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Approfondimento

Camera dei deputati,

Question Time

Testi allegati all'ordine del giorno della seduta n. 63

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
COTA, LUCIANO DUSSIN, DAL LAGO, REGUZZONI, ALESSANDRI, ALLASIA, BITONCI, BONINO, BRAGANTINI, BRIGANDÌ, BUONANNO, CALLEGARI, CAPARINI, CHIAPPORI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, D'AMICO, DOZZO, GUIDO DUSSIN, FAVA, FEDRIGA, FOGLIATO, FOLLEGOT, FORCOLIN, FUGATTI, GIBELLI, GIDONI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LANZARIN, LUSSANA, MACCANTI, LAURA MOLTENI, NICOLA MOLTENI, MONTAGNOLI, MUNERATO, NEGRO, PAOLINI, PASTORE, PINI, PIROVANO, POLLEDRI, RAINIERI, RIVOLTA, RONDINI, SALVINI, SIMONETTI, STEFANI, STUCCHI, TOGNI, TORAZZI, VANALLI e VOLPI.
 
- Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
da notizie di stampa rilanciate nei giorni scorsi si apprende della vicenda di una donna somala di 51 anni, sposata con un italiano, Luigi Mancuso, cittadina italiana, Amina Sheikh Said, che sarebbe stata maltrattata e oltraggiata, tenuta nuda per ore all'aeroporto di Ciampino dagli agenti della polizia di frontiera;
a denunciare il fatto è l'associazione Antigone, che riferisce che la donna, che tornava, a fine luglio 2008, da un viaggio a Londra con quattro nipotini, sarebbe stata fermata in aeroporto, in quanto sospettata di essere un corriere della droga;
la donna sarebbe stata trattenuta per quattro ore, durante le quali il personale dell'aeroporto avrebbe cercato, ingiuriandola, chiamandola «negra», e minacciandola di «spedirla in carcere», di convincerla ad un'ispezione corporale, che risulta poi essere stata eseguita, a seguito delle resistenze della donna e previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria, presso il Policlinico Casilino;
molto differente la versione dei fatti riferita dal dirigente dell'ufficio della polizia di frontiera aerea di Ciampino, secondo il quale la donna è stata sottoposta ad approfonditi accertamenti in aeroporto, nel rispetto delle normali procedure, in quanto aveva con sé quattro minori, per i quali è stato necessario accertare l'identità (avendo gli stessi differenti cognomi arabi), ed in quanto dai primi controlli era emerso che la donna aveva precedenti specifici per reati connessi al traffico di stupefacenti e per ben due volte, nel corso del 2007 e del 2008, era stata trovata in possesso di droga nel proprio bagaglio all'aeroporto di Fiumicino;
risulta, altresì, che per i fatti descritti la signora Amina Sheikh Said abbia sporto denuncia alla procura della Repubblica di Roma per perquisizione arbitraria, minaccia e violenza privata, ingiuria con l'aggravante dell'odio e della discriminazione razziale;
vicende come quelle descritte hanno, purtroppo, dato luogo a strumentalizzazioni che vanno risolutamente respinte: si sono, infatti, rivolte accuse di razzismo, si è attribuita al Governo la responsabilità di alimentare con propri provvedimenti un clima di intolleranza, si è parlato di prevaricazioni ed abusi da parte della polizia, che, fino a prova contraria, stava eseguendo controlli su una persona pregiudicata per reati specifici -:
quali siano le informazioni acquisite dal Ministro interrogato sull'accaduto e quali iniziative intenda assumere per fare chiarezza sulla vicenda, anche in considerazione del procedimento giudiziario avviato, rispetto al quale si apprende che il Governo intenderebbe costituirsi parte civile. (3-00161)
(7 ottobre 2008)

ADORNATO, VIETTI, RAO, VOLONTÈ, TASSONE, MANNINO, COMPAGNON, CICCANTI e NARO.
 
- Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
i flussi migratori hanno costretto le nostre democrazie a confrontarsi con un fenomeno epocale, ma non per questo privo di rischi;
sono, infatti, sempre più frequenti in Italia gli episodi di intolleranza e violenza nei confronti degli immigrati;
lo stesso Presidente della Repubblica, nel corso della prima visita ufficiale di Benedetto XVI, ha colto l'occasione per sottolineare che in Italia esiste un vero e proprio «allarme educativo», dal momento che si stanno perdendo valori come la solidarietà e l'accoglienza, fondamento della convivenza civile;
i richiami dello stesso Pontefice al «rispetto della dignità umana in tutte le sue forme e in tutti i luoghi» devono necessariamente tradursi nel superamento di questi episodi, grazie all'impegno comune della collettività e delle istituzioni in un'azione efficace di repressione globale e non certo attraverso slogan propagandistici;
non basta la rituale condanna, ma è necessaria la prevenzione e la regola di un'accoglienza ordinata, perché nel disordine rischia di nascere anche tra le classi deboli questo clima di insofferenza, che è una vera e propria malattia mortale per la nostra società;
la forza della nostra democrazia si può ponderare e misurare anche in base alla capacità di affrontare questa sfida senza snaturarsi;
la mancata integrazione e la discriminazione degli immigrati favoriscono la creazione di un serbatoio di manodopera a basso costo per la criminalità organizzata, come dimostrano i recenti fatti di cronaca verificatisi in Campania;
è un dovere morale, oltre che un'opportunità politica e sociale, favorire l'integrazione nella nostra comunità degli immigrati, soprattutto quelli di seconda generazione -:
se, come denunciato dagli organi di stampa, esista una vera e propria emergenza «razzismo» e quali misure intenda adottare al fine di prevenire in maniera efficace e reprimere alla radice l'insorgenza del fenomeno. (3-00162)
(7 ottobre 2008)




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