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Interventi e interviste

Interviste - Ministro Roberto Maroni

07.08.2009

Maroni: ridurre l'età minima. Nelle ronde già a diciotto anni

Intervista del ministro dell'Interno al quotidiano 'Il Corriere della Sera' alla vigilia dell'entrata in vigore della legge sulla sicurezza. «Il decreto non crea le ronde, le regolamenta». Lotta alle mafie: «La novità più importante è l’obbligo di denuncia da parte delle imprese per i tentativi di estorsione subiti: la sanzione è la perdita degli appalti per 3 anni»

di Dino Martirano

Alla vigilia del d-day — dall’8 agosto sono vigenti il reato di immigrazione clandestina e il regolamento sulle ronde — il ministro dell’Interno fa i conti con quelli che lui stesso definisce «i criticoni di professione». E rispedisce al mittente le accuse, tra cui anche quelle dei ministri Scajola e Bondi, sulla sanatoria troppo stretta per badanti e colf: «Non se ne parla di allargare la regolarizzazione». Poi Roberto Maroni — che annuncia pure l’abbassamento dell’età minima necessaria per entrare nelle ronde: «Da 25 a 18 anni, con l’eccezione del caporonda» — ironizza sul sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Dice che non gli piacciono ma poi annuncia che le farà... In ogni caso, per le ronde dovrà adeguarsi al nostro regolamento». Il responsabile del Viminale risponde, infine, al primo cittadino di Milano, Letizia Moratti, sulla richiesta di aiuto per il ghetto di viale Fulvio Testi, alla Bicocca: «Interverremo, ho già parlato con il prefetto».

Ministro, non è preoccupato per gli effetti che avrà l’introduzione del reato di clandestinità, novità dirompente del ddl sicurezza...
«Non sono d’accordo. La novità più importante del ddl sicurezza consiste nell’obbligo di denuncia da parte delle imprese per i tentativi di estorsione subiti: la sanzione è la perdita degli appalti per 3 anni. Una rivoluzione, nella lotta alla mafia, voluta anche dalle associazioni antiracket e da Confindustria Sicilia».

Eppure, è il reato di clandestinità a fare la differenza. Non è preoccupato per l’impatto su questure e tribunali?
«No, non sono preoccupato per un solo motivo. Nonostante le critiche piovute da chi lo fa di professione, mi posso vantare perché fin qui il pacchetto sicurezza ha contribuito a far diminuire i reati dell’8% nel 2008 (dati Sole 24 ore, ndr) a dimostrazione che ci avevamo visto giusto. E anche su Lampedusa posso vantarmi di aver fermato i flussi di immigrazione clandestina dalla Libia. E questi sono due risultati concreti dell’azione di governo dovuti a provvedimenti anche forti, non lo nego, mentre dall’altra parte sono venute solo chiacchiere di cui non mi curo».

Ma ora come vivrà quel «popolo di panettieri, muratori, mungitori» che rischia la denuncia penale per la permanenza clandestina in Italia?
«I casi citati cosa rappresentano? Sono lavoratori in nero, clandestini, che non possono essere regolarizzati. Già prima dell’8 agosto questa gente poteva essere denunciata così come può essere denunciato il datore di lavoro. Dall’8 di agosto cambia la procedura: possono essere denunciati ed espulsi più facilmente senza alcun appesantimento burocratico — senza andare in carcere, vorrei ricordare — grazie al coinvolgimento diretto del giudice di pace».

Scajola e Bondi hanno detto che sarà Berlusconi a decidere se estendere la regolarizzazione per colf e badanti. La chiusura della Lega è totale?
«Non se ne parla. Il motivo che ci ha spinto a fare una regolarizzazione per colf e badanti — al contrario di quanto sostiene Scajola — non parte dall’assunto che queste siano tutte clandestine. Parte, invece, dal presupposto che i loro datori di lavoro, le famiglie, meritino un supporto particolare da parte del governo. Perché sono persone speciali: anziani, non autosufficienti, disabili che spesso hanno bisogno di queste assistenti. Lo stesso stato di bisogno non c’è per le imprese. Quella sì, sarebbe un’ignobile sanatoria...».

Che succede ad una colf irregolare se viene fermata tra l’8 agosto e il 1˚settembre?
«Niente. Abbiamo dato istruzioni precise per svolgere gli accertamenti e non denunciare chi effettivamente può dimostrare di fare la colf. Avrei preferito partire contestualmente ma ci sono problemi organizzativi».

Le imprese reclamano il decreto flussi per il 2009. Si farà?
«Abbiamo deciso di non farlo perché gli imprenditori reclamano i flussi mentre licenziano e mettono in cassa integrazione. Quanti sono gli extracomunitari che se ne stanno andando spontaneamente perché perdono il posto?».

Il sindaco Moratti, ha chiesto al prefetto interventi più energici per mettere sotto controllo il ghetto di viale Fulvio Testi. Cosa farà il Viminale?
«Ho parlato con la Moratti e quando un sindaco mi chiede aiuto io lo ascolto sempre. Dall’anno scorso abbiamo attuato un sistema di sicurezza federalista che sta funzionando molto bene, con i sindaci che agiscono fin dove possono grazie alla polizia locale. Poi arriviamo noi, per le situazioni difficili».

Bicocca, Idroscalo di Roma, ghetti metropolitani, più che le ronde servono i corpi speciali.
«Sì, infatti. Le ronde hanno una funzione diversa, non risolvono mica le situazioni di crisi. Un anno fa, a Milano, siamo intervenuti su richiesta del sindaco per affrontare il problema di viale Jenner. Adesso mi viene segnalata questa altra situazione, ho già parlato con il prefetto per capire cosa si debba fare».

Perché tante critiche sulle ronde?
«Ci sono molti equivoci. Abbiamo monitorato un fenomeno diffuso e per questo abbiamo deciso di regolarizzarlo, dando ai sindaci la possibilità, se lo vogliono, di organizzare queste attività. Respingo quindi al mittente le critiche, in particolare quelle di alcuni sindacalisti della polizia che mi hanno ferito».

L’associazione funzionari di polizia ha detto: «Attenzione ai titolari di porto d’arma». Sbaglia? «I criticoni di turno sbagliano quando dicono che bisogna lasciare tutto come è adesso. Il decreto non crea le ronde, le regolamenta».

Il «Secolo d’Italia» sta martellando sull’«inutilità delle ronde».
«Il Secolo, inspiegabilmente, è tra i giornali che ha criticato più degli altri le misure del pacchetto sicurezza».

Per Alessandro Campi di «Farefuturo», la fondazione di Fini, le ronde sono un inutile regalo alla Lega. «Ho letto, e mi sembra una evidente sciocchezza».

Anche Alemanno non è entusiasta.
«Mi diverte la sua posizione perché dice: 'Non facciamo le ronde ma facciamo le ronde...'. Però le ronde buone sono le mie perché dall’8 di agosto, se lui le vuole a Roma, può solo seguire le procedure che noi abbiamo stabilito. Non ci sono ronde buone o ronde cattive: ci sono o non ci sono».

Accanto al ministero della Giustizia, un’auto dei carabinieri è stata assaltata da un gruppo che voleva liberare un amico fermato. È un segnale grave?
«È la dimostrazione che la battaglia per affermare il principio di legalità non è ancora stata vinta, totalmente».





   
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