(ASCA) - Roma, 24 ott - Mettere in contrapposizione
''sicurezza'' e ''accoglienza'' di fronte al fenomeno
dell'immigrazione sarebbe ''sterile e miope'', e non ''aiuta
a risolvere niente'', ne' per gli italiani ne' per gli
stranieri che arrivano sulle nostre coste: e' quanto afferma
il nuovo segretario generale dei vescovi italiani, mons.
Mariano Crociata, in un'intervista pubblicata sul numero di
novembre del mensile ''Jesus'. Crociata, da tre giorni alla
segreteria della Cei in sostituzione di mons. Giuseppe
Betori, nominato arcivescovo di Firenze, fara' domani il suo
esordio pubblico nel suo nuovo ruolo, celebrando la messa
durante il congresso del Meic, il movimento degli
intellettuali cattolici dell'Azione Cattolica.
''Il criterio dell'accoglienza e' quello che ci deve
guidare - afferma mons. Crociata rispondendo ad una domanda
sull'immgrazione -, in un quadro nazionale e internazionale
di equilibri per il bene piu' grande di tutti''. Per il
segretario della Cei, ''in una societa' complessa come la
nostra'', ridurre l'esigenza di sicurezza alla sola questione
dell'immigrazione e' ''semplicistico e distorcente rispetto
alla realta'''. ''Inoltre - conclude - mi sembra
assolutamente necessario, oltre che opportuno per la
sicurezza collettiva, salvaguardare il bene elementare delle
persone: assicurare la vita, la salute, il cibo, e' un dovere
civile imprescindibile, al di la' della stessa motivazione
religiosa''.
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