I Incontro Continentale di Pastorale della
Strada
bogot - Colombia -, 19 - 24 ottobre
2008
Relazione di Sr. Eugenia Bonetti MC
Su
invito del Segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e
Itineranti, Arcivescovo Agostino Marchetto, ho partecipato a nome dellUSMI al
I Convegno Latino Americano per la pastorale della strada. Lincontro si
svolto a Bogot, Colombia dal 19 al 24 Ottobre 2008 e aveva come tema lIcona
biblica dei due discepoli di Emmaus:
Ges in persona si accost e camminava con
loro (Lc 24,15).
Lincontro
si svolto nella sede della Conferenza Episcopale della Colombia ed ha riunito
una quarantina di partecipanti tra esperti, Vescovi, Religiosi, Sacerdoti e
laici provenienti dai paesi dellAmerica Latina e dai Caraibi responsabili di
questo settore.
Lobiettivo
era di riflettere insieme per raggiungere con una pastorale adeguata, tutti gli
utenti della strada: camionisti e automobilisti, donne sfruttate sulle strade e
bambini di strada, senza fissa dimora e raccoglitori di cartoni e rifiuti da
riciclare.
Nel
discorso di apertura Mons. Marchetto ha sottolineato come: La mobilit
umana rappresenta oggi uno dei grandi segni dei tempi e a noi si presenta in
forme e condizioni diverse, alle quali la Chiesa chiamata a rispondere, a
cominciare dalle diverse aree entro cui articolata la pastorale della strada. Ed ha concluso dicendo che: La Chiesa deve dare risposte ai problemi
della mobilit umana per essere segno di speranza in un mondo che desidera
ardentemente la giustizia, la libert, la verit, la solidariet, la pace e
larmonia.
Le tematiche delle varie aree venivano presentate ogni
giorno da persone con una grande esperienza in merito, a cui seguivano tavole
rotonde con la condivisione di esperienze in atto nei paesi Latinoamericani.
Insieme si cercava di cogliere le sfide odierne che sollecitano una pastorale
di accoglienza in risposta ai tanti problemi, frutto di povert, ingiustizia,
discriminazione ed emarginazione sociale.
I forti momenti di preghiera, gli interventi in aula e
i pasti in comune hanno creato un clima di grande fraternit che ha favorito la
conoscenza, la comunione e la condivisione tra tutti i partecipanti con
esperienze diverse, ma accomunati dagli stessi obiettivi, visioni e valori evangelici.
Il fenomeno della tratta di esseri umani specie per
sfruttamento sessuale sulla strada che oggigiorno coinvolge non solo donne, ma
anche uomini, minorenni e persino bambini - vedi pedofilia e turismo sessuale
-, ha fatto emergere il grande bisogno di lavorare in rete con tutte le forze
pastorali, sociali e governative specie tra paesi di origine, di transito e di destinazione
delle vittime. La rete la nostra pi grande forza per rispondere
adeguatamente alla riduzione di questo mercato di sesso a pagamento. Esso
distrugge la dignit e libert della persona per farne oggetto di piacere e
fonte di guadagno. Nessuna persona creata ad immagine di Dio pu essere
trattata da schiava costretta a mercificare il proprio corpo per sottostare al
volere di trafficanti senza scrupolo, oppure per guadagnare da vivere per la
propria famiglia.
Come responsabile dellufficio USMI contro la
tratta di esseri umani mi e stato chiesto di presentare lesperienza Italiana
del come recuperare e reintegrare chi rimasto vittima di tale sfruttamento.
Questo il titolo ufficiale
della presentazione:
Impegno delle religiose per la
reintegrazione nella societ delle donne che vivono lesperienza dello
sfruttamento sulla strada
La nostra esperienza di religiose, impegnate ormai da
parecchi anni nel dare risposte adeguate, con un centinaio di comunit di
accoglienza, suscita sempre in tante persone stupore ed ammirazione. Queste
risposte sono invece per noi semplicemente modi di vivere la fedelt ed
attualit dei nostri carismi di fondazione, incentrati sulla dignit e
protezione delle donne e dei bambini, spesso in
situazioni di vulnerabilit, oppressione e sfruttamento. Il nostro servizio
rivolto in modo particolare a coloro che lasciano lo sfruttamento della strada
per un cammino di reintegrazione sociale e familiare, fatto in comunione con le
Caritas e con tutte le forze che operano sul territorio. Grazie a questa
stretta collaborazione, le varie migliaia di donne aiutate e reintegrate in
questi anni, sono la testimonianza viva che solo lavorando in comunione e non
in competizione si raggiungono grandi risultati.
Al termine dellincontro stato presentato un documento finale con le varie
proposte offerte dai gruppi di lavoro ed approvati dallassemblea. Il documento
sar elaborato ulteriormente e inviato alle Conferenze Episcopali e alle
organizzazioni coinvolte nella pastorale della strada per una dovuta
attuazione.
Questo incontro, mentre mi ha dato lopportunit di
condividere lesperienza Italiana di parecchi anni di ministero in questo
campo, mi ha offerto una grande ricchezza per la conoscenza di una realt
nuova. Era infatti la prima volta che visitavo un paese dellAmerica Latina
dove ho scoperto tante bellezze e ricchezze naturali, culturali e religiose,
insieme per a tante contraddizioni fatte di povert, violenza e sfruttamento.
Sento quindi il bisogno di ringraziare in modo speciale il Pontificio Consiglio
per la Cura e la Pastorale dei Migranti e Itineranti per lopportunit
offertami di partecipare a questo evento ecclesiale che certamente porter
frutti non solo per lAmerica Latina, bens per tutta la Chiesa, congregazioni
religiose incluse.
Al termine dellincontro mi sono fermata a Bogot per
altri tre giorni dove ho visitato alcune comunit della mia e di altre
Congregazioni religiose per uno scambio di esperienze in questa nuova sfida
missionaria.
Ricordo in modo particolare e con tanta riconoscenza
la visita ad un enorme complesso delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, in
Colombia dal 1928, il cui carisma specifico
lattenzione e il recupero delle donne prostituite dai tanti sistemi di povert
e sfruttamento.
In questa enorme struttura iniziata nel 1974 da Sr.
Esther Patino in risposta ai segni dei tempi del Vaticano II, ho visto in
concreto che cosa significhi la fantasia della carit, e il genio femminile
capaci di creare diversi progetti di accoglienza e recupero per centinaia e
migliaia di donne e minori.
Nella struttura ci sono le scuole per i figli delle
donne prostituite e soprattutto una fabbrica per confezioni di tute per alpinisti commissionate da
una ditta Inglese e che offre un lavoro retribuito a 250 donne. La fondazione
Miquelina, cos chiamata, ha pure al suo
attivo la costruzione di 110 case per le famiglie delle donne che lavorano
nella fabbrica. Mi davvero impossibile comunicare la realt di ci che ho
visto e che mi ha toccato profondamente. Ho ringraziato il Signore per la
presenza di donne coraggiose che sanno rischiare per i pi poveri e gli ultimi
della fila.
Una seconda e altrettanto bella esperienza stato
lincontro con un gruppo di religiose e religiosi di diverse congregazioni che
si ritrovano ogni luned mattina per un programma di formazione umana e
professionale. Gli incontri vengono
organizzati in una casa delle Suore del Buon Pastore,
chiamata: Il Rifugio
situata nel centro di Bogot dove centinaia di donne si prostituiscono nelle
case di interi quartieri circostanti. Purtroppo le donne che devono vendere il
loro corpo, sono ben visibili anche in pieno giorno perch attendono i clienti
sulle soglie di casa e sugli stessi marciapiedi dove la gente cammina.
La realt delle nostre strade italiane come pure le
zone a luci rosse di Amsterdam sono ben poca cosa a confronto di ci che ho
visto percorrendo a piedi alcune vie riservate alle case di sfruttamento della
prostituzione. Quanta pena nel vedere la donna cos mercificata e quanto
bisogno abbiamo di avere donne consacrate che non hanno paura di sporcarsi per
farsi Samaritane di chi ha bisogno di aiuto per uscire da questa spirale di
umiliazione e alienazione per vivere in pienezza il dono della propria
femminilit e maternit.
Di ritorno dalla Colombia mi sono fermata a Madrid per
altri due incontri: il primo con il personale del Progetto Speranza che opera
con persone molto qualificate con un ufficio ad hoc e due case di accoglienza
– una per pronto intervento e la seconda per la reintegrazione di chi vuole togliersi dallo sfruttamento.
Significativa la rete di collaborazione che le
Suore Adoratrici hanno creato con altre associazioni e con le istituzioni
governative per offrire alle donne legalit e sicurezza di un futuro. Non
mancano certamente le difficolt che incontrano tutte le realt che si occupano
di questa pastorale, ma lavorando insieme si possono trovare anche le
soluzioni.
Prima di lasciare Madrid ho potuto visitare la Confer
(Conferenza dei religiosi di Spagna), su invito della responsabile del settore
Tratta che fa parte dellufficio di Giustizia e Pace. E stato un incontro di
condivisione e scambio di materiale che ci ha arricchite reciprocamente. Questi
contatti sono una vera ricchezza perch ci aiutano a capire i meccanismi delle
tante reti criminali che operano in diversi paesi per cui anche noi dobbiamo
essere altrettanto organizzate nel rispondere adeguatamente.
Rientrando a Roma gioved sera tardi, ero stanca
fisicamente, ma assai riconoscente al Signore per ci che Lui continua ad
operare sulle strade del mondo anche attraverso il nostro servizio e i nostri
carismi di congregazione.
Roma, Festa di tutti i Santi: 2 Novembre
2008