Serve una idea alta e moderna di uguaglianza della cittadinanza

Saleh Zaghloul


Il 10 dicembre a Roma si tenuto il seminario Il diritto e la responsabilit della cittadinanza organizzato dallassociazione Nessun Luogo Lontano con lAssessore alle Politiche Sociali della Provincia di Roma, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le Fondazioni Altramente (Bertinotti), Farefuturo (Fini), Formiche (Casini), Italianieuropei (DAlema).


Il seminario si concluso con un comunicato stampa di tutti gli organizzatori nel quale si legge:
- Ci che si auspica una significativa revisione della legislazione in materia di cittadinanza, finalizzata a renderne pi flessibile il sistema di accesso alla cittadinanza italiana, secondo il principio dello ius soli, da prevedere insieme a quello dello ius sanguinis.

- Gli interventi hanno dichiarato lurgenza di provvedimenti che riducano il tempo necessario per lacquisizione della cittadinanza per naturalizzazione.

- Durante i lavori si fatto riferimento alle iniziative di legge depositate in Parlamento. Si formalizzata, altres, da parte degli organizzatori lintenzione di realizzare un convegno sulliter parlamentare in corso sulla materia per il 26 gennaio 2010 a Roma.

 

Ma non tutto cos positivo: alcuni interventi hanno fatto emergere divergenze sul significato della stessa cittadinanza. Si parlato in negativo, ad esempio, dei molti immigrati che fanno domanda di cittadinanza solo per poter superare gli ostacoli burocratici sul soggiorno e per poter accedere al lavoro nel pubblico impiego. Queste persone, si chiesto, si sentono veramente italiani? Amano da vero lItalia? Si tratta ancora di unidea vecchia della cittadinanza intesa come premio a chi si comporta bene tra gli stranieri, a chi veramente crede nei valori italiani e sente lappartenenza al popolo italiano. Naturalmente il problema non esiste per gli italiani che non amano lItalia e che non condividono i valori della costituzione italiana.

Dallalto del privilegio di essere cittadini italiani si giudicano gli altri nati altrove ed i loro figli nati in Italia, si ragiona a come selezionare i nuovi cittadini come se fossimo ad un concorso di bellezza. Si parlato addirittura di norme differenziate e diversificate e di cittadinanza a punti. Siamo ancora molto lontani da un idea alta e moderna della cittadinanza nella quale essa non sia motivo di esclusione da alcuni diritti e servizi ma motivo di uguaglianza tra tutti i cittadini indipendentemente dalla loro origine etnica.

 

Piero Soldini responsabile nazionale immigrazione della CGIL ha ricordato che la legge italiana la pi arretrata dellUnione Europea e che gli stranieri che annualmente ottengono la cittadinanza in Italia sono soltanto un decimo di quelli che riescono ad ottenerla in Francia e negli altri paesi europei. Cos appare che in Italia entrino pi immigrati rispetto agli altri paesi europei: in realt i nostri immigrati rimangono stranieri, mentre gli immigrati degli altri paesi si trasformano in cittadino di quei paesi e non fanno pi parte dei numeri degli immigrati