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mercoledì, 17 settembre 2008

Bruxelles, 16 set. (Apcom) - Il commissario Ue alla giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot, ha avvertito oggi a Bruxelles di essere pronto ad aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia nel caso che il governo non rispetti le linee guida fissate nel rapporto inviato a Bruxelles il primo agosto scorso sulle misure relative al censimento nei campi nomadi. Barrot, che aveva già parlato sulla vicenda italiana durante il suo intervento di questo pomeriggio al summit europeo sui Rom, sempre a Bruxelles, è stato intervistato più tardi dai cronisti della Radio Svizzera.

"Resteremo vigili, e se il governo italiano non rispetta le linee che ha fissato per iscritto e ci ha trasmesso, e che abbiamo dovuto riconoscere conformi (al diritto Ue, ndr), allora sono possibili delle procedure di infrazione. Se dei diritti fondamentali sono violati sarò il primo ad istruire delle procedure di infrazione", ha detto il commissario.

Barrot ha poi ricordato di aver "richiamato all'ordine il governo italiano, quando ci ha comunicato i primi progetti di raccolta dei dati" nei campi nomadi. "Abbiamo detto - ha proseguito il commissario - che questo non si poteva fare su una base etnica o religiosa, e il governo italiano si è adeguato; gli rendo omaggio su questo punto".

Al governo di Roma, ha sottolineato ancora Barrot, "abbiamo anche detto che non è il caso di andare a prendere impronte digitali ai minorenni senza un controllo reale ed efficace del giudice".

Il commissario ha poi insistito sul fatto che non ci possono essere espulsioni 'automatiche' e 'sistematiche' di cittadini comunitari, a meno che non si siano resi colpevoli di reati. "Le espulsioni - ha detto - potrebbero essere automatiche, sistematiche se un rom o un'altra persona, di un'altra etnia, commette un reato".

Secondo la Commissione, è vero che "la direttiva Ue sulla libera circolazione prevede a volte l'espulsione, ma solo caso per caso", ha precisato Barrot; per il quale, invece, "tutto ciò che è automatico è inaccettabile".

Il commissario, infine, ha ripetuto un'obiezione che aveva già formulato a luglio contro l'introduzione di disposizioni legislative che considerino lo 'status' di immigrato clandestino come un'aggravante di reato.

Con riferimento al dibattito sulle misure italiane sulla sicurezza, Barrot ha affermato: "Sembra che i testi prevedano che essere un immigrato irregolare possa costituire una circostanza aggravante nei delitti. Questo - ha concluso - non è affatto conforme al diritto europeo."

 

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postato da: coopofficina alle ore 07:27 | Link | commenti
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categoria:risoluz parlam europeo