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Andreina Albano

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COMUNICATO STAMPA

 

Audizione delle Associazioni alle Commissioni

Affari Costituzionali e Giustizia della Camera

 

Il disegno di legge sulla sicurezza peggiora persino la legge Bossi-Fini

 

Dichiarazione di Walter Massa, della Presidenza nazionale Arci

 

Anche lĠArci, presente con Walter Massa della presidenza nazionale,  stata sentita stamattina  dalle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera.

Alcune delle associazioni che lavorano con migranti e rifugiati sono  state infatti invitate ad esprimere le loro osservazioni sul Disegno di legge 2180 (ex ddl 733) ÒDisposizioni in materia di sicurezza pubblicaÓ, approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera.

Walter Massa, che ha consegnato ai presidenti delle due commissioni un ampio e articolato dossier che analizza il Ddl (e che alleghiamo), ha espresso il parere fortemente critico dellĠArci.

Nel complesso, infatti, il Ddl  addirittura peggiorativo della legge Bossi-Fini, sulla quale  lo stesso presidente della Camera, cofirmatario della legge, ha recentemente affermato la necessitˆ di una revisione di  alcune parti in modo da renderla meno persecutoria nei confronti dei migranti. Nel provvedimento in discussione prevale invece un impianto vessatorio e discriminante, frutto dellĠ arretramento culturale e politico che caratterizza lĠatteggiamento del governo in materia.

Massa si  in particolare soffermato su due aspetti del Ddl: lĠintroduzione del reato di immigrazione e permanenza illegale e il  permesso di soggiorno a punti.

Con lĠarticolo 21 diventa reato non solo lĠingresso illegale, ma da subito anche la permanenza sul territorio. Per procedere allĠespulsione non sarˆ pi necessario il nulla osta del magistrato, ma basterˆ una semplice comunicazione del questore che informi il magistrato dellĠavvenuta espulsione. Si trasforma cos“ in reato quello che lĠarticolo 13 della Dichiarazione universale dei diritti dellĠuomo sancisce come diritto, e cio la possibilitˆ di emigrare dal Paese di origine verso un altro Paese. E si sanziona un comportamento rispetto al quale, in base alle legislazione in vigore, non esiste alternativa. In Italia infatti non cĠ possibilitˆ di ingresso legale e i periodici decreti flussi sono la modalitˆ ipocrita con cui il governo dˆ la possibilitˆ di regolarizzarsi a una sempre troppo limitata porzione di stranieri che giˆ vivono e lavorano in Italia da invisibili.  E infatti i dati recenti ci collocano, insieme alla Grecia, in coda ai paesi della Ue per numero di cittadinanze e residenze concesse.

Quanto al permesso di soggiorno a punti, Massa ha sottolineato come per la prima volta, con questa procedura, ci si accanisca anche contro gli immigrati regolari, imponendo una sorta di corsa ad ostacoli per ottenere i crediti necessari a non vederselo revocato. Bisogna cio conseguire determinati obiettivi (come una casa e un reddito adeguati), non per non ripetere lĠanno come a scuola, ma per continuare a vivere in Italia.

Siamo quindi di fronte a norme che non solo violano diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalla legislazione internazionale, ma alla  cinica persecuzione di chi   pi svantaggiato, aumentando quella barriera ormai non pi solo simbolica eretta tra cittadini che vivono e lavorano nello stesso paese, ma hanno origini geografiche diverse.

Nei prossimi giorni, insieme ad altre organizzazioni, lĠArci organizzerˆ iniziative  pubbliche per chiedere che il Ddl non venga approvato.