Sicurezza, Gasparri: intesa su Cie e ronde Maroni: senza garanzie chiedo la fiduciaLa Russa: maggioranza compatta, altrimenti mi dimetto Pd: il testo è disumano. Idv: norma aberrante sui presidi-spia
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ROMA (28 aprile) - L'intesa raggiunta sul ddl sicurezza tra il Pdl e la Lega nord nella riunione di maggioranza, di questa mattina al Senato, è confermata da Maurizio Gasparri presente all'incontro. «Siamo decisi - spiega Gasparri - ad allungare i tempi di trattenimento nei centri per i clandestini e a coinvolgere dei volontari, carabinieri o ex appartenenti alle forze dell'ordine per il controllo del territorio».
Più sicurezza - sottolinea Gasparri - è la priorità di tutto il centrodestra. C'è coesione nella maggioranza su tutti i principali temi, dalla sicurezza dove si marcia speditamente, alla necessità di riformare gli enti locali, a far partire il piano per il nucleare. Secondo il capo gruppo del Pdl, una «tappa importante» di questo percorso sarà l'approvazione del federalismo fiscale fissata per domani sera a Palazzo Madama «a conferma che dalla riforma delle istituzioni al contrasto alla criminalità, a tutti i temi della riforma economica stiamo attuando il programma che hanno votato gli elettori».
Alla riunione, che si è tenuta nella sede della Lega del Senato, hanno partecipato oltre ai capigruppo della Lega di Camera e Senato, Roberto Cota e Federico Bricolo, anche il ministro della semplificazione Roberto Calderoli, la vice presidente del Senato Rosi Mauro. Per il Pdl erano presenti oltre a Gasparri anche il vice presidente del gruppo al Senato Gaetano Quagliariello e per la Camera il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il vice capo gruppo Italo Bocchino. Alla riunione che è stata incentrata soprattutto sul disegno di legge sulla sicurezza era presente anche Sonia Viale, capo della segreteria tecnica del ministro Maroni.
Maroni: pronto a chiedere la fiducia. «Sul disegno di legge ho chiesto formalmente a Berlusconi di porre la fiducia - ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni - Mi è stato risposto di non fare polemiche, ma per evitare la regola del "non c'è due senza tre" (cioè che il provvedimento possa essere bocciato con il voto segreto in aula per la terza volta) o si trova un accordo pieno o lo porto in aula e metto la fiducia». E Berlusconi sarebbe d'accordo con questa impostazione. Naturalmente si tratta ancora di una «valutazione» che deve essere fatta. «Se ho le garanzie che il ddl passa con i voti della maggioranza, bene. Altrimenti chiederò al governo di mettere la fiducia», ha ribadito il ministro dell'Interno.
La Russa: maggioranza compatta, altrimenti mi dimetterei. «Non ci sono rischi per l'ok della maggioranza al prolungamento della permanenza degli immigrati irregolari nei Centri di identificazione ed espulsione che, anzi, poteva anche essere prevista per più di sei mesi - dice il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa - Personalmente mi dimetterei da coordinatore del Pdl se la maggioranza non fosse compatta su questo tema».
Ferranti (Pd): il testo non cambia, era e resta disumano. «Il ddl sulla sicurezza era e resta un testo disumano - sostiene la capogruppo dei Democratici in commissione Giustizia, Donatella Ferranti - E' un insieme di norme inaccettabili contro i diritti delle persone: basti pensare che i bambini nati da clandestini non potranno essere registrati, che il permesso di soggiorno, senza il quale un cittadino extracomunitario non potrà neanche sposarsi, diventerà uno strumento per colpire gli immigrati o che il prolungamento degli irregolari nei Cie diventa una vera e propria detenzione. Sono sconcertata dal tentativo di governo e maggioranza di far passare come nuovo un testo sul quale non solo le opposizioni, ma grande parte della società civile, come dimostrano le numerose audizioni parlamentari, si sono dette fermamente contrarie e sul quale il ministro Maroni minaccia infatti la fiducia. La relatrice Santelli, anziché attaccare la vicepresidente Sereni e dire cose non vere farebbe bene a riguardarsi il testo nel quale, tra l'altro, la norma-vergogna sui medici-spia non è stata affatto stralciata: al momento è solo un emendamento che dovrà essere sottoposto al voto della commissione».
Santarelli (Pdl): nessuna norma disumana, il Pd si informi. «Le invettive del Pd e dei suoi esponenti contro i contenuti del ddl sicurezza - dice la responsabile sicurezza e immigrazione del Pdl, Jole Santelli - si dimostrano anche oggi puramente strumentali e prive di fondamento: spiace che Marina Sereni, vicecapogruppo dei deputati del Pd, prima di denunciare la presenza di una norma disumana contro gli immigrati non abbia potuto meglio verificare i cambiamenti apportati al ddl sicurezza. I relatori hanno infatti già provveduto allo stralcio della norma sui medici, riservandosi di riproporla in un'autonoma proposta di legge che si presti meno a polemiche pretestuose. Per quanto riguarda il cosiddetto divieto di iscrizione all'anagrafe dei figli di irregolari, va ricordato a Sereni e al suo gruppo che nel testo vigente sull'immigrazione è previsto il rilascio del permesso di soggiorno per una donna clandestina che iscriva all'anagrafe il proprio bambino. Sulla scorta di ciò, quindi, una norma del ddl non può prevalere su una specifica legge previgente. Meglio sarebbe, dunque, informarsi prima di usare toni apocalittici».
Idv: norma aberrante sui "presidi-spia" nelle scuole. «Tolta la norma aberrante dei medici spia - dice Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo Idv alla Camera - questa maggioranza vuole introdurre quella dei "presidi spia". Se il genitore, infatti, dovrà esibire il permesso per l'iscrizione dei bambini alla scuola, i presidi saranno messi di fronte alla condizione di illegalità e non potranno far altro che sporgere denuncia, trattandosi di un reato perseguibile d'ufficio. Questo provvedimento contiene norme disumane che nulla hanno a che fare con il contrasto all'immigrazione clandestina. Sono norme che infieriscono impietosamente sulle donne e, in particolare, sui bambini. Ci ritroveremo, tra qualche anno, con una generazione di bambini fantasma, che vivono, respirano nel nostro Paese, che potranno essere curati nei nostri ospedali, ma che per l'anagrafe italiana continueranno a non esistere. E' scritto nero su bianco nell'articolo 45, comma 1, lettera F del ddl sicurezza: se l'immigrato non potrà dimostrare la regolarità del soggiorno, non potrà sposarsi, riconoscere i propri figli, non potrà morire in pace e iscrivere i propri figli a scuola. Se il governo pensa di contrastare l'immigrazione clandestina accanendosi contro gli ultimi, contro le donne, contro i bambini, ha sbagliato strada. Per questo noi di Idv abbiamo chiesto l'abrogazione di questa norma aberrante».
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IL MESSAGGERO PER I LETTORI
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