Centro Studi e Ricerche Idos – European Migration Network Italy

Comunicato stampa

 

LĠItalia e gli immigrati qualificati: un sentiero da percorrere

I dati del Primo Rapporto European Migration Network

 

é dedicato ai lavoratori immigrati qualificati il Primo Rapporto Emn Italia, iniziativa inserita in un programma europeo (European Migration Network) che in Italia fa capo al Ministero dellĠInterno con il supporto tecnico del Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.

Il rapporto tra mercato occupazionale e flussi qualificati presenta diversi aspetti problematici e anche con alcune prospettive promettenti. Le indagini dellĠIstat sulla forza lavoro immigrata hanno sottolineato che, nel 2008, il 73,4% degli immigrati svolge una professione non qualificata contro il 32,9% degli italiani, con un loro sproporzionato sottoutilizzo professionale in lavori a bassa qualificazione, per i quali nella maggior parte dei casi basta la sola capacitˆ di forza fisica e resistenza.

Nel settore sanitario, invece, diventa sempre pi ricorrente lĠimpiego di infermieri stranieri che, sempre nel 2008, sono 34.043 su 354.436, uno ogni dieci sul totale ma pi di uno ogni quattro nuovi assunti (incidenza del 28,4%). Per lĠ86,5% si tratta di donne, mentre la ripartizione vede prevalere il Nord con il 56,4% delle presenze. I comunitari, in prevalenza romeni e polacchi, ammontano al 57,8%. Altri importanti Paesi di provenienza sono la Svizzera, il Per, lĠAlbania e lĠIndia. Attualmente in Italia, complessivamente, vi sono solo 6 infermieri ogni 1.000 abitanti, ma il rapporto ideale dovrebbe essere di un medico ogni cinque infermieri. Secondo lĠIpasvi per soddisfare il fabbisogno complessivo delle strutture servirebbero altri 71 mila infermieri, che le strutture formative italiane non sono in grado di assicurare per cui gli stranieri sono i benvenuti.

LĠItalia, invece, ha una sufficiente disponibilitˆ di medici, peraltro non destinata a perdurare perchŽ nel futuro si determinerˆ una forte carenza in diversi settori, come giˆ avviene ora in anestesia e radiologia. Secondo lĠOrdine dei medici, se le possibilitˆ di iscrizioni annuali alla facoltˆ di medicina continueranno a esser di 6.200 unitˆ lĠanno, come  avvenuto nellĠultimo ventennio, nel 2029 i medici diminuiranno a 280.000 (74 mila in meno nel corso di due decenni) e la loro etˆ media salirˆ a 54 anni e vedremo tra di noi molti pi medici stranieri rispetto agli attuali 14. 548.

Questi e altri dati nel volume EMN sono completati con 36 storie di immigrati qualificati, riguardanti molteplici settori oltre a quello sanitario, raccolte nei mesi di maggio-giugno 2009 dal Centro Studi Idos e dalla Fondazione Ethnoland. I protagonisti di questi percorsi sono insediati in 20 regioni differenti e provengono da 22 diversi paesi. Per tutti lĠaffermazione finale si  scontrata nelle fasi iniziali con numerose difficoltˆ, non solo burocratiche, segnatamente con la necessitˆ di svolgere un lavoro qualsiasi per sopravvivere e mettere da parte i risparmi. Sono ricorrenti i casi di donne che hanno iniziato presso una famiglia (da colf, badanti o baby sitter) o unĠimpresa di pulizie, e di uomini che si sono adattati a fare gli operai, i camerieri e i portieri, molte volte con la laurea in tasca e la conoscenza di pi lingue. Spesso, ancora oggi, al lavoro ÒformaleÓ di livello basso si unisce uno status pi elevato acquisito a livello sociale come mediatori interculturali, sindacalisti, attivisti di partito, giornalisti, scrittori, responsabili di associazione o di cooperative, esperti di progetti, consiglieri aggiunti e anche assessori comunali (se nel frattempo  stata acquisita la cittadinanza italiana).

é fondamentale che sugli episodi di razzismo prevalga la politica delle pari opportunitˆ. Perci˜, per il prefetto Angelo Malandrino non bisogna confinare lĠimmigrato in condizioni di marginalitˆ e precarietˆ sociale e economica, generando esclusione e conflitti sociali. Anche per Mario Sepi, presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo non vi altra soluzione se non lĠinsistenza sullĠintegrazione. Il consigliere del Cnel Aldo Amoretti, raccogliendo le sollecitazione dei diversi relatori, ha concluso che la valorizzazione degli immigrati  non solo una questione di dignitˆ ma anche di convenienza: questa in sintesi, la tesi sviluppata nel volume e nel dibattito, al quale hanno partecipato le delegazioni di cinque Stati membri.

www.emnitaly.it: per scaricare la scheda riassuntiva della ricerca