POLITICA
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Il ministro rilancia l'emendamento presentato dal suo partito
Ma la norma varrebbe solo dal prossimo anno e non per il 2008

Immigrazione, Maroni rilancia
"Moratoria di 2 anni per i flussi"

di VLADIMIRO POLCHI


Immigrazione, Maroni rilancia "Moratoria di 2 anni per i flussi"

Immigrati a Lampedusa

MILANO - Porte chiuse per due anni. Stop a nuovi decreti flussi. Dopo l'emendamento targato Lega Nord, a muoversi ora è lo stesso ministro dell'Interno. Roberto Maroni sposa infatti la proposta leghista di una moratoria di 2 anni per i flussi migratori. "C'è una crisi economica che colpisce i più deboli - sostiene - e in particolare gli extracomunitari. Se un immigrato perde il lavoro non ha senso rispedirlo al suo paese per poi aprire le frontiere e farne arrivare altri che, magari, non troveranno neppure lavoro. Ci sembra più utile introdurre delle politiche per il reimpiego di coloro che perdono il lavoro evitando che, nel frattempo, entrino dei nuovi immigrati. La moratoria é una proposta che sosterremo al Senato".

La sospensione dei flussi, sia ben chiaro, riguarderebbe i decreti 2009 e 2010. Per quest'anno infatti i giochi sono già fatti: centomila posti per colf e badanti, carta di soggiorno e conferma on-line per datori di lavoro stranieri. Queste le novità contenute nel decreto flussi 2008. Il testo è pronto: verrà approvato a giorni, varrà 170mila posti, ripescherà le domande del 2007 (insomma nessun clic day, quest'anno), guarderà con un occhio di riguardo i lavoratori domestici e prevederà stretti requisiti per i datori di lavoro immigrati.

Il decreto, concordato a palazzo Chigi, entrerà in vigore entro il 15 dicembre. Cosa c'è scritto? Tra Viminale e Welfare si è a lungo discusso sulla ripartizione delle nuove quote. L'obiettivo? Favorire le province penalizzate nel decreto 2007 (come quella di Milano) e agevolare le domande di lavoratori domestici e d'assistenza alla persona. A loro verranno infatti riservate circa 95/97mila quote.

Buone notizie dunque per chi è in attesa. Non per tutti però. Si è infatti deciso di porre un argine alle domande d'assunzione presentate da datori di lavoro stranieri (il 48% nel lavoro domestico). I ministri Maroni e Sacconi sospettano che dietro di loro si nascondano ricongiungimenti mascherati o regolarizzazioni di fatto. Per questo, si è optato per una condizione in più: il possesso della carta di soggiorno, a partire dal giorno di promulgazione del decreto.

Si avranno così due percorsi distinti: il primo, per i datori di lavoro italiani che dovranno solo attendere di essere ripescati e ricevere il nulla osta; il secondo, per quelli stranieri che dovranno invece riconnettersi a internet. Senza fretta però. Avranno oltre 10 giorni per collegarsi al sito del Viminale (www. interno. it), utilizzando l'user-id identificativo della ricevuta del 2007. Qui troveranno un modulo da scaricare per confermare la propria domanda d'assunzione e dichiarare di essere in possesso della carta di soggiorno".

Ma attenzione: la norma non è retroattiva. Le nuove domande non pregiudicano in alcun modo la graduatoria che rimane cristallizzata al 31 maggio 2008. Il nuovo requisito varrà solo per chi non è rientrato nei 170mila posti del 2007 e viene ripescato col decreto flussi fotocopia.

(17 novembre 2008) Tutti gli articoli di politica

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