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Audizione delle
Associazioni alle Commissioni
Affari Costituzionali e
Giustizia della Camera
Il disegno di legge
sulla sicurezza peggiora persino la legge Bossi-Fini
Dichiarazione di
Walter Massa, della Presidenza nazionale Arci
Anche lĠArci, presente con Walter Massa
della presidenza nazionale, stata sentita stamattina dalle Commissioni riunite Affari
Costituzionali e Giustizia della Camera.
Alcune delle associazioni che lavorano con
migranti e rifugiati sono state
infatti invitate ad esprimere le loro osservazioni sul Disegno di legge 2180
(ex ddl 733) ÒDisposizioni in materia di sicurezza pubblicaÓ, approvato dal
Senato e ora in discussione alla Camera.
Walter Massa, che ha consegnato ai
presidenti delle due commissioni un ampio e articolato dossier che analizza il
Ddl (e che alleghiamo), ha espresso il parere fortemente critico dellĠArci.
Nel complesso, infatti, il Ddl
addirittura peggiorativo della legge Bossi-Fini, sulla quale lo stesso presidente della Camera,
cofirmatario della legge, ha recentemente affermato la necessit di una
revisione di alcune parti in modo
da renderla meno persecutoria nei confronti dei migranti. Nel provvedimento in
discussione prevale invece un impianto vessatorio e discriminante, frutto dellĠ
arretramento culturale e politico che caratterizza lĠatteggiamento del governo
in materia.
Massa si in particolare soffermato su
due aspetti del Ddl: lĠintroduzione del reato di immigrazione e permanenza
illegale e il permesso di
soggiorno a punti.
Con lĠarticolo 21 diventa reato non solo
lĠingresso illegale, ma da subito anche la permanenza sul territorio. Per
procedere allĠespulsione non sar pi necessario il nulla osta del magistrato,
ma baster una semplice comunicazione del questore che informi il magistrato
dellĠavvenuta espulsione. Si trasforma cos in reato quello che lĠarticolo 13
della Dichiarazione universale dei diritti dellĠuomo sancisce come diritto, e
cio la possibilit di emigrare dal Paese di origine verso un altro Paese. E si
sanziona un comportamento rispetto al quale, in base alle legislazione in
vigore, non esiste alternativa. In Italia infatti non cĠ possibilit di
ingresso legale e i periodici decreti flussi sono la modalit ipocrita con cui
il governo d la possibilit di regolarizzarsi a una sempre troppo limitata
porzione di stranieri che gi vivono e lavorano in Italia da invisibili. E infatti i dati recenti ci collocano,
insieme alla Grecia, in coda ai paesi della Ue per numero di cittadinanze e
residenze concesse.
Quanto al permesso di soggiorno a punti,
Massa ha sottolineato come per la prima volta, con questa procedura, ci si
accanisca anche contro gli immigrati regolari, imponendo una sorta di corsa ad
ostacoli per ottenere i crediti necessari a non vederselo revocato. Bisogna
cio conseguire determinati obiettivi (come una casa e un reddito adeguati),
non per non ripetere lĠanno come a scuola, ma per continuare a vivere in
Italia.
Siamo quindi di fronte a norme che non
solo violano diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalla legislazione
internazionale, ma alla cinica
persecuzione di chi pi
svantaggiato, aumentando quella barriera ormai non pi solo simbolica eretta
tra cittadini che vivono e lavorano nello stesso paese, ma hanno origini
geografiche diverse.
Nei prossimi giorni, insieme ad altre
organizzazioni, lĠArci organizzer iniziative pubbliche per chiedere che il Ddl non venga approvato.