La scorsa settimana la Commissione europea ha presentato nuove importanti iniziative volte a rafforzare all’interno dell’Unione Europea un approccio globale ai fenomeni migratori. Misure e obiettivi comuni, quindi, per i 27 Stati membri, con la previsione di linee guida che permettano un’armonizzazione sempre più efficace delle normative nazionali in materia di immigrazione.
L'esecutivo UE ha presentato l’8 ottobre scorso tre documenti in materia di immigrazione : la Comunicazione "Rafforzare l'Approccio Globale alla Migrazione: aumentare il coordinamento, la coerenza e le sinergie", la Relazione alla Conferenza ministeriale 2008 in materia di integrazione "Rafforzare le azioni e gli strumenti per soddisfare le sfide di integrazione" e una Comunicazione sull’applicazione della direttiva sul ricongiungimento familiare.
Le proposte presentate si basano sui principi richiamati dalla Comunicazione "Una politica d'immigrazione comune per l'Europa: principi, azioni e strumenti" e dal "Piano strategico sull'asilo – Un approccio integrato in materia di protezione nell'Unione Europea", adottate dalla stessa Commissione lo scorso mese di giugno.
Nella prima Comunicazione vengono suggeriti metodi e linee guida volti a favorire il raggiungimento degli obiettivi UE in materia di immigrazione. La Commissione, riconoscendo l’importanza e la validità dell’Approccio Globale, intende migliorarne l’efficacia attraverso un coordinamento più stretto, una maggiore coerenza e un miglioramento delle sinergie tra gli Stati membri.
Tra le misure suggerite, si promuove la differenziazione degli approcci adottati sul fronte della cooperazione, per rispondere più efficacemente alle esigenze dei singoli paesi che in molti casi presentano contesti territoriali specifici che necessitano di politiche ad hoc.
Al fine di migliorare l’Approccio Globale, nella Relazione si invitano gli Stati membri a incrementare i loro sforzi per integrare e coordinare non soltanto le politiche adottate a livello nazionale all’interno dell’Unione ma anche con i paesi terzi.
L’implementazione dell’Approccio Globale passa infatti anche attraverso il ricorso ai forum di cooperazione multilaterale e il dialogo con i paesi dell’Europa orientale e con quelli di origine dei migranti: paesi dell’Africa sub-sahariana e del Medio Oriente, ma anche con America Latina e Asia.
Secondo la Commissione è necessario che anche nei paesi di origine e di transito vengano adottate misure adeguate per la gestione dei flussi migratori, istituiti meccanismi di coordinamento e promossa la condivisione delle risorse tra Stati membri e paesi terzi coinvolti nell’Approccio Globale.
Altro tassello fondamentale è il monitoraggio e la valutazione delle politiche e degli interventi messi in campo, strumenti che devono essere adottati con regolarità e sistematicità all’interno di tutta l’UE.
La Commissione Europea, attraverso i documenti presentati l’8 ottobre, ha pertanto disposto iniziative tese a migliorare l’efficienza degli strumenti di integrazione in materia di migrazione e a migliorare l’applicazione del diritto al ricongiungimento familiare.
Le proposte verranno discusse nell’ambito della Conferenza Ministeriale dell’Integrazione 2008, il 3 e 4 novembre a Vichy, in Francia.
L’
Approccio Globale all’Immigrazione rappresenta la dimensione esterna della politica migratoria dell'Unione Europea, pienamente integrato nelle cosiddette “altre politiche esterne dell’UE”, basato su uno stretto partenariato con i paesi terzi e un approccio globale e bilanciato in materia di immigrazione e dell’asilo.
L’Approccio Globale è stato adottato nel 2005 e mostra l'ambizione dell'Unione europea di istituire un quadro inter-settoriale per gestire il fenomeno migratorio in modo coerente, attraverso la cooperazione tra le diverse parti coinvolte. Tre gli ambiti di azione: la gestione della migrazione legale, la prevenzione e la riduzione della migrazione illegale, il rapporto tra migrazione e sviluppo.
