COMUNICATO STAMPA

 

ASGI CHIEDE ALLĠITALIA E ALLĠUNIONE EUROPEA UNĠIMMEDIATA SOLUZIONE DELLA GRAVISSIMA SITUAZIONE  DEI NAUFRAGHI DELLA NAVE PINAR

 

LĠASGI esprime la propria profonda preoccupazione per la decisione assunta dal governo italiano di rifiutare finora lĠaccesso alle acque territoriali italiane del mercantile turco Pinar che ha salvato dal naufragio 154 immigrati e rifugiati ritenendo sussistente la competenza da parte di Malta che da parte sua ha invece indicato al comandante di fare rotta verso il porto pi vicino, cio Lampedusa, e non su Malta.

L'Italia deve dare accoglienza ai migranti salvati dal mercantile Pinar. Se il mercantile dovesse essere fatto proseguire per Sfax, sua destinazione, con  i migranti ancora a bordo, si realizzerebbe infatti un respingimento collettivo, come quello tentato nel 2004 con la nave tedesca Cap Anamur.
I migranti salvati dal PINAR hanno inoltre diritto di presentare una richiesta di asilo, anche a bordo del PINAR, se la richiesta di protezione in Europa costituiva la ragione del loro drammatico viaggio, e, comunque, dopo il soccorso, tutti i migranti vanno sbarcati in un porto "sicuro".

 

La Convenzione SAR del 1979 impone un preciso obbligo di soccorso e assistenza delle persone in mare Òregardlerss of the nationality or status of such a person or the circumstances in which that person is foundÓ, senza distinguere a seconda della nazionalitˆ o dello stato giuridico, stabilendo altres“, oltre lĠobbligo della prima assistenza anche il dovere di sbarcare i naufraghi in un Òluogo sicuroÓ. Con lĠentrata in vigore (luglio 2006) degli emendamenti allĠannesso della Convenzione SAR 1979 (luglio 2006) e della Convenzione SOLAS 1974 (e successivi protocolli) e con le linee guida - adottate dallĠOrganizzazione marittima internazionale( IMO) - viene fatta maggiore chiarezza sul concetto di place of safety e sul fatto che la nave soccorritrice  un luogo puramente provvisorio di salvataggio, il cui raggiungimento non coincide con il momento terminale delle operazioni di soccorso.

Il porto sicuro verso il quale deve fare rotta al pi presto la nave Pinar pu˜ essere soltanto un porto italiano, dopo che le ultime relazioni del Consiglio d'Europa hanno confermato le gravi violazioni dei diritti umani a danno dei migranti in Tunisia ed in Libia.

 

Va certamente sottolineato come la grave situazione che si  creata a sud di Lampedusa, al limite delle acque territoriali italiane, richiama nuovamente la necessitˆ di chiarire la distribuzione delle competenze per le azioni di salvataggio nelle zone SAR riconosciute a Malta ed allĠItalia, soprattutto dopo il recente accordo su questo tema tra il governo maltese e la Libia. La necessitˆ di giungere in tempi brevi alla definizione di un regolamento comunitario che chiarisca la nozione di Ò porto sicuroÓ nelle situazioni di salvataggio in mare nonchŽ quella di ridefinire alcuni parametri e le condizioni per una distribuzione delle responsabilitˆ e del carico dellĠaccoglienza tra gli stati membri dellĠUnione non deve per˜ comportare in alcun modo che, nellĠattesa di tali sviluppi, possano verificarsi fatti sconcertanti come quelli avvenuti tra Italia e Malta di palleggiamento di responsabilitˆ tra due stati dellĠUnione con rischio gravissimo di compromette la vita e la sicurezza dei naufraghi. LĠASGI ricorda che la tutela della vita e della sicurezza delle persone, ed il rispetto del diritto dĠasilo costituiscono principi cardine dellĠordinamento giuridico nazionale e comunitario.

 

Per tali ragioni lĠASGI richiama il governo italiano alle sue responsabilitˆ e al rispetto del diritto interno ed internazionale consentendo lĠimmediato accesso al territorio italiano della nave Pinar al fine di procedere alle operazioni di soccorso e chiede alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo un immediato intervento per sbloccare la situazione che si  venuta a creare.