ROMA (Reuters) - L'immigrazione è uno degli ambiti "più critici" della vita nazionale italiana ed occorre combattere le ripetute violenze senza sottovalutarle. A dirlo oggi è stato il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nella sua prolusione al Consiglio episcopale permanente, riunito a Roma da oggi fino al 25 settembre. "Il fenomeno dell'immigrazione resta uno degli ambiti più critici della nostra vita nazionale", ha detto il cardinale, sottolineando come nell'ultimo periodo siano emersi "segnali di contrapposizione anche violenta che sarà bene da parte della collettività ai vari livelli non sottovalutare". "Vogliamo credere che non si tratti già di una regressione culturale in atto, ma motivi di preoccupazione ce ne sono, e talora anche allarmi, che occorre saper elaborare in vista di risposte sempre civili". Ricordando quanto sia "incessante" l'arrivo di nuovi irregolari , "sempre nostri fratelli", Bagnasco sostiente che "sarà bene procedere - anche in un contesto europeo - cercando con impegno accordi di cooperazione con i paesi di provenienza e volendo progressivamente guadagnare alla legalità situazioni irregolari compatibili con il nostro ordinamento, accettando di dare - appena vi siano le condizioni - risposte positive sia alle esigenze di una progressiva ed equilibrata integrazione sociale, sia alle domande di ricongiunzione familiare presentate nella trasparenza e per il benessere superiore delle persone coinvolte, oltre che della società tutta". Bagnasco sottolinea inoltre una "forte preoccupazione di fronte ai frequenti episodi di violenza e di spregio della vita umana, che vedono spesso protagonisti dei giovani, perfino minorenni". La settimana scorsa, è tornato prepotentemente alla ribalta il tema dell'immigrazione, dopo che a Castelvortuno, nel Casertano, sei extra-comunitari sono stati uccisi in un agguato, innescando nei giorni seguenti una sorta di guerriglia urbana durante una manifestazione contro la strage.
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