Fulvio Vassallo
Paleologo - Universit di Palermo
LEUROPA DEI
GOVERNANTI APPROVA LA POLITICA DISCRIMINATORIA DEL GOVERNO ITALIANO
1. Gi nel maggio
scorso le dichiarazioni dei rappresentanti della Commissione Europea sul
provvedimento che stabiliva il rilievo delle impronte digitali ai bambini rom
apparivano assai deboli e sembravano riferirsi ad un mero annuncio del governo
italiano, piuttosto che ad una normativa nazionale gi applicata in alcune
grandi aree metropolitane dopo la dichiarazione dello stato di emergenza. Il
governo italiano reagiva poi con sdegno alle critiche assai pi dure del
Consiglio dEuropa, espresse in particolare dal Rapporto Hammarberg, del
parlamento Europeo e di numerose agenzie umanitarie, come lEuropean Roma
Rights Center. Maroni intanto cercava di recuperare consensi con linee guida
che riducevano notevolmente i margini di applicazione delle schedature dei
bambini rom. Nel frattempo si intensificava la pressione sui campi rom definiti
come campi illegali anche quando erano tollerati da decenni dalle
amministrazioni locali e dalla polizia. Si adottava poi una normativa nazionale che, in nome dellemergenza
immigrazione, affidava ai sindaci i poteri per portare avanti la pulizia etnica
a danno delle popolazioni rom e sinte ospitate nei cd. campi abusivi. Come per
miracolo i rom scomparivano dalle cronache criminali dellestate, mentre
lattenzione dei media si concentrava sulla criminalit diffusa degli altri
immigrati.
Adesso la
Commissione Europea, sulla base delle osservazioni inviate dallItalia a
Bruxelles nel mese di agosto, sembra avere cambiato posizione, basandosi esclusivamente su quanto
sostenuto dal governo italiano, senza dare rilievo ai fatti, ai numerosissimi
casi di discriminazione istituzionale, allassenza di procedimenti contro le
forze dellordine responsabili di gravi abusi, quando non di passiva
acquiescenza rispetto ai raid incendiari. Gli amministratori locali che negli
ultimi mesi hanno capeggiato ronde e spedizioni punitive sono tutti al loro
posto, e limpunit che sembra garantita a favore di chi si scaglia contro i
rom sta moltiplicando gli episodi di violenza a sfondo razziale e xenofobo.
Ma tutto questo
per la Commissione Europea non sembra rilevante, come se non discendesse
direttamente dalle decisioni politiche del governo italiano, e dalluso
strumentale che ne fanno i media di governo, e tutto sembrerebbe ridursi alla
questione delle impronte digitali, come se non fossero anche altri e numerosi i
casi di discriminazione istituzionale che stanno dilagando in Italia a danno
della popolazione rom. Casi per i
quali non sembra che lUNAR ( Agenzia governativa per il contrasto della
discriminazione razziale) riesca a mettere freni.
Le misure adottate
dallItalia per far fronte allemergenza dei campi nomadi illegali sarebbero dunque
in linea con il diritto comunitario e non avrebbero carattere discriminatorio.
Ero certo di questo ma la conferma che arriva oggi d grande soddisfazione e
fa giustizia di tutte le accuse, le offese, gli insulti in questi mesi da parte
di chi non sapeva bene di cosa stesse parlando e utilizzava questo argomento
solo per fare delle basse polemiche, ha detto Maroni a margine di un incontro
con il sindaco di Verona, Flavio Tosi, noto per il suo passato come un nemico
giurato del popolo rom, oltre che per essere stato imputato in un procedimento
penale per violazione della legge Mancino.
La Commissione – ha affermato Maroni - ritiene questi nostri provvedimenti,
cio la nomina dei tre commissari straordinari, il censimento e la modalit con
cui viene fatto, non discriminatori e quindi in linea con le direttive europee.
Ci conforta questo giudizio sulla nostra azione – continua Maroni - che
continueremo secondo i tempi previsti: entro met ottobre il termine del
censimento e poi i provvedimenti conseguenti per chi sar stato censito. Un
programma assai chiaro che suona come una campana a morto per i tentativi di
legalizzazione e di integrazione dei rom sui quali da anni erano impegnate
decine di associazioni in tutta Italia.
2. Maroni ha poi
ricordato che con il Commissario Europeo Barrot ( successore di Frattini a
Bruxelles) cՏ un ottimo rapporto di collaborazione che questo giudizio
rafforza e conferma che da parte della Commissione cՏ unanalisi sempre
rigorosa e severa ma mai basata su pregiudizi politici o ideologici.
Dopo questa
edificante pagina dei rapporti, altre volte conflittuali, tra lItalia e
lUnione Europea, gli italiani possono dormire sonni tranquilli.
Il giudizio della
Commissione, invece, deve preoccupare per le conseguenze devastanti che
subiranno i rom ( compresi donne e bambini) presenti nei campi definiti come
illegali, la maggior parte degli insediamenti abitativi nei quali i rom hanno
potuto trovare alloggio in Italia. Oltre alle misure di sgombero ( e di
deportazione) gi annunciate da Maroni, adesso si deve temere che la
Commissione europea, nellambito di una procedura assolutamente anomala, dia
parere favorevole anche ad altri
tre decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri a luglio, ma non ancora emanati, sulla
circolazione dei cittadini comunitari, sul ricongiungimento familiare e sulle
procedure di asilo, provvedimenti che colpiranno indistintamente sia i rom che
gli altri immigrati e richiedenti asilo ( tra questi ricordiamo ancora numerosi
kosovari) restringendo le possibilit di accesso alle procedure di
legalizzazione.
Maroni ha infine
annunciato una riunione immediata con
i tre commissari dellemergenza dei campi nomadi (a Milano, Roma e Napoli): Questa
buona notizia – ha osservato minacciosamente - ci porter a definire con
maggiore decisione i passi successivi. E quali saranno i passi successivi lo
si comprende bene da quanto sta gi succedendo in questi mesi in Italia, fatti
concreti e documentati che sembrano sfuggire solo alla Commissione Europea che
forse non ha neppure letto i rapporti assai allarmanti del Consiglio dEuropa e
dellAgenzia Europea per i diritti fondamentali. Ma probabile che i
commissari europei, designati dai governi nazionali, abbiano paura che gli
organismi comunitari possano guardare con troppa attenzione alle
discriminazioni istituzionali che sono perpetrate in molti stati dellUnione
Europea, e dunque hanno preferito un atteggiamento omertoso nei confronti del
governo italiano. Come noto, in base a numerosi rapporti di agenzie
indipendenti dai governi, i rom sono oggetto di gravissime discriminazioni, e
di ogni genere di abusi in quasi tutti i 27 paesi dellUnione, ed per questa
ragione che la lotta contro la discriminazione nei loro confronti da anni
allagenda dei lavori di tutte le istituzioni comunitarie.
3. In Italia,
malgrado le rassicuranti dichiarazioni rese dal governo italiano alla Commissione,
i fatti provano che quanto affermato ad agosto dallo stesso governo Berlusconi,
nella sua risposta ai dubbi di Bruxelles, non corrisponde al vero. I casi di
aggressione ad esponenti della comunit rom rimasti senza colpevoli e spesso
senza neppure una adeguata attivit di indagine da parte della polizia si sono
moltiplicati, basta scorrere la stampa quotidiana, magari ormai solo nelle
pagine locali, per trovare conferma di questo dato inconfutabile.
Il censimento
dei campi, legali o tolleratied illegali ha avuto come unico fine la
preparazione delle operazioni di sgombero forzato che adesso il ministro
dellinterno annuncia per ottobre. Ben al di l delle linee guida, le
schedature sono state numerose e non certo limitate ai casi nei quali non erano
possibili altre forme di identificazione, al punto che sono state schedate
anche persone gi in possesso di documenti di soggiorno. Il Prefetto di Milano,
dintesa con il sindaco Moratti, ha gi avviato da giugno la schedatura dei rom
che si trovano nei campi, regolari ed abusivi, provvedendo anche a numerosi
sgomberi, mentre il Prefetto di Roma che sembrava di non volere procedere,
almeno immediatamente, al rilievo delle impronte digitali dei minori rom, si
presto conformato alle linee guida del governo. Anche a Napoli, nei campi rom che non sono stati bruciati con
le bottiglie incendiarie o sgomberati dalla polizia, sarebbe in corso da mesi
la schedatura di coloro che sono privi di documenti o ritenuti di minore et,
per i quali sempre abbastanza facile affermare che non sono possibili altre
forme di identificazione. Perch non ci si rivolge ai consolati dei paesi di
provenienza, oppure non si prende atto che si tratta di apolidi, molti dei
quali nati in Italia e si fornisce loro il permesso di soggiorno? Adesso, con
il pacchetto sicurezza approvato da parte del Parlamento, si potr estendere il
censimento dei campi rom illegali e la schedatura dei minori rom a tutto il
territorio nazionale.
Le conseguenze
delle iniziative che sullonda del via libera da Bruxelles Maroni ha gi
annunciato saranno la definitiva criminalizzazione di migliaia di rom, e la
loro clandestinizzazione, o la fuga in altri paesi europei, anche perch spesso
il censimento diventa un pretesto per sottrarre i bambini alle famiglie nelle
quali sono cresciuti. E quando sono in pericolo i bambini i rom fuggono verso
altri paesi anche quando questo pu comportare per i genitori la morte, come
quando non pi possibile accedere a strutture sanitarie pubbliche per
ricevere farmaci salvavita.
Dopo che nel
Parlamento Europeo si
consolidato un fronte favorevole ad una ulteriore chiusura nei confronti
dellimmigrazione, con lapprovazione della direttiva sui rimpatri, si
manifesta adesso una maggiore cautela delle istituzioni comunitarie come la
Commissione nellesprimere critiche verso governi come quello italiano, che
hanno imposto, o favorito, scelte meramente repressive. Ma forse sarebbe meglio
parlare di ipocrisia e di calcolo politico in favore degli imprenditori
politici della sicurezza, che ormai controllano una opinione pubblica sempre
pi propensa, di fronte alle crescenti difficolt economiche, allennesima
guerra tra poveri.
Di certo,anche se
sulla carta le misure decise da Maroni non contrastassero con il diritto
comunitario, in nessun paese dellUnione Europea si mai proceduto a
schedature o a rilievi di impronte digitali esclusivamente rivolti ad un
determinato gruppo etnico o a persone, anche minori, genericamente qualificati come nomadi. Anche se adesso la
Commissione Europea sembra appoggiare le decisioni politiche del governo
italiano contro i nomadi, rimane aperta la strada dei ricorsi contro lo
stesso governo italiano davanti alla Corte di Giustizia, o alla Corte Europea
dei diritti delluomo, sulla base di singoli atti specifici, o di prassi
amministrative che si pongano in contrasto con il principio di non
discriminazione affermato dai trattati comunitari, dalla Convenzione Europea a
salvaguardia dei diritti dellUomo e dalla Carta dei diritti fondamentali dellUnione
Europea.
4. Si creato per legge uno stato di
emergenza, come se la presenza dei rom in Italia fosse una improvvisa calamit
naturale, in modo da consentire al governo Berlusconi di intervenire con
ordinanze di protezione civile affidate alla gestione di commissari
straordinari. Il quadro normativo va completato con le norme del pacchetto
sicurezza che prevedono lassegnazione ai sindaci del potere di segnalare
persone non in regola con il permesso di soggiorno e la utilizzazione
dellesercito per finalit di ordine pubblico.
Esattamente come si fatto da anni con
lemergenza sbarchi, con ordinanze di protezione civile che hanno consentito
lapertura provvisoria di veri e propri centri di detenzione ed hanno
legittimato le peggiori pratiche di deportazione in violazione dellart. 13
della Costituzione italiana. In entrambi i casi di fronte a fenomeni ampiamente
prevedibili e di dimensioni governabili si preferito lasciare incancrenire i
problemi, creare allarme sociale per giustificare poi interventi
straordinari. Si tratta di poteri
che intaccano diritti fondamentali della persona riconosciuti dalla
Costituzione e dalle Convenzioni internazionali per effetto di disposizioni di
carattere amministrativo. Un vero e proprio artificio, che ha consentito al
governo italiano di nascondere anche allUnione Europea le sue gravi
responsabilit, una procedura che
si sottrae alle regole del procedimento legislativo interno, un esempio di
degrado istituzionale che non rispetta neppure il principio di legalit
costituzionale e la gerarchia delle fonti normative. Dallo stato di diritto
allo stato di polizia.
Restiamo comunque in attesa di conoscere il
testo completo della valutazione da parte della Commissione perch non vorremmo
che anche in questo caso si verifichi il falso effetto annuncio al quale era
ricorso il nostro governo appena pochi mesi fa quando il ministro dellinterno
aveva affermato di avere agito sulla base del regolamento comunitario n. 380
del 2008 , che prevede l'obbligo di prendere le impronte digitali di cittadini
di paesi terzi dall'et di sei anni, ma solo con lobiettivo di stabilire gli elementi di sicurezza e
gli identificatori biometrici che gli Stati membri devono utilizzare in un
modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi
terzi. Ben venga il rilievo delle impronte digitali per tutti gli stranieri,
minori compresi, quando si tratta di consegnare loro un permesso di soggiorno e
non invece di preparare una separazione della famiglia, una espulsione o una
deportazione forzata.
5. Secondo quanto
affermato da Maroni, le
disposizioni che prevedono il rilievo delle impronte digitali ai minori rom
sarebbero stata adottate seguendo le normative europee". Adesso la Commissione europea sembrerebbe dargli
ragione. Ma nessuna normativa europea
collega il rilievo delle
impronte digitali alle operazioni di censimento e di schedatura dei rom al fine
di verificare la presenza di cd. irregolari, di sgombero dei campi illegali o
di sottrazione dei minori, come si
sta facendo con le ordinanze di protezione civile adottate in Italia dalla fine
di maggio, dopo la dichiarazione per decreto di uno stato di emergenza.
Queste ordinanze
conferiscono infatti al Prefetto i poteri per compiere operazioni di
- monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunit
nomadi ed individuazione degli insediamenti abusivi;
- identificazione e censimento delle persone, anche minori di et, e dei
nuclei familiari presenti nei luoghi , attraverso rilievi segnaletici;
-adozione delle necessarie misure, avvalendosi delle forze di Polizia, nei
confronti delle persone .. che risultino o possano essere destinatarie di
provvedimenti amministrativi o giudiziari di allontanamento o di espulsione
Malgrado le linee
guida furbescamente adottate dal ministro dellinterno, dopo la valanga di
critiche che aveva investito il suo operato, linee guida che tanto hanno
colpito favorevolmente la Commissione Europea, tutto rimane affidato, oltre che
alle scelte dei vertici del ministero dellinterno, alla discrezionalit dei
commissari straordinari, quindi dei prefetti, e dei sindaci, e poi ancora
dellautorit di polizia, liberi di adottare tutte le necessarie misure nei
confronti delle persone da identificare
che risultino o possano essere destinatarie di provvedimenti
amministrativi o giudiziari di allontanamento o di espulsione.
Dopo questo parere
favorevole della Commissione Europea, da ottobre sar possibile verificare le
conseguenze devastanti delle operazioni di sgombero che il ministero
dellinterno ha gi in programma, non appena terminata la fase della schedatura
e dei censimenti. Senza
rispettare il principio di eguaglianza e le scarne garanzie di difesa previste
dalle Convenzioni internazionali, dal Testo Unico sullimmigrazione e dalla
normativa sulla libera circolazione dei cittadini comunitari, normativa che tra
laltro il governo si appresta a modificare per lennesima volta. Ed i minori,
in ogni caso, anche se non possono essere direttamente destinatari di
provvedimenti di espulsione, dovranno seguire i nuclei familiari in caso di
allontanamento forzato, a meno che tramite qualche zelante assistente sociale
non si riesca prima a ottenere la cessazione della potest genitoriale.
6. Le misure annunciate sul censimento dei campi
illegali e sulla schedatura dei bambini rom non produrranno alcuna maggiore
sicurezza per i minori nomadi, n combatteranno laccattonaggio, come
asserito pretestuosamente dal ministro, ma alimenteranno ancora di pi un clima
di terrore nei campi e di discriminazione razziale al loro esterno, perch
costituiscono la premessa per successivi provvedimenti che tenderanno ad
allontanare i piccoli rom dalle loro famiglie, quando non abbiano uno status di
soggiorno legale o vivano nelle condizioni di degrado nelle quali da anni sono
colpevolmente abbandonate dalle autorit italiane.
Tutto questo, dopo la approvazione finale del
pacchetto sicurezza, si sta gi traducendo in nuovi interventi repressivi,
aggravati dal generale inasprimento delle sanzioni penali a carico degli
immigrati. Le carceri ed i centri di detenzione ritorneranno in condizioni
esplosive. Gli interventi potranno essere affidati adesso anche allesercito, oltre che alle nuove polizie
urbane armate, e si intensificheranno ad ottobre, come annunciato dal ministro
Maroni. In questo modo si produrr lunico risultato di incrementare la
clandestinizzazione dei rom, spezzando quei percorsi di integrazione in base ai
quali si era riusciti a regolarizzare la posizione di intere famiglie partendo
dalla integrazione socio-scolastica dei minori figli di irregolari. Si vanificheranno in questo modo quei
progetti di intervento sociale che con grande difficolt stavano tentando di
recuperare una effettiva valenza dei diritti di cittadinanza di tutti i rom nel
rispetto della legalit e della convivenza civile.
La sicurezza un
bene indivisibile, per tutti o per nessuno. Il riconoscimento dei diritti e
delle opportunit di legalit la migliore garanzia del rispetto dei doveri.
Ai Rom e ai Sinti deve essere riconosciuto il medesimo status di minoranza
nazionale, vanno attuate e favorite politiche di integrazione, di
partecipazione diretta e di mediazione culturale in loro favore. Inoltre vanno
attuate politiche di accoglienza a favore dei Rom comunitari, nellambito di
una politica europea che rimuova le cause che provocano la loro immigrazione in
Italia. Piuttosto che adottare misure di stampo chiaramente repressivo e
discriminatorio , al di l delle buone intenzioni che si enunciano, in nome di
inesistenti normative comunitarie, occorrono leggi che realizzino anche in
Italia le Raccomandazioni del Consiglio dEuropa a tutela dei Rom.
Occorre
soprattutto una procedura di regolarizzazione, con lacquisto della
cittadinanza a favore dei bambini Rom nati e residenti in Italia, e in questo
caso ben venga il rilievo delle impronte digitali, che per allora va esteso a
tutti i bambini italiani in et superiore a sei anni, anche perch i casi di
rapimenti a danno di minori italiani sono molto pi frequenti tra gli italiani,
sia in termini assoluti che in percentuale alla popolazione residente. Se si vorr garantire una maggiore
sicurezza, per tutti, attraverso la eliminazione delle sacche di clandestinit
e di emarginazione, si dovr realizzare la legalizzazione di tutti i giovani
adulti rom anche di terza generazione, nati e vissuti in Italia ma che non
hanno accesso al lavoro regolare ed ai servizi fondamentali perch considerati
clandestini e quindi senza nessun diritto di cittadinanza attiva. Anzi
espellibili in ogni momento in cui vanno a rivendicare i loro diritti. E sono
decine di migliaia. Una condizione di soggiorno regolare il pi forte
deterrente verso la commissione di reati, e consente un ingresso legale nel
mondo del lavoro. Va riconosciuta
la carta di soggiorno per i Rom che abitano in Italia da almeno 5 anni
e per i rom comunitari, a prescindere dai certificati di residenza.
Prima
di procedere al censimento - schedatura ed allo sgombero dei campi nomadi
ritenuti abusivi anche quando sono stati riconosciuti o tollerati per anni
dalle amministrazioni comunali, , i diversi gruppi di rom vengano sistemati -
come prescrive il Consiglio dEuropa - in insediamenti decorosi: alloggi, case
o microaree residenziali a dimensioni di famiglie allargate, scelti in concorso
con gli interessati, praticando politiche che si confrontino con le istanze
delle comunit locali. Occorre mettere fine alla strumentalizzazione della
paura ed alla guerra tra poveri innescata dalle politiche di governo, a livello
locale e nazionale, che puntano sulla sicurezza per nascondere i problemi e le
frustrazioni derivanti dallabbattimento dello stato sociale e dalla crescente
povert di strati sempre pi ampi della popolazione.
Fulvio
Vassallo Paleologo
Universit
di Palermo
La verit che la stampa non pubblica*
Casilino 900: si
rivive tutto l'orrore e la morte del Ghetto di Varsavia
di Roberto Malini
Roma 30 Luglio 2008.
Al Casilino 900, dopo alcune manifestazioni da parte dei cittadini italiani che
risiedono nei quartieri vicini al campo Rom, il sindaco, il prefetto e le altre
autorit di Roma hanno deciso per lo sgombero e la "bonifica"
dell'insediamento. Non si sa ancora quali saranno le alternative di alloggio
che verranno accordate ai Rom, che sono stati pi volte ingannati, perch
stato promesso loro un trattamento umano, aiuti e una soluzione abitativa
soddisfacente. Ora, al contrario, il campo piantonato dalla polizia,
transennato come un ghetto e sono gi iniziate le operazioni di "bonifica".
Questo, senza neanche attendere le opinioni della Commissione del Parlamento
europeo: dopo oltre 40 anni di permanenza sul campo, con innumerevoli episodi
di persecuzione subiti e molti lutti causati dall'emarginazione e dal razzismo,
non sarebbe giusto riconoscere ai Rom del Casilino 900 il diritto di permanere
sull'area in cui hanno vissuto nonni e genitori, con un progetto edilizio serio
e adeguato a una comunit con cui l'Italia sar in debito per sempre? La
situazione sanitaria al Casilino 900 spaventosa, nonostante le proteste dei
gruppi per i diritti umani e il rapporto della Commissione europea, che dopo la
visita dell'europarlamentare Viktoria Mohacsi ha verificato le condizioni
inumane in cui si sopravvive nel campo. Ricordiamo che vi sono ben 35 denunce
effettuate dai Rom del Casilino 900 accolte dalla Corte europea dei Diritti
Umani e una denuncia gi protocollata presso la Corte penale internazionale de
L'Aja di cui l'Italia, accusata di "crimini contro l'umanit" dovr
rispondere, con un dossier proprio riguardante il campo Rom della capitale. Non
si deve escludere che i tribunali internazionali obblighino lo Stato italiano a
riconoscere alle vittime di tanto orrore e di tante ingiustizie il diritto ad
abitare il campo in permanenza. Ma si tratterebbe di un diritto destinato a
restare sulla carta se lo sgombero sar attuato. E' necessario fermare
l'evacuazione e le deportazioni dei Rom del Casilino 900 verso un luogo che le
autorit, parlando con il Gruppo EveryOne hanno gi definito "lontano
dagli occhi dei cittadini romani". Un campo di concentramento: un'ipotesi
che, vista l'escalation razzista in corso in Italia, non costituisce
un'esagerazione, ma la prospettiva pi realistica e probabile. Dopo gli
sgomberi simili a pogrom di centinaia di insediamenti di Rom romeni, le
innumerevoli violenze e aggressioni subite dai Rom che vivono a Roma, la
campagna razzista condotta a mezzo stampa, diversi tentativi di creare casi di
cronaca nera finalizzati a criminalizzare persone di etnia Rom (alcuni dei
quali riusciti), ora le Istituzioni hanno mostrato i loro progetti per i
"nomadi" di Roma. Progetti che facile elencare: completare
l'espulsione dei Rom che provengono dalla Romania (erano migliaia, ne sono
rimaste poche decine), braccare e perseguitare le famiglie senza tetto che
sopravvivono sotto i ponti e in case abbandonate, riunire i Rom con nazionalit
italiana e gli apolidi in campi controllati a vista e organizzati
"militarmente", sottrarre ben mille bambini Rom - come annunciato
dall'assessore alle politiche sociali Sveva Belvisio (articolo di Susanna
Novelli, Il Tempo, 6 agosto 2008) - alle loro famiglie. In una parola,
annientare la comunit Rom che vive a Roma. Ma non tutto, perch in un clima
di apocalisse razzista, il prefetto carlo Mosca ha proposto di
"integrare" e "avviare professionalmente" i ragazzini Rom
mettendoli davanti a supermercati e centri commerciali, con sgabellino, stracci
e lucido da scarpe, per lustrare le scarpe agli italiani. "Umiliandoli
come schiavi," ha commentato l'attivista Rom Nico Grancea, "ed
esponendoli all'arroganza, al razzismo, alla crudelt di molti italiani, che da
carnefici, diventerebbero ufficialmente i loro padroni. Molto pi dignitoso
chiedere l'elemosina, come hanno fatto sempre i Rom, emarginati, perseguitati,
incarcerati, sterminati attraverso i secoli. Noi siamo sopravvissuti grazie
alla pratica dell'elemosina, perch l'Europa ci ha dipinti sempre come una
razza inferiore e ci ha impedito di integrarci, di lavorare e avere case
dignitose in cui allevare i nostri figli. Siamo orgogliosi, quando genitori e
bambini rifiutano di lasciarsi morire e si aiutano gli uni gli altri chiedendo
la carit. Ci mettono in prigione, ci rubano i bambini quando tendiamo la mano
per non morire di fame, ma la sola attivit che ci hano lasciato. Mendicanti
s, ma non ci ridurranno come schiavi". In Romania, i Rom hanno vissuto in
schiavit per seicento anni. Dovunque, in Europa, sono stati esclusi dalla
societ e ridotti a vivere in condizioni di povert estreme. Dovunque subiscono
abusi polizieschi e giuridici. Nonostante abbiano subito un terribile genocidio
durante l'Olocausto, con centinaia di migliaia di vittime. Nelle ultime
settimane la pressione sul Casilino si fatta palpabile. Due baracche sono
andate a fuoco e per poco un'anziana non restava prigioniera del rogo. Le
infezioni e le malattie da precariet imperversano. Un bambino di 12 anni,
visitato l'anno scorso presso il Dipartimento Scienze
Neurologiche e Psichiatriche del Policlinico Umberto I, si
vista diagnosticata una forma di epilessia ed stato curato con Depakin e
Tegretol. Dopo quindici mesi di sofferenze indicibili nel campo, senza
assistenza, visite di controllo, sostegno sociale, il bambino stato
ricoverato all'Unit Operativa di Rianimazione e Terapia Intensiva
del Bambin Ges di Roma. Soffre di encefalopatia spongiforme bovina, il
morbo della mucca pazza. Le operazioni di bonifica al Casilino 900 continuano,
come la persecuzione e i piani di sgombero. La vita di Daniele si concluder invece,
secondo i medici, entro pochi mesi.