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NEWSLETTER
della Segreteria ASGI
07 ottobre 2008
SEGNALAZIONI NORMATIVE
1. GUIDE ALLA NORMATIVA
SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA
a) MANUALE
SINTETICO DIGITALE SULLA NORMATIVA SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA di Sergio
Briguglio
Alla pagina web
potete trovare la
versione aggiornata al 31 agosto 2008 del
manuale (sintetico) sulla normativa dell’immigrazione in Italia, curata
da Sergio Briguglio.
Un documento ed
uno strumento di lavoro utilissimi per un primo orientamento sulla normativa
dell’immigrazione, anche grazie agli hyperlink che rimandano direttamente al
contenuto di leggi, regolamenti e circolari applicative.
b) MANUALI
SULLA NORMATIVA IN MATERIA SANITARIA PER I CITTADINI STRANIERI NON COMUNITARI E
COMUNITARI
Alla pagina
web http://www.simmweb.it/index.php?id=303&no_cache=1
potrete trovare l'archivio della normativa in materia sanitaria per cittadini
stranieri e comunitari approntato dalla Societa' Italiana di Medicina delle
Migrazioni, nonché un decalogo riassuntivo in diverse lingue destinato alla popolazione immigrata.
2.
NOVITA’ NORMATIVE ED INTERPRETATIVE
a) TRADUZIONE
DELLE CERTIFICAZIONI ESTERE AI FINI ANAGRAFICI
Il Governo
sostiene che tutti i documenti e
certificati rilasciati dalle autorità estere e prodotti dai cittadini non
comunitari ai fini anagrafici debbono essere accompagnati dalla traduzione in
lingua italiana dichiarata conforme dalle competenti autorità consolari o
diplomatiche italiane all’estero. Ai Comuni, pertanto, viene data indicazione
di non accettare più documenti esteri per i quali sia stata effettuata la
traduzione giurata presso i Tribunali locali in Italia. La portata
potenzialmente discriminatoria di tale normativa, alla luce dell’irragionevole
disparità di trattamento che si verrebbe a creare rispetto ai cittadini
italiani e comunitari.
In risposta ad una interrogazione presentata dal deputato Contento (FI),
in merito ad un contenzioso sorto nel comune di Pordenone, il sottosegretario
agli Interni Davico ha precisato che il Ministero dell’Interno ha assunto un
nuovo orientamento rispetto alla traduzione dei documenti e certificazioni estere prodotte dai
cittadini extracomunitari ai fini anagrafici, in base alla quale d’ora in
aventi gli enti locali dovranno accettare soltanto la documentazione munita di
traduzione dichiarata conforme dalle competenti rappresentanze consolari o
diplomatiche italiane all’estero, tranne naturalmente nei casi in cui la
certificazione venga rilasciata su modello internazionale ovvero la traduzione
non venga richiesta in virtù di accordi internazionali. Risultava che una parte degli uffici
anagrafe dei comuni accettavano che la traduzione degli atti venisse effettuata
da un traduttore giurato operante in Italia e successivamente asseverata presso
il Tribunale, in base all'art. 33 del DPR 28.12.2000, n. 445 ("Agli atti e
documenti formati all'estero da autorità estere e da valere nello Stato,
redatti in lingua straniera, deve essere allegata una traduzione in lingua
italiana certificata conforme al testo straniero dalla competente
rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale"). Altri uffici anagrafe, invece, come quello di Pordenone, esigevano che, in ogni caso, la
traduzione dell'atto redatto in lingua estera e non su modello internazionale,
venisse effettuata o certificata conforme dall'autorità consolare italiana
territorialmente competente, sulla base di quanto previsto dall'art. 3 c. 4 del
DPR 28.12.2000 e dall'art. 2 c. 2 del DPR 31.08.1999, n. 394 (regolamento T.U.
immigrazione: l'autorità consolare italiana all'estero attesta che la
traduzione dell'atto sia conforme all'originale). Ciò sulla base del fatto
innanzitutto che la stessa legge
sulle disposizioni in materia di documentazione amministrativa (DPR 445/2000)
sancirebbe un trattamento difforme per gli stranieri extracomunitari rispetto
ai cittadini italiani e comunitari, essendo consentito quindi solo a
quest'ultimi di avvalersi della traduzione giurata e asseverata in Italia.
Ulteriormente, il regolamento del
TU immigrazione, che prevede la sola traduzione a cura dell’autorità consolare
italiana, verrebbe così
interpretato quale norma speciale rispetto a quella generale in materia di
documentazione amministrativa, e dunque prevalente su quest’ultima. Tale seconda interpretazione, fatta propria ora dal Governo,
è suscettibile, tuttavia, di porre un problema di ragionevolezza della
disparità di trattamento che si viene così a determinare tra stranieri
extracomunitari da un lato e stranieri comunitari e cittadini italiani
dall'altro, poiché solo ai secondi continuerebbe ad essere consentito di
avvalersi dei traduttori giurati presso i tribunali italiani per la traduzione
dei certificati esteri. Tale nuovo orientamento dunque potrebbe creare una
discriminazione su basi di nazionalità, suscettibile di essere sottoposta al
giudicato del giudice civile a seguito di un’azione anti-discriminazione di cui
all’art. 44 del T.U. immigrazione.
Il
testo della risposta del Governo all’interrogazione parlamentare
Commissione Affari costituzionali Giovedì 25 settembre 2008 Camera: il sottosegretario Davico risponde all’interrogazione in merito alla documentazione che i cittadini extracomunitari devono produrre ai fini anagrafici.
TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
la Prefettura di Pordenone, in data 30 agosto 2007, ha trasmesso a questo Ministero un quesito concernente la validità dei certificati redatti all'estero e legalizzati dalla competente autorità consolare italiana, prodotti da cittadini stranieri ai fini anagrafici, non corredati della traduzione in lingua italiana da parte della medesima autorità consolare. Il quesito si basava su un'interpretazione del Comune di Pordenone che riteneva validi unicamente i certificati redatti all'estero e tradotti dall'autorità consolare italiana, secondo quanto previsto dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 394/1999, modificato dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 334/2004, a fronte di un diverso orientamento espresso dalla Prefettura di Pordenone che, a sua volta, riteneva valida, per i certificati rilasciati da un'autorità straniera ed autenticati dall'autorità consolare italiana all'estero, anche la traduzione operata da un traduttore ufficiale operante in Italia (in analogia con quanto avviene per le pratiche di concessione della cittadinanza italiana). Tale interpretazione, non incidente sugli
aspetti inerenti la certezza e la legalità del documento, era volta ad
assicurare la coerenza generale del sistema in un'ottica di semplificazione
amministrativa. |
b) Camera: il
sottosegretario Fazio risponde all’interrogazione sull'utilizzo della
radiografia al polso per l'accertamento dell'età dei minori stranieri non accompagnati.
Il Governo
riconosce che la radiografia al polso non è uno strumento idoneo e preciso per identificare l’età dei
presunti minori non accompagnati,
e ha istituito un gruppo di lavoro interministeriale per identificare
altri metodi di indagine, meno invasivi e più precisi. L’interrogazione di due
deputati del Polo delle Libertà sollecita l’introduzione di altri strumenti
diagnostici quali ad es. l’ecografica della clavicola, già praticata in molti
altri paesi europei.
Di seguito il testo della risposta
all’interrogazione parlamentare
Commissione Affari sociali |
c) Nuova ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri per l’istituzione di nuovi centri di identificazione per
richiedenti asilo.
d) Circolare
del Ministero per la Solidarietà sociale sull’utilizzo delle quote in eccesso per la conversione dei
permessi di soggiorno da motivi di tirocinio a motivi di lavoro subordinato a
favore della conversione dei permessi di soggiorno da studio a lavoro.
3. DATI E STATISTICHE
DATI SUI RICHIEDENTI
ASILO NEL 2008
Fonte: Documento
CIR-Onlus
Tra gennaio e agosto 2008 sono sbarcati sulle coste italiane 20.271 cittadini stranieri, quasi 8mila in più rispetto al 2007. Consistente anche il numero di persone che hanno presentato richiesta di asilo: nei primi 4 mesi sono state 5.287, rispetto ai 2.839 dello stesso periodo dello scorso anno. Sono i dati diffusi dal Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) ed elaborati dalla Commissione Nazionale Asilo e dall’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati.
Sbarchi. Nel periodo 1° gennaio-31 agosto di
quest’anno, sono sbarcati sulle coste italiane 20.271 cittadini stranieri a
fronte dei 12.419 nello stesso periodo del 2007. Nel solo mese di agosto sono
arrivati 5.427 cittadini stranieri, un dato in leggero aumento rispetto
all’agosto 2007.
I mesi dove si è registrata un'impennata negli arrivi - anche più del doppio -
sono stati febbraio, aprile e maggio.
Con oltre 20mila persone arrivate via mare nei primi 8 mesi del 2008 è stato già superato il numero totale di persone sbarcate nel 2007 (19.900) e si è vicini alle quote toccate nel 2005 (22.939 persone) e nel 2006 (22.016).
La totalità dei posti
di accoglienza disponibili nei Centri di Prima
Accoglienza e nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) - incluso
il Centro di Lampedusa - è pari a 7.417; il numero totale di posti negli ex
CPTA- oggi Centri di Identificazione e di Espulsione (CIE) - è pari a 1.191.
Richiedenti asilo. Per quanto riguarda il loro
numero, al momento sono disponibili solo le statistiche provvisorie relative ai
primi 4 mesi del 2008. In questo periodo hanno fatto richiesta di protezione
internazionale in Italia 5.287 persone, con un aumento dell’86% rispetto allo
stesso periodo del 2007.
Le Commissioni Territoriali hanno esaminato 4.587 casi, il 77% in più rispetto allo stesso periodo del 2007. E’ da notare che solo 428 persone (9,3% delle decisioni) hanno ottenuto lo status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra, un calo di circa il 6% rispetto allo stesso periodo del 2007.
A 1.175 persone
(25,6%) è stata riconosciuta la protezione sussidiaria e a 747 richiedenti
asilo (16,2%) è stata accordata la protezione umanitaria che, diversamente
dalla situazione normativa precedente, non rappresenta un vero e proprio status
garantito. Risulta quindi che per 2.085 casi (45,4%) è stata presa una
decisione negativa con un aumento, in termini percentuali, del 12% rispetto
alle decisioni prese nei primi 4 mesi del 2007.
I richiedenti asilo provengono soprattutto da Somalia (passati da 11 richieste
d’asilo nel periodo gennaio-10 maggio 2007 a 370 nel periodo gennaio-aprile
2008), Eritrea (da 104 a 283), Costa d’Avorio (da 153 a 399), Afghanistan (da
246 a 468), Iraq (da 100 a 172); il gruppo più numeroso proviene dalla Nigeria
(da 176 a 669). In calo solo i richiedenti asilo provenienti dalla Serbia (da
477 a 236).
A CURA DI WALTER CITTI, DELLA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
DELL’ASGI
TRIESTE, 7 OTTOBRE 2008