All'attenzione
del Difensore Civico del Comune di Roma.
Risulta che da
parte dei Servizi Demografici di alcuni Municipi di Roma venga richiesta, ai
fini dell'iscrizione anagrafica di cittadini dell'Unione europea, la
presentazione di un certificato di nascita, tradotto in italiano e legalizzato.
Dal momento
che il D. Lgs. 30/2007 ha individuato nell'iscrizione anagrafica l'iscrizione
presso le autorita' competenti di cui all'art. 8, co. 1 Direttiva 2004/CE/38, tale richiesta
viola, in caso di iscrizione anagrafica di cittadino dell'Unione europea, il
dettato della stessa Direttiva: l'art. 8, co. 3, infatti, limita tassativamente
il novero di documenti che le autorita' degli Stati membri possono prescrivere
a tale cittadino ai fini dell'iscrizione, senza che tra questi documenti figuri il certificato di
nascita.
A conferma
dell'illegittimita' della richiesta in oggetto si sono pronunciati di recente
la Direzione Generale Giustizia, Liberta' e Sicurezza della Commissione
Europea (Protocollo
Commissione Europea JLS/C3/DF/SW, 2007, D17714) e l'allora Commissario
europeo Franco
Frattini. Quest'ultimo, rispondendo ad un'interrogazione dell'Europarlamentare
On. Angelilli del 17 Dicembre 2007, in relazione al diniego opposto dal Comune
di Forio d'Ischia alla richiesta di iscrizione anagrafica presentata da una
cittadina francese, affermava: "[É] Con particolare riferimento alla
denuncia dell'onorevole parlamentare, i cittadini dell'Unione non dovranno
essere tenuti a produrre il loro certificato di nascita quale prova di
identita', giacche' ai fini della loro registrazione sara' sufficiente che
presentino la propria carta d'identita' o il proprio passaporto." (E-6276/07IT - risposta di
Franco Frattini a nome della Commissione).
Successivamente,
questo orientamento e' stato fatto proprio dal Tribunale di Napoli, Sez. distaccata di Ischia, che ha
accolto il ricorso presentato dalla suddetta cittadina francese, con
Sentenza del 23/7/2008
(http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2008/settembre/sent-trib-na-comunitari.html).
Occorre
osservare, per altro, come il certificato di nascita
a) non rientri
neppure nella documentazione richiesta dal Regolamento anagrafico per
l'iscrizione di persone trasferitesi dall'estero. Per queste, infatti, l'art.
14, co. 1 DPR 223/1989 prevede quanto segue:
"Chi
trasferisce la residenza dall'estero deve comprovare all'atto della
dichiarazione di cui all'art. 13, comma 1, lettera a), la propria identita'
mediante l'esibizione del passaporto o di altro documento equipollente. Se il
trasferimento concerne anche la famiglia, deve esibire inoltre atti autentici
che ne dimostrino la composizione, rilasciati dalle competenti autorita' dello
Stato di provenienza se straniero o apolide, o dalle autorita' consolari se
cittadino italiano."
b) non risulti
necessario all'inserimento dei dati nella scheda individuale di cui all'art. 20
DPR 223/1989, dal momento che tali dati, quando non siano gia' riportati dal
passaporto o dal documento di identita' del cittadino dell'Unione europea,
possono essere direttamente dichiarati dall'interessato, allo stesso modo in
cui il cittadino italiano puo' dichiarare, per esempio, quali siano la
professione o arte o mestiere abitualmente esercitati (comma 1 del citato
articolo).
Resta salvo il
fatto che dati inseriti nella scheda anagrafica sulla base di semplice
dichiarazione dell'interessato non potranno essere certificati dall'anagrafe.
Sara' quindi onere dell'interessato, all'occorrenza, produrne la relativa
certificazione (si pensi, ad esempio, alla certificazione di paternita' o
maternita' finalizzata al riconoscimento - ex art. 7, co. 1, lettera d, D. Lgs.
30/2007 - del diritto di soggiorno del genitore a carico del cittadino
dell'Unione europea).
Avrei
volentieri segnalato direttamente il problema al Dipartimento XIII del Comune
di Roma, ma sul sito dello stesso Comune non figura un recapito di e-mail o di
fax di tale Dipartimento.
Si raccomanda
la sollecita adozione delle opportune misure perche' i Servizi Demografici dei
diversi Municipi provvedano a correggere le procedure di iscrizione dei
cittadini dell'Unione europea, nel rispetto dei vincoli imposti dal diritto
comunitario.
Resto a
disposizione per ogni chiarimento, e in attesa di un Vostro cenno di risposta.
Cordiali
saluti
Sergio Briguglio