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Attualità : Respingimenti in Libia: le preoccupazione di Save the children per i minori detenuti
(27/07/09)

Dopo la denuncia dell’Espresso che parla di 30 bambini rinchiusi in condizioni disumane nei centri detentivi libici per migranti, in un comunicato stampa diffuso venerdì Save the children torna a chiedere il blocco dei rinvii e che il Governo riferisca in Parlamento.


Secondo quanto denunciato dal settimanale L’Espresso lo scorso 23 luglio, sono 800 le persone detenute a Bengasi, tra cui ci sarebbero 30 minori. Per Save the children è sconcertante il silenzio del Governo di fronte alle innumerevoli richieste di chiarimenti. L’organizzazione, che più volte ha espresso la sua preoccupazione per i respingimenti verso un paese che non garantisce le dovute tutele a chi cerca protezione internazionale, ribadisce “che l’Italia non può porre in essere misure di controllo delle frontiere nelle acque internazionali che non tengano conto dei diritti umani dei migranti, né può rinviare persone in Stati Terzi in cui tali diritti non sono ancora garantiti”.

Nella nota apparsa sul sito, Save the children chiede al Governo italiano “di interrompere le operazioni di rinvio in Libia di migranti rintracciati in acque internazionali” e “di promuovere, nell'ambito dell'accordo Italia–Libia, l’istituzione in Libia di un sistema di monitoraggio indipendente sulla conformità delle condizioni e delle procedure di accoglienza dei migranti, e in particolare dei minori non accompagnati e dei nuclei familiari con minori a carico, agli standard previsti dalla normativa internazionale in materia”. Infine, “in considerazione della responsabilità extra-territoriale dello Stato italiano in materia di divieto di refoulement e delle numerose denunce da parte di Agenzie delle Nazioni Unite su ripetute e sistematiche violazioni dei diritti umani in Libia” l’organizzazione chiede “di documentare se esiste e se è effettivamente applicato in Libia un sistema di protezione dei minori migranti conforme alla normativa internazionale”.

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