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Attualità : Pacchetto sicurezza e minori: le preoccupazioni delle associazioni
(18/09/08)

Il disegno di legge del pacchetto sicurezza è approdato in Senato e le 32 associazioni e organizzazioni del Terzo settore coordinate dall’Unicef Italia che già lo scorso luglio erano intervenute mettendo in allarme sulle conseguenze che l’approvazione del provvedimento potrebbero produrre nei confronti dei minori stranieri, chiedono ora alle Commissioni del Senato di voler prendere in considerazione le loro osservazioni, per continuare il dialogo avviato prima della pausa estiva con il Ministro Maroni.


Il disegno di legge recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica contenuto all’interno del più ampio Pacchetto sicurezza è stato assegnato alle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato.
Il provvedimento prevede l'introduzione del reato di immigrazione clandestina a seguito dell'ingresso illegale del cittadino extracomunitario in Italia, del reato di impiego di minore nell’accattonaggio nonché il prolungamento fino ad un massimo di 18 mesi della permanenza nei Centri di Identificazione e Espulsione (gli ex Centri di permanenza temporanea e accoglienza) ai fini dell'accertamento dell'identità dell'irregolare. Uno stretto giro di vite è previsto anche per contrastare i matrimoni di "convenienza", ricorrendo all'allungamento dei tempi per richiedere la cittadinanza a seguito di matrimonio con un italiano (dagli attuali 6 mesi ai 2 anni di convivenza in Italia).

In un comunicato stampa diffuso lo scorso 16 settembre, 32 associazioni e organizzazioni coordinate dall’Unicef Italia hanno espresso preoccupazione per le pensanti ripercussioni che l'approvazione dell'attuale testo in discussione potrebbe avere sui minori stranieri presenti in Italia e chiesto alle Commissioni di tenere in considerazione le "Osservazioni sugli effetti del pacchetto sicurezza sui diritti dei bambini e degli adolescenti stranieri" già presentate al Ministro dell'Interno Roberto Maroni lo scorso mese di luglio.
Per quanto riguarda il fenomeno dell’impiego di minori nell’accattonaggio, le associazioni propongono il ricorso ad "un approccio finalizzato alla tutela del minore e non meramente e rigidamente repressivo". In particolare sottolineano come "la sospensione o la decadenza della potestà non dovrebbe mai essere una misura penale e automatica ma dovrebbe essere decisa dal giudice minorile" e che "occorre affrontare in modo diversificato le differenti situazioni: gli adulti responsabili di riduzione in schiavitù o sfruttamento dovrebbero essere severamente puniti" mentre "i casi in cui invece i genitori non sono responsabili di riduzione in schiavitù o sfruttamento ma impiegano il minore nell’accattonaggio soprattutto a causa delle gravissime condizioni di indigenza in cui si trovano, dovrebbero essere affrontati in primo luogo dai servizi sociali con interventi di supporto alla famiglia". In simili casi "è fondamentale prevedere percorsi di inserimento scolastico e sociale, di protezione e di avvio al mondo del lavoro".
Infine chiedono l’eliminazione del reato di clandestinità e dell’articolo che fissa fino a 18 mesi il termine massimo per il trattenimento anche di minori all'interno dei Centri di identificazione ed espulsione.

Nel comunicato pubblicato sul sito dell'Unicef Italia le associazioni chiedono infine di essere ricevute in audizione dalle due Commissioni del Senato che lavoreranno sul testo e monitoreranno l'iter del provvedimento nei prossimi mesi.
"Il perseguimento della sicurezza, motivo e oggetto del Pacchetto - sostengono le associazioni nel documento - è di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere strumento di garanzia ai fini dell'esercizio di tutti i diritti che la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce loro. Occorre però riflettere sull'accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti umani. Poiché non soltanto misure espressamente destinate ai minorenni hanno effetti su di loro, è necessaria un'analisi attenta e approfondita sulle conseguenze che tali misure potranno avere in modo diretto e indiretto su bambini e adolescenti di origine straniera presenti sul territorio italiano".

Partecipano al Tavolo: AGESCI, Associazione Amici dei Bambini (AIBI), AIDOS, Alisei Cooperativa Sociale, Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie (ANFAA), ARCI, Arciragazzi, Associazione Culturale Pediatri (ACP), Associazione Kim Onlus, ANCI/Associazione Nazionale Comuni Italiani, Associazione Nessun luogo è lontano, Associazione Valeria, Centro Alfredo Rampi Onlus, CIAI Onlus, CIDIS Onlus, CGIL, CIFA, Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia (CISMAI), Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Coordinamento Regionale Minori Friuli Venezia Giulia (CO.RE.MI.), Defence for Children International-Italia, ECPAT Italia, FIMP-Federazione Italiana Medici Pediatri, G2 Seconde Generazioni, Istituto Fernando Santi, ItaliaNATs, La Gabbianella Onlus, Legambiente, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei bambini Onlus, Telefono Azzurro, Terre des Hommes Italia, UNICEF Italia.

Osservazioni sugli effetti del pacchetto sicurezza sui diritti dei bambini e degli adolescenti stranieri

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