Legislatura 16º - Commissioni 1° e 2° riunite - Resoconto sommario n. 24 del 15/10/2008


 

COMMISSIONI 1ª e 2ª RIUNITE

(Affari Costituzionali) 

(Giustizia)  

 

MERCOLEDÌ 15 OTTOBRE 2008

24ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente della 1ª Commissione

VIZZINI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Mantovano.  

 

La seduta inizia alle ore 15,20.

 

SULL'ESAME DEI DISEGNI DI LEGGE NN. 733 E CONNESSI IN MATERIA DI SICUREZZA PUBBLICA  

 

      Il presidente VIZZINI informa le Commissioni riunite che sono stati acquisiti e sono a disposizione degli onorevoli senatori gli emendamenti, riferiti al disegno di legge n. 733 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica), d'iniziativa del Governo, quale testo base nell'esame congiunto con gli altri disegni di legge in materia di sicurezza pubblica (n. 242 - Disposizioni in materia di reati connessi all'immigrazione clandestina e al commercio di sostanze stupefacenti, d'iniziativa dei senatori Martinat e Pontone; n. 391 - Modifiche agli articoli 13 e 14 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di espulsione dei cittadini extracomunitari, d'iniziativa dei senatori D'Ambrosio e altri; n. 451 - Misure contro le molestie e violenze alle donne, ai diversamente abili e per motivi connessi all'orientamento sessuale, d'iniziativa dei senatori Della Monica e altri; n. 583 - Disposizioni in materia di reati di grave allarme sociale e di certezza della pena, d'iniziativa dei senatori Li Gotti e altri e n. 617 - Modifiche al testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, nonché modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di false attestazioni e di identificazione delle persone. Disposizioni per il contrasto della illegalità diffusa, d'iniziativa dei senatori Belisario e altri).

 

            Le Commissioni prendono atto.

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1072) Conversione in legge del decreto-legge 2 ottobre 2008, n. 151, recante misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 14 ottobre.

 

Su proposta del presidente VIZZINI si conviene di fissare il termine per gli emendamenti alle ore 18 di martedì 21 ottobre.

           

            Continua quindi la discussione generale.

 

La senatrice INCOSTANTE (PD) si sofferma sull'articolo 2 del disegno di legge in titolo, manifestando molteplici perplessità circa l'impiego del personale delle Forze armate sul territorio al fine di fronteggiare fenomeni di emergenza criminale.    Osserva in primo luogo che, per combattere la criminalità organizzata, è necessaria una profonda conoscenza del territorio che può essere assicurata solo dalle Forze dell'ordine ivi stanziate. Il personale dell'Esercito, quando - come in questo caso - sia eccezionalmente adibito a tale attività, oltretutto per un periodo limitato, rischia di non poter disporre delle conoscenze necessarie per realizzare un'azione efficace.

In secondo luogo, ritiene che le risorse necessarie per finanziare l'impiego delle Forze armate avrebbero potuto più opportunamente essere destinate alle Forze dell'ordine presenti sul territorio, al fine di potenziarne i mezzi e le strutture.

Pur condividendo gli auspici del Ministro dell'interno circa l'esigenza di incrementare gli sforzi per combattere la criminalità organizzata, ribadisce che gli interventi normativi finora predisposti dal Governo non sono idonei a conseguire gli obiettivi perseguiti, anche tenendo conto delle osservazioni critiche e delle preoccupazioni manifestate da molti operatori del settore. 

 

 

            Il senatore MARITATI (PD) esprime un giudizio critico sul provvedimento nel suo complesso ed in particolare sull'opportunità di ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza per la disciplina di questioni, quali quelle oggetto del decreto-legge in esame, le quali richiedono un esame approfondito e tempi di trattazione congrui.

            Con riguardo all'articolo 1 osserva come il garantismo delle disposizioni ivi previste risulti non del tutto conforme con taluni interventi di carattere legislativo dall'Esecutivo vertenti su analoghe questioni.

Nel merito, ritiene che la norma dovrebbe chiarire se anche l'indicazione dell'indirizzo di destinazione debba essere annoverata fra i dati da conservare.

            Numerose perplessità desta poi l'articolo 2, nella parte in cui prevede l'impiego di militari delle forze armate per il contrasto della criminalità organizzata. Tale misura, come già avvenuto in passato - si pensi all'uso delle forze armate fatto in Sardegna negli anni di maggiore sviluppo dei sequestri di persona - può avere certamente un valore propagandistico, ma non è, a parere dell'oratore, in alcun modo efficace. La criminalità organizzata infatti può essere contrastata solo attraverso interventi volti ad assicurare maggiore funzionalità alle strutture amministrative ed istituzionali impegnate sul territorio. Si domanda peraltro come il Governo possa ritenere che la situazione emergenziale che giustifica l'impiego di forze militari, possa considerarsi destinata a risolversi entro il 31 dicembre.

            Analogamente non condivisibili appaiono poi le disposizioni di cui all'articolo 3. Al riguardo osserva che i centri di identificazione ed espulsione rappresentano uno strumento utile in linea generale, ma non adeguato per contrastare fenomeni quali quello dell'immigrazione clandestina e della tratta di esseri umani. Una efficace politica migratoria deve, a parere dell'oratore, incentrarsi sullo sviluppo di forme di cooperazione internazionale con i paesi di provenienza.

           

            E' quindi chiusa la discussione generale.

 

            Il senatore SALTAMARTINI (PdL), relatore per la 1a Commissione, interviene in sede di replica, osservando preliminarmente come l'impiego di militari si sia reso necessario in primo luogo in ragione della oggettiva carenza di organico delle forze di polizia, la quale non ha reso difficile fronteggiare i problemi di tutela dell'ordine pubblico con particolare riguardo alle aree del Paese maggiormente colpite dai fenomeni della criminalità organizzata. Con riguardo alle funzioni attribuite, osserva che i militari impiegati nelle operazioni di controllo del territorio operano in concreto come agenti di pubblica sicurezza. Svolge infine talune considerazioni sull'esigenza di ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza per la disciplina delle questioni oggetto del provvedimento in esame, osservando come, da ormai molti anni, il ricorso a tale istituto, per la regolamentazione di questioni afferenti l'ordine pubblico, rappresenti una prassi costante.

           

            Il senatore MAZZATORTA (LNP), relatore per la 2a Commissione, osserva come sia innegabile l'oggettiva connessione fra il fenomeno dell'immigrazione clandestina e l'aumento del tasso di criminalità. Con riguardo alla propria provincia fa presente che le statistiche mostrano che oltre il 60 per cento dei reati contro il patrimonio siano ascrivibili a cittadini extra comunitari. L'incremento della criminalità rappresenta la prova concreta del fallimento delle politiche migratorie condotte fino ad ora.

Il provvedimento in esame è pertanto volto a garantire un'adeguata soluzione ai fenomeni criminogeni connessi all'immigrazione. Conclude evidenziando l'importanza delle disposizioni di cui all'articolo 3, nella parte in cui destinano risorse all'ampliamento dei centri di identificazione ed espulsione, strumento essenziale per l'espulsione legittima dei clandestini.

 

            Il sottosegretario MANTOVANO ribadisce preliminarmente il carattere di assoluta necessità ed urgenza delle disposizioni del decreto-legge in esame. Tale provvedimento, osserva il rappresentante del Governo, si pone in linea con una serie di iniziative avviate  fin dall'inizio della legislatura dall'attuale Esecutivo, le quali sono volte a contrastare i fenomeni di criminalità organizzata.

            Si sofferma poi sull'articolo 1 osservando come tale norma risulti rispondente anche alle richieste degli organi investigativi.

Per quanto riguarda l'articolo 2 rileva che l'impiego di personale delle Forze armate, autorizzato dal decreto-legge n. 92 del 2008 abbia, già all'indomani dell'entrata in vigore del primo decreto-legge in materia di sicurezza, prodotto tangibili e positivi risultati nell'ambito del contrasto di fenomeni di emergenza criminale in alcune aree del Paese. Tale misura si deve peraltro considerare iscritta in un più ampio quadro di interventi per il controllo dei territori maggiormente caratterizzati da fenomeni criminali, quali, ricorda l'oratore, l'istituzione a Castelvolturno di una squadra mobile per la cattura di latitanti, nonché l'impiego di 400 unità di forze di pubblica sicurezza. Osserva inoltre che i militari impiegati nelle operazioni di vigilanza e controllo appartengono a reparti specializzati e che sono sottoposti al coordinamento con le forze di polizia.

            Come già osservato dal relatore Saltamartini, la necessità di ricorrere all'impiego di militari è in parte connessa alle carenze di organico delle forze di polizia stesse. Sull'efficacia dell'impiego dell'esercito in tali aree, ricorda il rappresentante del Governo, che si è espresso favorevolmente anche il procuratore di Napoli.

            Per quanto riguarda i profili di carattere finanziario fa presente che tale intervento non reca oneri nuovi o maggiori a carico del bilancio dello Stato, poiché anche per la nuova autorizzazione si deve fare riferimento alle risorse già stanziate con il primo decreto-legge in materia di sicurezza. Quanto alle funzioni attribuite ai militari ribadisce che non vi sono problemi di coordinamento essendo le modalità di impiego disciplinate puntualmente da decreti interministeriali.

            Dopo aver ribadito l'importanza delle norme di cui all'articolo 1 ed in particolare di quelle volte ad assicurare la conservazione anche dei dati relativi alle chiamate senza risposta, si sofferma sull'articolo 3. Al riguardo rileva che il rafforzamento dei centri di identificazione ed espulsione è quanto mai necessario, tenuto conto che tali centri rappresentano uno strumento indispensabile per la funzionalità dei meccanismi di espulsione effettiva.

            Replicando ad una richiesta di chiarimento formulata dal senatore De Sena, fa presente che non è possibile finanziare l'ampliamento o la realizzazione di nuovi centri di identificazione ed espulsione con le risorse del Programma Operativo Nazionale "Convergenza". Tali fondi, a ben vedere, possono essere legittimamente impiegati solo per migliorare la qualità delle condizioni di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti sul territorio.

            Con riguardo alla richiesta di precisazione del senatore Li Gotti rileva che il contingente di 500 militari delle Forze armate, previsto dall'articolo 2, deve considerarsi aggiuntivo rispetto a quello di 3.000 unità già impiegate sulla base del decreto-legge n. 92 del 2008.

            Svolge infine talune considerazioni sul disegno di legge n. 733 e sulle misure ivi previste per la lotta contro la criminalità organizzata, soffermandosi in particolare sugli interventi volti a contrastare l'infiltrazione mafiosa nelle economie e sul territorio e a favorire l'acquisizione dei beni di provenienza mafiosa.

            Su tali questioni fa presente peraltro che il Governo ha già presentato talune puntuali proposte emendative.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

SUI LAVORI DELLE COMMISSIONI RIUNITE  

 

Il PRESIDENTE avverte che le Commissioni riunite sono nuovamente convocate alle ore 15 di domani, giovedì 16 ottobre, per l'esame del disegno di legge n. 1082 (Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile), per lo svolgimento delle relazioni introduttive, affidate ai senatori Delogu e Malan, nell'intesa che la seduta avrà luogo solo qualora siano venute meno le ragioni che limitano l'attività delle Commissioni in riferimento agli impegni del Parlamento in seduta comune e della Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI.

 

Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.

 

 

La seduta termina alle ore 16,25.