direttive comunitarie sulle procedure e sullo status di asilo. Il governo Berlusconi tratta i potenziali richiedenti asilo come dei truffatori che cercano di utilizzare la procedura di asilo per entrare e restare comunque in Italia, anche se negli ultimi anni il numero delle richieste di asilo stato in continuo calo, mentre risultata in aumento la percentuale dei riconoscimenti dello status di asilo o di protezione internazionale. Appare gravissimo che venga negato qualsiasi effetto sospensivo ai ricorsi contro il diniego dello status, misura che permette cos di dare esecuzione immediata allespulsione del richiedente asilo prima che un magistrato si sia pronunciato sul suo ricorso. In questo modo la polizia italiana consegner alle polizie dei paesi di provenienza o di transito persone che saranno certamente assoggettate a torture ed a trattamenti inumani e degradanti, magari per il solo fatto che hanno presentato la richiesta di asilo, manifestazione di condanna per il regime del paese dal quale si proviene. Ma forse questo aspetto interessa poco ai nostri governanti , tanto sono intenti a sovvertire, con la scusa delle riforme istituzionali, i principi costituzionali sui quali si fondata in questi anni la convivenza democratica Si vuole utilizzare lemergenza sicurezza per instaurare un regime autoritario, per gli stranieri un vero e proprio stato di polizia, con la connivenza della maggiore forza di opposizione.
  7. Con i nuovi provvedimenti annunciati da Maroni il carcere diventa lo strumento principale per affrontare i problemi per i quali non si vogliono fornire risposte sul piano dellintervento sociale. Cos accaduto per gli immigrati, regolari ed irregolari perch, con la legge Bossi Fini, qualsiasi immigrato regolare pu diventare irregolare dopo sei mesi dal licenziamento se non trova un altro posto di lavoro. Una minaccia costante per tutti gli immigrati, esposti cos alle forme pi violente di sfruttamento, senza nessuna attenzione per i soggetti pi vulnerabili come donne e minori maggiormente esposti nella clandestinit a turpitudini quotidiane come la riduzione in schiavit nei luoghi di lavoro, la prostituzione, la pedofilia o il traffico di organi. Carcere per tutti, oggi per i clandestini, domani per chi si oppone alla distruzione del territorio attraverso i siti di stoccaggio dei rifiuti, poi subito dopo per i tossicodipendenti o per coloro che occupano spazi sociali o rivendicano il diritto allabitazione. La presunzione di innocenza, il principio del doppio grado del giudizio, il diritto di difesa diventano inutili orpelli che costituiscono solo un ostacolo per le politiche della sicurezza. Si supera persino il principio della responsabilit penale individuale e si pu essere perseguiti solo perch si appartiene ad un determinato gruppo sociale o se ci si trova a dormire nel posto sbagliato.
  8. Ma il carcere in Italia non basta certo a garantire la effettivit delle espulsioni, neppure se si dovesse ricorrere agli stadi, sul modello della dittatura argentina, o pi modestamente alle caserme dei carabinieri (dimesse?) offerte da La Russa, ministro della difesa, e dunque al vertice dellarma dei carabinieri. Ecco allora che senza troppa pubblicit, anche per i gravi infortuni internazionali a cui si espone il nuovo governo italiano non appena si propone sulla scena internazionale ( come si verificato con la proposta di rivedere il Trattato di Schengen), lItalia sta collaborando attivamente ( grazie alla presenza di Frattini, gi commissario europeo, ora alla guida del ministero degli esteri) per finanziare e promuovere le operazioni di respingimento in acque internazionali dellagenzia europea FRONTEX. Non importa a nessuno, sembra,  se tra i migranti ci sono richiedenti asilo n il numero dei morti e dei dispersi delle tante tragedie del mare. Non solo ma la esternalizzazione della guerra allimmigrazione illegale porter presto aiuti economici mezzi e poliziotti europei a dare man forte ai loro colleghi libici, tunisini, marocchini, e algerini per respingere e deportare i migranti che intendono raggiungere lEuropa attraverso i paesi del Maghreb. Non importa se ogni tanto qualche poliziotto spara sui migranti, se i malati vengono lasciati morire o se lo stupro diventa un mezzo ordinario che viene utilizzato dalla polizia di frontiera nei confronti delle donne e dei minori, come denunciano Amnesty International e Human Rights Watch. No, non importa tutto questo, lunica cosa importante e rassicurare gli elettori europei che si sta impegnando il massimo sforzo contro limmigrazione clandestina che attenta alla sicurezza degli europei e ne mette a rischio propriet e benessere. Alla fine si trover un accordo, anche con alleati scomodi come Gheddafi in Libia e Zapatero in Spagna. Troppo forti gli interessi economici che riducono i migranti ad una merce da scambiare sul mercato internazionale o nel nuovo recinto euromediterraneo, senza che la loro condizione di regolarit rialzi il costo del lavoro o permetta di rivendicare i diritti fondamentali che dovrebbero essere riconosciuti ad ogni persona.

 

In un momento nel quale in diversi paesi europei ed in Italia stanno prevalendo orientamenti classisti, di sfruttamento crescente dei ceti pi deboli e precari, e apertamente xenofobi, non pi il tempo per praticare compromessi o elaborare proposte alternative che, alla luce delle attuali maggioranze parlamentari, avrebbero solo la funzione di legittimare decisioni gi assunte al di fuori delle sedi istituzionali e delle regole di partecipazione democratica nellambito delle quali avrebbero dovuto maturare in base al dettato costituzionale.

Gli immigrati, regolari ed irregolari, non votano e per molti italiani, anche se hanno votato come se non avessero potuto esprimere la loro scelta di un rappresentante in parlamento. In passato i movimenti antirazzisti e le associazioni che lavorano con gli immigrati hanno presentato proposte organiche e misure legislative che, se applicate per tempo, non avrebbero portato oggi allattuale situazione che troppi, nel proprio interesse, definiscono come una emergenza. Ormai queste possibilit di intervento sul piano legislativo, o su quello delle prassi amministrative, sono cadute, come dimostrato dal fallimento dei tentativi di riforma della legge Bossi Fini, ed oggi dallinasprimento di quella normativa, anche se evidente che la grande mole di clandestinioggi presente in Italia deriva proprio dai contenuti e dalle prassi applicative introdotte nel 2002 dal governo Berlusconi. Che oggi incassa il suo dividendo speculando da anni sullansia di sicurezza degli italiani, indotta oltre che dai fatti di criminalit, dalla maniera criminale con la quale si fa informazione nel nostro paese. Con il risultato che nel sentire comune persino chi appicca il fuoco ad un accampamento rom vissuto come un interprete di una volont popolare. La violenza ad una immigrata vale solo poche righe, se la vittima una italiana sono assicurate le prime pagine per diversi giorni. Le esperienze di convivenza pacifica sono ignorate. E nessuno che dallopposizione alzi la voce oltre un semplice discorso di circostanza. Grazie anche  alle scelte di chi ha pensato di semplificare il conflitto politico agevolando solo la propria parte. Di certo non pi il tempo di delegare ai partiti di opposizione una battaglia per i diritti, per la dignit di tutti e di tutte, come condizione per la legalit e la convivenza, una battaglia che hanno gi perso quando erano al governo.

 

Contro le misure adottate dal governo Berlusconi  in materia di sicurezza si potr per combattere in termini di presenza attiva nei territori accanto alle comunit migranti, con iniziative di solidariet, dimostrando la possibilit di praticare quotidianamente percorsi di coesione sociale, ma anche con la difesa legale, fino alla Corte Costituzionale ed alla Corte Europea dei diritti dellUomo, con la rappresentazione di tutte le forme di conflitto. Occorrono forme nuove fortemente flessibili, dinamiche, senza vecchi schematismi di partito o di appartenenza, comitati civici di resistenza democratica che creino continuamente situazioni di conflitto, controinformazione, e che siano capaci di rappresentare gli interessi dei ceti pi deboli della societ, i migranti, i malati, i disoccupati, i senza casa. Presto, con le scelte del nuovo governo, le emergenze sociali si moltiplicheranno ed occorrer essere nelle condizioni di connettere tra loro le diverse reti di resistenza ed i movimenti autoorganizzati.

 

Sar necessario promuovere ancora pi diffusamente iniziative di denuncia di tutti gli abusi che saranno commessi nellapplicazione delle nuove norme sullimmigrazione, dalle espulsioni collettive alla detenzione dei minori e dei richiedenti asilo, domani probabilmente anche con riferimento a provvedimenti che riguarderanno i cittadini italiani, sollecitando lintervento dei giudici nazionali, ma anche degli organismi internazionali, dellUnione Europea  e delle agenzie delle Nazioni Unite preposte alla salvaguardia dei diritti delluomo.

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Universit di Palermo