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IMMIGRAZIONE- "RIFORMA L.91/92 CITTADINANZA"- BONANNI(SEGR.GEN.CISL): “RICONOSCIMENTO PER I NATI IN ITALIA PASSAGGIO FONDAMENTALE PER SOCIETÀ COESA”

(2009-11-30)

      “Quello dell’immigrazione è un tema di grandissima attualità: non possiamo non considerare la realtà degli immigrati in Italia, che incidono per il 10% sul nostro Pil”: con queste parole il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha aperto oggi il suo intervento ad un convegno sui diritti degli immigrati, organizzato dalla Cisl a Roma, presente il  segretario confederale e responsabile dipartimento politiche migratorie, donne e giovani, Liliana Ocmin. “Da una parte si tratta di un argomento strumentalizzato – ha affermato Bonanni - attraverso l’utilizzo sistematico di stereotipi, come quello secondo cui un aumento degli immigrati comporterebbe una netta diminuzione del livello di sicurezza. Dall’altra, un simile tema è spesso oggetto di un vuoto a livello politico, come dimostrato dalla vicenda delle ronde”.

  “Il nostro dovere- ha affermato il segretario generale della Cisl - intervenire per evitare che tale vuoto, creatosi attorno a temi così delicati, possa diventare veicolo di teorie strampalate. E l’unica direzione per evitare un simile pericolo è quella del dialogo”.

      Nello specifico ha affermato ad ItaliaLavorotv/Italiannetwork, “la speranza è che in Parlamento si definisca al più presto la proposta bipartisan Sarubbi-Granata, la legge 91/92 sulla cittadinanza, che va nella direzione del riconoscimento del voto agli immigrati, dei diritti civili e amministrativi per chi paga i contributi e le tasse e ha un rapporto stabile con l'Italia''.

  In merito alla riforma della legge 91/92, Bonanni ha ricordato come da tempo la Cisl proponga il riconoscimento della cittadinanza per i nati in Italia come  "un passaggio che oggi è fondamentale per una società che sia coesa e integrata". "I cittadini e i lavoratori italiani- ha esortato il segretario generale della Cisl - non cascano nella trappola della xenofobia e della contrapposizione", facendo riferimento "alle provocazioni degli ultimi giorni, in cui si invoca la strada della xenofobia'' e alle proposte ''di quella parte della classe dirigente che ritiene ancora di soffiare sul fuoco e innescare nuove contrapposizioni”. “La nostra società prospera nel rispetto delle persone - ha affermato Bonanni – e nel riconoscimento di chi umilmente contribuisce alla crescita del Paese. Il nostro “White Christmas” è rappresentato dall’obiettivo di non perdere posti di lavoro e mandare un forte segnale a sostegno dell'integrazione e non della disgregazione del Paese''.

      La Cisl, quindi, a sostegno della proposta di legge bipartisan scritta a 4 mani dall’On. Andrea Sarubbi (Pd) e dall’On. Benedetto Fabio Granata (Pdl), presenti al convegno per spiegare le ragioni che stanno alla base di una simile proposta. “Sicurezza e integrazione, sono due corsie della stessa autostrada- ha affermato l’On. Andrea Sarubbi - e non aspetti legati da una dipendenza diretta, come molti tendono a sottolineare, alimentando leggende metropolitane”.

  “La questione dell’immigrazione – ha poi proseguito l’esponente del Pd - ha implicazioni anche da un punto di vista linguistico: io parlerei di interazione, piuttosto che integrazione; di interculturalità, piuttosto che di multiculturalità. Allo stesso modo, ci si mette davvero poco a bollare una proposta, snaturandone quello che è il significato originale: la nostra non è una proposta per una cittadinanza breve, né facile, come definita da alcuni”.

“La nostra è piuttosto una proposta di cittadinanza semplificata – ha tenuto a precisare Sarubbi - che tiene conto di un Paese diverso da qualche hanno fa. L’Italia cambia senza chiederci il permesso: oggi i minori immigrati presenti nel nostro Paese sono 862 mila; se organizzati politicamente, tutti gli immigrati costituirebbero un partito del 12%, rispetto al 4% della Lega capace di condizionare l’intero Paese. Da queste osservazioni nasce la nostra proposta, che è stata calendarizzata e di cui si parlerà a breve in Parlamento”.

    “Uno degli stereotipi utilizzati contro la nostra proposta di legge – ha affermato l’on. Benedetto Granata -  è che una simile apertura verso culture altre andrebbe ad impoverire la nostra identità nazionale. In realtà la stratificazione e la contaminazione socioculturale sono caratteristiche tipiche del patrimonio italiano, le stesse che hanno reso possibile uno dei migliori momenti della cultura italiana, il Rinascimento”. “Quella che noi proponiamo – ha poi proseguito l’esponente della Pdl - è una cittadinanza attiva, una partecipazione condivisa alla polis, all’interno della quale gli stessi immigrati si sentono più responsabili nei confronti del Paese che li ha accolti, diventando la loro patria”.

        Una proposta di legge bipartisan i cui destinatari sono gli immigrati in Italia, ma non solo: “Un tema come quello dell’immigrazione – ha spiegato Maria Marta Farfan, Responsabile Funzione operativa politiche sociali e migratorie INAS - è assai sensibile in un Paese come l’Italia, perché l’esperienza degli immigrati in Italia è assai simile a quella degli italiani all’estero, toccati di riflesso dalla proposta di legge 91/92 sulla cittadinanza. Le donne italiane all’estero sono state spesso vittima della preponderanza del pater familiare e del concetto di unicità della cittadinanza in seno alla famiglia. Per questo, le donne che si risposavano all’estero perdevano la cittadinanza, che la proposta di legge 91/92 permette loro di riacquisire”.(30/11/2009- ITL/ITNET)

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