Bossi deve dimettersi

 

Nellanniversario della tragedia del 1956 a Marcinelle, dove 136 minatori italiani persero la vita, perfino esponenti dellattuale maggioranza di destra hanno riconosciuto che quei lavoratori erano trattati non diversamente da come oggi si trattano da noi gli extracomunitari, hanno domandato rispetto per gli  stranieri anche se senza documenti e riconosciuto sbagliato quel reato di clandestinit che pure hanno concorso a introdurre, insieme ad altre leggi razziali.

Lesponente della Lega Nord, Umberto Bossi, ha invece avuto limpudenza di dichiarare: "Noi andavamo a lavorare, non ad ammazzare. Questa affermazione insultante e razzista - che nega la realt, finge di ignorare quanti lavoratori italiani siano stati trattati come criminali dai bossi dellepoca e definisce delinquenti centinaia di migliaia di onesti lavoratori stranieri, molto spesso supersfruttati – non pu essere ancora una volta archiviata come folklore perch stata fatta da un ministro della Repubblica. Lo stesso che qualche giorno fa ha dichiarato che non gli interessa il tricolore (di cui rappresentante come ministro) piacendogli solo la bandiera della Lombardia o dellinesistente padania. E che in altre occasioni ha giustificato lincendio del campo rom di Ponticelli o ha invocato il ricorso ai fucili, a seconda dellumore del momento, contro magistrati, migranti, meridionali o contro Roma ladrona (di cui pure ministro).

N il fatto che pochi o molti lo abbiano votato pu valere da scudo a chi incita alla violenza squadrista, alla secessione e allodio razziale, come non potrebbe garantire limmunit a un ministro pedofilo o mafioso. Chiediamo che le forze politiche dellopposizione, parlamentare e no, pretendano le dimissioni immediate di questo signore, data lincompatibilit manifesta dei suoi comportamenti col suo ruolo e che i presidenti delle Camere intervengano a tutelare la dignit delle istituzioni.

 

Primi firmatari: Walter Peruzzi, Piero Maestri, Alberto Stefanelli, Beatrice Biliato, Gordon Poole, Gianluca Paciucci (Guerre&Pace); Giuseppe Faso, Marina Veronesi (Centro interculturale empolese-Valdelsa); Flippo Miraglia (resp. immigrazione Arci); Anna Maria Rivera (docente di antropologia); Enzo Mazzi, Firenze; Enrico Peyretti, Torino; Marcello Maneri, Fabio Quassoli (Universit Bicocca, Milano); Giovanni Russo Spena (PRC); Paolo Buffoni (Ass. "Todo Cambia" e "Universit Migrante", Milano), Rosetta Riboldi (Coordinamento pace, Cinisello), Giuseppe Lodoli, Stefania Silva, Marco Capra, Milvia Naja, Ariele Agostini

 

 

Per adesioni: guerrepace@mclink.it; oppure cell. 333/8594085

 

 

 

 

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