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Dossier emendamento sicurezza 2008 - 2009

"Pacchetto Sicurezza" 2008-09. Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), prima in Commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, e poi in aula sono stati depositati da sei senatori della Lega Nord degli emendamenti che minano radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina con il divieto della loro segnalazione all'autorità di polizia.
Due emendamenti (prot. 39.305 e 39.306) chiedono rispettivamente la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).

In Italia è in atto una grande mobilitazione contro la proposta della Lega.
A sostegno dei contenuti dell’appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (e degli analoghi appelli di Medici Senza Frontiere e dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) sono infatti intervenuti ampi settori dell’ambiente professionale e scientifico, sociale e sanitario: la Federazione di tutti gli ordini dei medici italiani, l’Ordine degli assistenti sociali, quello degli psicologi, le Federazioni nazionali dei collegi degli infermieri e delle ostetriche, l’Osservatorio italiano sulla salute globale, la Società italiana di pediatria e l’Associazione culturale pediatri, il Centro studi e ricerche in medicina generale, i ginecologi, gli infettivologi, molte associazioni socio-assistenziali e di medici volontari, il Coordinamento nazionale immigrazione della Caritas e la CEI stessa (Conferenza Episcopale Italiana) con Migrantes ... ... .

Il 5 febbraio il Senato ha approvato l'emendamento che ha abrogato il divieto di segnalazione. Unanime lo sgomento, l'indignazione e la preoccupazione. Da quel momento si sono succedute prese di posizione, manifestazioni, dichiarazioni ...

Di seguito (in ordine cronologico) tutti i momenti di questo impegno.


15 febbraio 2009. Reazioni all’approvazione al Senato dell’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (11). I giornali in questi giorni hanno riportato gli appelli e le dichiarazioni di ambiti significativi del mondo scientifico ed accademico, e la unanime dei vari ordini professionali, tutte contrarie alla decisione del Senato di abrogare del “divieto di segnalazione” nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si recano presso strutture sanitarie. Come SIMM riceviamo quotidianamente espressioni di appoggio all’impegno per il contrasto dell’iniziativa leghista. Riporteremo solo alcune delle prese di posizione che riteniamo particolarmente significative.



 

7 febbraio 2009: Preambolo del documento finale della X Consensus Conference e VIII Congresso nazionale SIMM (Trapani 5, 6 e 7 febbraio 2009). Il giorno della inaugurazione del nostro VIII Congresso nazionale è drammaticamente coinciso con l’approvazione, in Senato, di un emendamento che, incidendo sulla normativa vigente con l’abolizione del comma 5 dell’art. 35 del D. Lgs. 286/98, comporterà pesanti ricadute sulla salute di tante persone fragili, giunte in Italia in modo precario con la speranza di una vita più dignitosa, quelle stesse persone che si rivolgono ai tanti servizi in cui operiamo.
Temiamo che, ancora una volta, le istituzioni e la società civile debbano attendere situazioni estreme, come decessi, aborti evitabili, rischio di salute per bambini e adulti che hanno, come unica colpa, quello di non avere “le carte in regola”. Siamo fermamente contrari, come operatori che hanno come faro della loro azione la tutela incondizionata della salute di ogni individuo, a qualunque provvedimento la possa mettere a repentaglio. Sappiamo bene che indurre ‘clandestinità sanitaria’ non giova né ai singoli individui, né alla collettività intera. Come medici, infermieri, ostetriche, psicologi, assistenti sociali e tutte le altre professioni rappresentate nella nostra Società scientifica, rivendichiamo con orgoglio i presupposti e i principi deontologici fondativi del nostro ruolo sociale contro chiunque lo voglia snaturare. Intendiamo proclamare che mai ci presteremo a denunciare un nostro assistito solo in quanto privo di un permesso di soggiorno in corso di regolarità sapendo bene che, se lo facessimo, metteremmo in serio pericolo la sua salute.

“Non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo”.


5 febbraio 2009: comunicato SIMM sul voto del Senato all'inizio Consensus. Il voto di oggi che approva l’emendamento che cancella il divieto di segnalazione all’autorità giudiziaria per gli immigrati irregolari che si rivolgono ai servizi sanitari, è una ferita aperta nel sistema dei diritti e delle tutele per ogni individuo.
Inoltre rappresenta un grave passo indietro per la sanità pubblica.
Constatiamo con preoccupazione come la politica non sia stata finora capace di raccogliere le numerose sollecitazioni espresse della società civile e dagli operatori che quotidianamente si confrontano con questa realtà.
Mai come in questo caso l’opposizione a tale provvedimento è unanime nel mondo socio-sanitario: gli ordini dei medici, i collegi infermieristici, le ostetriche, gli assistenti sociali, i fisioterapisti, gli psicologi, le più importanti società medico-scientifiche, gran parte dell’associazionismo laico (da Medici senza frontiere ai Medici di origine straniera, ...) e confessionale (il coordinamento immigrazione Caritas, Migrantes, i Medici Cattolici...) solo per citare alcune sigle.
La Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, riunita da oggi per tre giorni a Trapani per i lavori della decima Consensus Conference nazionale sui temi sanitari dell’immigrazione, lancia l’allarme per quella che ritiene essere una pericolosa deriva giuridica-culturale che ci riporta indietro di oltre 10 anni sul piano del diritto alla salute individuale e del pieno beneficio della collettività. In particolare sottolinea come il pericolo di venire denunciati allontanerà dai servizi sanitari molti immigrati rendendo di fatto impossibile una piena sorveglianza epidemiologica a tutela dell’intera comunità nazionale.
Formuliamo l’auspicio che in sede di ulteriore dibattito parlamentare si recuperi il senso di una politica a servizio di tutti e non piegata a logiche di facili, quanto superficiali, consensi.


5 febbraio 2009. Il Senato approva l’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (10). In mattinata è stato approvato dai senatori del centro destra (con voto pressoché compatto) l’emendamento (39.306) presentato dagli esponenti della lega Nord che prevede l’abrogazione del “divieto di segnalazione” nei confronti di immigrati privi di permesso di soggiorno che si recano presso strutture sanitarie. Presentato falsamente come un provvedimento per “garantire libertà di coscienza al medico”, in realtà voler cancellare il comma 5 dell’art. 35 del testo unico sull’immigrazione, riduce drasticamente la possibilità di accesso ai servizi sanitari da parte dell’immigrato malato, esponendolo a denuncia (da parte di chiunque entri in contatto con lui e sappia della sua irregolarità) e creando un clima di ostilità e diffidenza nelle strutture sanitarie che per definizione sono strutture di accoglienza e di cura. Si rimanda ai documenti prodotti dalla SIMM e da altri organismi per le valutazioni assolutamente negative sul piano deontologico, scientifico, di politiche sanitarie, epidemiologiche, costituzionale e umanitario ... .

Pur non essendo segnalato dalla stampa, il secondo emendamento della Lega (39.305) sull’assistenza sanitaria agli immigrati (quello relativo alla modifica al comma 4 dell’art. 35 che introduce un rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso facendo della “barriera economica” e dell’eventuale segnalazione - in netta contrapposizione al mandato costituzionale di “cure gratuite agli indigenti”-, un possibile strumento di esclusione, forse compromettendo la stessa erogazione delle prestazioni) viene recepito dal Governo e pertanto non viene votato.

Invitiamo a leggere il resoconto stenografico della discussione in Senato che ha portato all’approvazione dell’emendamento 39.306 (tra i senatori che sono intervenuti Bosone - PD, Tomassini - PDL, Rizzi – LNP, Marino - PD sono medici).


"D I V I E T O   D I    S E G N A L A Z  I O N E”

FIACCOLATA DAVANTI MONTECITORIO
Lunedì 2 febbraio dalle 17,30 alle 20,00

Il 3 febbraio prossimo il Senato voterà un emendamento volto a sopprimere il principio di "non segnalazione" alle autorità per il migrante irregolare che si rivolge ad una struttura sanitaria. Medici Senza Frontiere (MSF), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG), Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO) si appellano ai Senatori per scongiurare l'abrogazione del suddetto principio.


Conferenza Stampa di presentazione appello•
Mercoledì 28 gennaio ore 11.30
Hotel Nazionale - Piazza Montecitorio 131
Roma

 

 


24 gennaio 2009. Nuovo appello della SIMM (congiuntamente a MSF, AISG e OISG) con l’invito ai senatori di qualunque schieramento politico a non modificare l’articolo 35 del Testo Unico sull’Immigrazione.

 

• scarica l'appello •

aderisci alla campagna - sottoscrivi l'appello (link) •

SIMM - MSF - AISG - OISG

divieto di segnalazione
siamo infermieri e medici, non siamo spie

Si raccolgono le adesioni di enti, gruppi, associazioni che condividono l’appello; possono inviare l’adesione anche singole persone rappresentative di organismi che non possono firmare l’appello come tali.

Per l'adesione all’appello puoi far riferimento anche all’indirizzo mail:

ombretta.scattoni@rome.msf.orge
presidente@simmweb.it


15 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (9). Ci informa Sergio Briguglio che “l'esame del ddl sicurezza (A.S. 733) e' proseguito oggi in Aula, al Senato. L'ultimo articolo esaminato e' l'art. 33. L'esame e' stato poi sospeso e rinviato ad altra seduta (in Febbraio, il 3?). Riporto qui sotto i due emendamenti che incombono in materia di assistenza sanitaria. ... ... Notate come la soppressione di art. 35 co. 5 corrisponda proprio a quanto segnalato alcuni giorni fa: ne' divieto, ne' obbligo di segnalazione; scelta lasciata al medico”.

39.305 BRICOLO, RIZZI, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI
All'articolo 39, dopo la letto s), inserire la seguente:
«s-bis) all'articolo 35, il comma 4 è sostituito dal seguente:
"Le prestazioni di cui al comma 3 sono erogate previo pagamento della relativa tariffa ovvero delle quote di compartecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani qualora i richiedenti risultino privi di risorse economiche. Nel caso in cui la prestazione da erogare sia classificata urgente e non differibile, il pagamento della tariffa o della quota di compartecipazione è posticipato. In caso di rifiuto del richiedente alla corresponsione di quanto dovuto ai sensi del presente comma, le strutture sanitarie ne trasmettono segnalazione all'autorità competente"».

39.306 BRICOLO, RIZZI, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI
Dopo la lettera s), inserire la seguente:
«s-bis)  all'articolo 35, il comma 5 dell'articolo è soppresso».

Per tale motivo bisogna assolutamente far capire la gravità di tali modifiche ed opporsi in modo chiaro e netto.
La SIMM sostiene che la norma (articolo 35 del testo Unico 286 del 1998, commi 4 e 5) non deve essere modificata.


14 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (8). Ore 13 circa: le agenzie battono la secca posizione dei Vescovi Italiani: “No a obbligo di denuncia clandestini per i medici” (ASCA). ''Il diritto alla salute e' fondamentale e va garantito a tutti senza preclusioni o invenzioni'', ha affermato questa mattina p. Gianromano Gnesotto, direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale degli Immigrati e Rifugiati della Fondazione Migrantes della Cei durante una conferenza stampa nella sede della Radio Vaticana. ''Non si puo' far svolgere ai medici - ha spiegato - compiti, quale la delazione, che non vogliono ne' possono svolgere come se fossero gendarmi''. L'iniziativa leghista, per il sacerdote, sarebbe in contraddizione, con l'articolo 32 della Costituzione sulla tutela della salute. ''Ci auguriamo - ha concluso p. Gnesotto - che questo emendamento non passi''. Ore 15 circa: replica del sen. Carlo Vizzini presidente della Commissione Affari Costituzionali (ANSA): «Davvero non vedo nessun motivo di polemica» ... «Mi dispiace molto - aggiunge - l'osservazione della Cei anche per quanto riguarda la libertà che viene lasciata al medico di denunciare o meno il clandestino. Così facendo si parte dal presupposto che in Italia siano tutti mascalzoni. E questo non è vero». «Noi, infatti, - precisa Vizzini - siamo partiti da un altro presupposto e cioè che i medici siano dei professionisti che abbiano maturità e conoscenza tali per decidere se informare o meno l'autorità della presenza di uno straniero irregolare». «Capisco - conclude - che la discrezionalità porti sempre al sospetto, ma ormai siamo nel Terzo Millennio e questi pregiudizi si devono superare».
Posizione della SIMM: ... questa apparente libertà di coscienza a nostro avviso è una trappola poichè si introduce una variabile all’assistenza estremamente discrezionale (anche legata alla reale conoscenza della norma – già oggi che vige il divieto di segnalazione molti medici ci chiamano per chiedere se devono denunciare ed in alcune regioni, vedi FVG, l’Ordine dei Medici è dovuto esplicitamente intervenire per il clima politico creatosi ...). Ci viene in mente un passaggio di un articolo del NEJM (Denial care to illegal immigrants 1995; 332:1095-98) su una analoga proposta in California nel 1994: "Se i medici segnalano gli immigrati clandestini per aiutare a rafforzare la legge e il bilancio dello stato, perché allora non fargli identificare anche gli evasori fiscali, chi non paga le multe, o i genitori che non pagano gli alimenti ai figli?" (proposta poi ritirata per l’ampia opposizione soprattutto da parte di medici). Il paziente immigrato irregolare andando in ospedale, dal medico non sa se poi sarà o meno denunciato ... Vale a questo punto tutto quanto abbiamo detto e scritto sull’inaccessibilità alla cura per paura, la possibilità di percorsi assistenziali illegittimi, l’aggravamento di malattie non curate, il rischio della collettività per eventuali condizioni trasmissibili .... Il codice deontologico parla chiaro: nessun medico deve denunciare ... ma perché lasciare spazi di discrezionalità magari con rischio di “ricatti” politici, economici o umorali/caratteriali ... . Noi come Società Scientifica sosteniamo che la norma non vada modificata mantenendo il divieto esplicito di segnalazione salvo il caso di obbligo di referto (solo in questo caso entra eventualmente una scelta in scienza e coscienza). (SG)


13 gennaio 2009. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (7). Il pugno duro che la Lega aveva impresso al ddl sicurezza con una serie di emendamenti anti immigrati si 'ammorbidisce' dopo la riunione di maggioranza in Senato con i ministri dell'Interno e della Giustizia, Roberto Maroni e Angelino Alfano. Tra le norme piu' contestate c'erano quelle sulla sanita' a pagamento per gli irregolari e sulla cancellazione della norma che vietava ai medici di segnalare alle autorita' i clandestini che richiedevano prestazioni sanitarie. Per quanto riguarda la prima questione, l'emendamento e' stato ritirato. Sconfitta a meta' invece per il Carroccio sulla questione segnalazione dei clandestini che si presentano al pronto soccorso. Si stabilisce infatti che il medico possa segnalare alle autorita' chi non e' in regola ma si prevede che non ci sia alcun obbligo. Quindi la decisione viene rimandata alla liberta' di coscienza di ogni singolo medico. ... (DIRE, Redattore Sociale 13.01.2009 h 15,43)
Se confermata questa notizia è aberrante! In questo modo si trasferisce un conflitto politico e sociale tra le corsie, negli ospedali, tra gli operatori mentre tutte le considerazioni di sanità pubblica fatte rimangono intatte (allontanamento per paura, clandestinità sanitaria, peggioramento condizioni salute, aumento costi, rischio di trasmissioni malattie ...) . Ci sembra il trionfo di ignoranza e di ipocrisia!
Ospedali con roulette russa. Il paziente immigrato è espropriato di un suo diritto, diritto alla cura, alla riservatezza, alla sicurezza, è in balìa della coscienza del medico, della sua consapevolezza deontologica, ma anche della conoscenza delle norme, ed è possibile vittima (come lo stesso medico) degli umori di giornata o di input politici, particolarmente ricattabile e “sottomesso”: questa non è medicina! Nessuna garanzia per il paziente, per il medico, per la collettività!
(SG)


16 dicembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (6). Dal Senato riceviamo l’informazione che la data per la votazione degli emendamenti al “pacchetto sicurezza” verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo del 13 gennaio 2009. Pare che la votazione non ci sia prima del 21 gennaio.


12 dicembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (5). In questi giorni circolano voci che la votazione in Senato degli emendamenti al “pacchetto sicurezza” si effettuerà in gennaio. Ma guardando attentamente la calendarizzazione dei lavori dell’Assemblea dal 9 al 23 dicembre si evince che lunedì 22 (ore 11-13 e 16,30-20,30) e martedì 23 dicembre (9,30) saranno votati “ddl non conclusi e altri provvedimenti che saranno definiti dalla Conferenza dei Capigruppo di martedì 16 dicembre” (bastano poche ore per approvare o respingere gli emendamenti al ddl 773 in quanto la discussione è già stata fatta). Ci sembra opportuno non abbassare l’attenzione, anzi avviare e/o potenziare tutte quelle azioni di informazione, pressione e dissuasione per far si che i due emendamenti specifici (prot. 39.305 e 39.306) presentati dai senatori della Lega Nord, siano bocciati. Alcuni senatori del PD, avvisati di questo rischio, ci hanno informato che il “il Senato ha solo chiuso la discussione generale. Vanno ancora discussi e votati circa 200 emendamenti, prima del voto finale. E' intenzione (del PD) far si che il voto non avvenga prima delle vacanze e sia rimandato al prossimo gennaio ...”.

Nel frattempo si moltiplicano le posizioni di critica e condanna all’iniziativa leghista e le adesioni all’appello della SIMM.
In particolare segnaliamo quella dell’ex ministro della sanità, prof. Umberto Veronesi, della Federazione nazionale dei Collegi delle Ostetriche, di gruppi ed associazioni come la Federazione Cure Palliative che rappresenta più di 60 organizzazioni non profit attive nel campo dell'assistenza alle persone in fase avanzata o terminale di malattia e alle loro famiglie, l’Associazione dei Ginecologi Ospedalieri (AOGOI), la Lila Trentino, l’Apa Porta Aperta di Modena, il Centro Poggeschi, il Centro San Domenico, il Centro Studi Donati, il Centro Missionario frati Servi di Maria - Eremo di Ronzano, l’Associazione Cittadini del Mondo di Roma, il Cidis di Perugia ed il Consiglio comunale di Quattro Castella (Reggio Emilia). L’appello (già segnalato il 20 novembre u.s.: http://appelli.arcoiris.tv/salute) della Federazione Italiana dei Medici Pediatri di Modena ha, ad oggi, raggiunto quasi le 60.000 adesioni.
Le Monde Diplomatique ha pubblicato un articolo sulla situazione italiana con citazione e link del sito della SIMM (leggi cliccando qui).
Infine l’Osservatorio Italiano Salute Globale (OISG) ci ha segnalato/ricordato quanto avvenuto negli Stati Uniti (California) nel 1994 per una analoga iniziativa (proposition 187), che ha visto l’opposizione compatta dei medici (ed anche la più ampia protesta studentesca nelle piazze della California con oltre 75.000 presenze) ed il ritiro della proposta (si ringrazia la Sapienza Università di Roma - Dip.to di Scienze di Sanità Pubblica per aver messo a disposizione della SIMM la traduzione dell’articolo) (SG).


30 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (4). In questo periodo di pausa dei lavori in Senato circa il “pacchetto sicurezza”, l’attenzione sugli effetti di una eventuale approvazione degli emendamenti sulla salute proposti dalla Lega Nord si è spostata a livello territoriale. Tantissime le iniziative di gruppi locali, in particolare dei GrIS e delle associazioni che ne fanno parte, che stanno producendo documenti di condanna, prese di posizione e dibattiti/incontri anche con senatori nel proprio collegio elettorale. Da segnalare la chiara presa di posizione della Federazione nazionale dei collegi IPASVI, dell’OMCeO (ordini dei medici) di Milano e di Udine che si affiancano agli Ordini di Roma, Palermo, Trento e della FNMOCeO stessa; della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) romana; ed ancora di società scientifiche come la SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), la SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e della SIMG (Società Italiana di Medicina Generale); o consolidate associazioni nazionali come l’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) ed internazionali come la rete SMES Europa (Santé Mentale Esclusion Sociale). Anche il giornale Libero del 21 novembre lancia un appello al ministro Maroni sul “dovere di cura senza condizioni”.
Di contro vanno segnalate le dichiarazioni non sempre illuminate dei sottosegretari del ministero del Welfare con delega alla sanità: se il sottosegretario Fazio nell’audizione al Comitato Schengen del 26 novembre dichiara che l’assistenza sanitaria agli immigrati irregolari “ha consentito di evitare un peggioramento della condizione di salute della popolazione immigrata, in un'ottica di salvaguardia della salute di tutti” ed afferma che “da medico, .... ogni malato, in qualsiasi condizione, abbia il massimo diritto alle cure e alla protezione perché l'ammalato è una persona in condizioni di debolezza”, la sottosegretaria Martini, due giorni prima ha sostenuto che “..si chiederà soltanto ai servizi di accettazione dei reparti ospedalieri di verificare, come avviene per i cittadini italiani, la sussistenza dei documenti di ogni paziente. E per documenti si intende la tessera sanitaria.” Ha anche aggiunto ”non si capisce perché se arriva un italiano con una ferita d'arma da fuoco si debba chiamare la forza dell'Ordine, mentre il clandestino possa essere mandato a casa”. Di fronte a queste ultime affermazioni, assolutamente non veritiere, la SIMM insieme con l’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG), ha ritenuto necessario emanare un puntuale comunicato stampa (SG).


20 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (3). Ancora adesioni all’appello della SIMM e altre prese di posizione contro gli emendamenti leghisti. Spazio significativo è stato dato da La Repubblica. Importanti i comunicati del SUMAI, della Federazione degli Ordini dei Medici della Toscana, di Medicina Democratica, l’adesione dell’Associazione per l’integrazione degli immigrati di Latina, la raccolta di adesioni della FIMP di Modena ... . Da segnalare anche la risposta della FNOMCEO ad una lettera dei senatori leghisti che sostengono la loro proposta (vedi anche articolo odierno della Padania). Importante la convocazione da parte del Presidente della Commissione Sanità della Regione Toscana “per una mobilitazione generale delle Commissioni Sanità delle Regioni”. Anche in Parlamento è da segnalare l’iniziativa dell’on. Gino Bucchino (socio della SIMM) che ha spedito una lettera ai 945 tra senatori e deputati. Infine consigliamo di vedere la trasmissione “otto e mezzo” su La7 del 19 novembre con la partecipazione dell’on Cota della Lega Nord e del dr. Oliviero Forti della Caritas Italiana. Adeguato spazio è stato dedicato anche ai temi sanitari.

 


20 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (2). Due novità importanti hanno caratterizzato questi giorni dei lavori in Senato in merito alla discussione e presentazione degli emendamenti al “pacchetto sicurezza”. La prima dopo una riunione dei capi gruppo, è stata la decisione di posticipare le votazioni nel mese di dicembre per dare spazio all’esame della legge finanziaria. La seconda è stata annunciata dal sen. Casson che ha espresso la volontà di richiedere da parte del PD il voto segreto per una serie di emendamenti e articoli (di cui ha fornito per iscritto l'elenco alla Presidenza) in quanto contrastanti con numerosi articoli della Costituzione. Si fa riferimento, in particolare, a 48 emendamenti riguardanti 33 articoli, per violazione degli articoli 13, 14, 15, 18, 19, 22, 24, 25, 27, 29, 30, 31 e 32 della Carta costituzionale. Si tratta di articoli riguardanti i rapporti civili, i diritti e i doveri dei cittadini, le questioni di libertà e i doveri fondamentali, in particolare le questioni relative alla libertà personale, all'inviolabilità del domicilio, della corrispondenza, al diritto di associazione, alla libera professione di fede religiosa. Si tratta, inoltre, degli articoli concernenti l'educazione e l'istruzione dei minori e la tutela della salute di tutte le persone (le cronache delle giornate sul sito del Senato – www.senato.it o, sintesi efficaci sul sito www.immigrazioneoggi.it).


19 novembre 2008. Appello congiunto della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale. Immigrati e accesso ai servizi sanitari: una questione di etica e di giustizia sociale. Indignazione e preoccupazione per l’affermazione del ministro Sacconi sul “dovere” del medico di segnalare se il paziente è un irregolare. Le norme morali della professione medica e di ogni professione d’aiuto non possono avere eccezioni!


Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa del 14 novembre u.s. che il governo intende attuare rapidamente il “Pacchetto Sicurezza” (atto 733) in discussione al Senato. A tale proposito, il Ministro Sacconi ha precisato che “il medico curante deve segnalare se il paziente è un irregolare. Se è clandestino deve essere segnalato per la sua situazione di clandestinità ed espulso".
Le affermazioni del Ministro seguono la proposta di due emendamenti depositati da alcuni Senatori della Lega Nord (prot. 39.305 e 39.306), che chiedono rispettivamente la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull’immigrazione).
... La sua cancellazione metterebbe in serio pericolo l’accesso alle cure mediche degli immigrati irregolari, violando il principio universale del diritto alla salute, fortemente affermato dalla nostra Costituzione. L’art. 32 recita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse  della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, e vale la pena sottolineare come la Carta costituzionale non subordini al possesso di alcun requisito (si parla di ‘individuo’ e non di ‘cittadino’ o altro) il riconoscimento del diritto alla salute (e quindi all’assistenza). L’attuazione di questa eventuale modifica normativa creerebbe inoltre una 'clandestinità sanitaria’, pericolosa per l'individuo e per la collettività. Ma soprattutto pretenderebbe di costringere il medico ad andare contro le norme morali che regolano la sua professione contenute nel codice deontologico.
Come Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, un organismo indipendente costituitosi nel 2002 con la volontà di colmare il vuoto di informazione e reciproco scambio tra medici, scienziati e operatori sullo stato di salute della popolazione in relazione al contesto politico, economico e sociale, e come Società Italiana di Medicina delle Migrazioni che, dal 1990, con oltre 700 soci, raccoglie le esperienze dei maggiori centri sul territorio nazionale che si occupano di assistenza sanitaria agli stranieri, esprimiamo profondo dissenso sulle parole del Ministro e la proposta dei senatori leghisti, e, sottoscrivendo le preoccupazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi ed Odontoiatri, chiediamo, in particolare attraverso la mobilitazione degli Ordini dei Medici e di altri albi professionali cui apparteniamo, il ritiro dei suddetti emendamenti.


16 novembre 2008. Il punto sull’emendamento della Lega che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie (1). In questi giorni si sono moltiplicate le adesioni all’appello della SIMM, così come gli interventi contro l’emendamento proposto dalla Lega (petizioni in Friuli, adesioni dell’Ordine degli psicologi del Lazio, del Gruppo di lavoro nazionale per il bambino immigrato, del Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale; appelli dell’Ordine dei medici del Trentino e di medici milanesi; mobilitazione di vari gruppi ed associazioni in varie parti d’Italia, di tantissimi colleghi che hanno espresso indignazione e preoccupazione). In radio e su quotidiani non c’è giorno che non si parli in modo critico di tale provvedimento. Purtroppo il ministro Sacconi, da cui ci si attendeva una illuminata presa di posizione, si è invece dichiarato d’accordo nel merito con l’emendamento leghista! Intanto in Senato i lavori sono rallentati spesso dalla mancanza del numero legale ... . La settimana che si apre sarà cruciale per il futuro degli immigrati in Italia: sono in discussione, oltre che il diritto all’assistenza sanitaria ed alla salute per coloro che sono presenti temporaneamente non in regola con il soggiorno, altri ambiti importanti che regolano quotidianità e futuro per gli stranieri, quei “nuovi cittadini” che il presidente Napolitano ha definito: “ ... un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana  … nuova linfa per rafforzare la popolazione italiana, arricchendola di apporti validi e di elementi preziosi di dinamismo …”.
Per questo dobbiamo continuare ad impegnarci per affermare una politica diversa.


12 novembre 2008. Ore 18,53. La Lega ancora all’attacco: l’Ansa annuncia che verrà riproposto in Aula al Senato l’emendamento che prevede l’abrogazione del divieto di segnalazione dell’immigrato che riceve cure sanitarie.

LA SIMM RIPROPONE IL SUO APPELLO E INVITA TUTTE LE ORGANIZZAZIONI AD ESERCITARE LA MASSIMA PRESSIONE POSSIBILE PERCHE’ L’EMENDAMENTO IN QUESTIONE VENGA BOCCIATO!

Un atto inutile e dannoso, anzi pericoloso. Un emendamento di 5 senatori della Lega, propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria. Prevede anche la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie. Gli effetti di tali modifiche possono essere devastanti sul piano del diritto individuale e della salute pubblica oltre che essere inaccettabili sul piano deontologico.

Una delle motivazioni riportate dalle Agenzie è quella che sul piano economico bisogna “ristabilire parità di condizioni con gli italiani”. Ma questo è esattamente ciò che è già previsto dalla legge in vigore!
Anche la motivazione legata alla necessità di “risparmiare” ci sembra inadeguata: la spesa ospedaliera a carico del Servizio Sanitario per i ricoveri negli immigrati irregolari è circa lo 0,063% dell’intera spesa sanitaria!
Ricordiamo che oggi a fronte di una presenza dei cittadini stranieri di circa il 6% sulla popolazione, essi contribuiscono al PIL per oltre il 9%!
Non garantire l’accesso ponendo barriere economiche e, peggio, giuridiche (denuncia), oltre che un rischio e un danno per la salute individuale e collettiva, significa spendere certamente di più (le urgenze devono comunque essere garantite, e ci saranno condizioni sanitarie più gravi).


9 novembre 2008. L’emendamento non è stato approvato! Nella seduta serale del 5 novembre u.s. delle Commissioni riunite I e II del Senato, al momento della votazione, è stato stralciato l’emendamento 18.0.8. Pare che il Governo abbia convinto la Lega a presentare parere negativo all’atto della votazione.

Il pressing tecnico-politico-deontologico ha dato un suo primo frutto.

Non c’ è da festeggiare per la riuscita (almeno fino ad oggi: il testo del ddl passerà in aula e probabilmente sarà ulteriormente modificato) dell’impegno della SIMM e di tante altre organizzazioni che ha portato al ripensamento sull’emendamento di nostro interesse, ma c’è comunque da essere seriamente preoccupati per il resto! Esistono infatti “determinanti politici” alla salute: scelte dettate da approcci esclusivamente ideologici, producono condizioni tali che escludono o compromettono percorsi di salute, indipendentemente dell’organizzazione dei servizi sanitari o da specifiche politiche sanitarie.

Sul sito di Stranieri in Italia, nell'archivio Briguglio, troverete l'elenco dei principali emendamenti al ddl sicurezza (A.S. 733) approvati dalle commissioni I e II del Senato (l'elenco completo e' allegato al resoconto della seduta del 5 Novembre). Questo il commento di Sergio Briguglio: “se questi emendamenti resisteranno al prosieguo dell'esame parlamentare ne sortira' una disciplina dello straniero tale da far rimpiangere la Bossi-Fini. Penso non solo e non tanto alle sanzioni su ingresso e soggiorno illegale, quanto ai 200 euro per ogni richiesta di rinnovo del permesso (pensate a una famiglia di cinque persone...), agli esami di lingua per il rilascio del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo, al contratto di integrazione a punti per poter soggiornare in Italia, al controllo della idoneita' dell'alloggio per ottenere l'iscrizione anagrafica, etc.” (SG)


6 novembre 2008. Un comunicato della Caritas Italiana. «Forte preoccupazione» è stata espressa oggi dal Coordinamento nazionale immigrazione della Caritas di fronte all'ipotesi di modifica di parte del testo unico sull'immigrazione in tema di sanità. Se approvata, con la modifica all'articolo 35 delle disposizioni di legge sull'immigrazione - modifica proposta dalla Lega Nord -, verrebbe meno l'attuale divieto di segnalare all'autorità giudiziaria l'irregolarità di stranieri negli ospedali e negli ambulatori. Oggi, infatti, a medici e personale sanitario è fatto divieto di denunciare i casi di immigrati non in regola con le norme di soggiorno che richiedano prestazioni sanitarie. «Il rischio è che si alimenterebbe in tal modo il proliferare di un'approssimativa sanità parallela e clandestina, con gravi rischi per la salute delle persone costrette a farvi ricorso» si legge in un comunicato della Caritas diramato alla chiusura, oggi a Roma, del primo incontro del Coordinamento che rappresenta le 220 Caritas diocesane operanti in tutt'Italia e che, nella capitale, si è confrontata sui temi della sicurezza e dei diritti umani. (ANSAmed).


6 novembre 2008. Appello del Parlamentare europeo Agnoletto contro l’emendamento Lega. L’europarlamentare del Prc Vittorio Agnoletto lancia un appello ai parlamentari italiani affinchè «respingano l'emendamento sull'immigrazione, che propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria e la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie». Per Agnoletto, «l'accoglimento di tale emendamento produrrebbe un ostacolo sostanziale al ruolo di garanzia del diritto alla salute attualmente svolto dal servizio sanitario pubblico sia nei confronti dei singoli che della collettività. Un ruolo e un servizio - continua Agnoletto - che sono ritenuti esemplari in Europa e che invece qualcuno nel nostro Paese vuole cancellare in nome di una pericolosa idea di differenziazione di diritti tra italiani e stranieri». (Adnkronos).

6 novembre 2008. Rinnovo dell’appello SIMM a respingere l’emendamento. In prossimità dell’esame, nelle Commissioni riunite I e II del Senato, degli emendamenti al ddl "sicurezza" (A.S. 733) la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni rinnova l’appello a ritirare o respingere l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U. sull’immigrazione. Un atto inutile e dannoso, anzi pericoloso. Un emendamento di 5 senatori della Lega, propone l'abolizione del divieto di segnalazione alle autorità degli immigrati senza permesso di soggiorno che richiedono assistenza sanitaria. Prevede anche la segnalazione per coloro che non possono pagare le prestazioni sanitarie. Gli effetti di tali modifiche possono essere devastanti sul piano del diritto individuale e della salute pubblica oltre che essere inaccettabili sul piano deontologico.
Forte della condivisione sia in ambito scientifico che professionale con significative prese di posizioni, ad esempio, della Società Italiana di Pediatria, dell’Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, dell’Associazione Culturale Pediatri, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, del Consiglio Nazionale dell’ordine degli Assistenti Sociali (vedi adesioni sul sito www.simmweb.it), la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM), unitamente a Medici senza Frontiere (MSF) e Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), chiede di ritirare o di respingere l’emendamento (18.0.8) che modifica l’art. 35 del T.U. sull’immigrazione.


5 novembre 2008. Anche l’Ordine dei medici di Palermo sostiene l’iniziativa della SIMM. Il prof. Salvatore Amato, come presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo, esprime forte e legittima preoccupazione da parte medici e degli odontoiatri italiani riguardo agli emendamenti presentati da alcuni senatori in sede di esame del DDL 733 sull’immigrazione ed in particolare di quello volto ad abrogare il comma 5) dell’art.35 del DLgs 286/’98).
Il Presidente dell’Ordine palermitano si fa testimone dell'importanza che la norma fino ad ora praticata ha rappresentato come grande occasione di inclusione degli immigrati presenti nel territorio.
Palermo ha visto fiorire tantissime iniziative pubbliche che nell'interpretazione corretta della legge hanno consentito di curare anche in ottica transculturale tante persone altrimenti escluse con grave danno per la salute loro e nostra. L'Italia deve andare fiera di quanto fatto finora e non è possibile cancellare con un colpo di spugna i risultati con fatica raggiunti fin ad ora.
A nome dei medici di Palermo e provincia il Presidente condivide quanto fatto dalla SIMM ed è pronto ad intraprendere qualunque altra forma di iniziativa per il rispetto dei principi deontologici e di quelli di solidarietà, accoglienza e tutela della salute.


4 novembre 2008. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali raccoglie l’appello della SIMM. Con una lettera al Presidente ed ai Componenti della Commissione 1.a Affari Costituzionali e Commissione 2.a Giustizia  del Senato della Repubblica, il Consiglio Nazionale dell’Ordine Assistenti Sociali, ha sostenuto le ragioni espresse dalla SIMM che inducono a richiedere di “Ritirare l’emendamento che modifica l’art.35 del Decreto Legislativo 286/98 Testo Unico per l’immigrazione”.
La Presidente Franca Dente, scrive come tale emendamento mina radicalmente uno dei principi cardine della politica sanitaria nel nostro paese nei confronti dei cittadini stranieri, ed il diritto fondamentale e universale alla salute, così come sancito dall'articolo 32 della Costituzione apprezzata a livello europeo. L’abrogazione del comma 5 e la modifica del comma 4 e 6 comporterà un cambiamento di rotta che produrrà un incremento della clandestinità, l’impraticabilità di forme di tutela sanitaria e di aiuto sociale, l’aumento di focolai di malattie trasmissibili con ripercussioni sulla salute collettiva e, in particolare per gli assistenti sociali, la riduzione della possibilità di contatto e di interventi mirati all’inclusione sociale.


1 novembre 2008. PRO MEMO: Human rights of irregular migrants - Resolution 1509 (2006). “16.4. Dispensing with the duty of certain authorities (for example school authorities, doctors and medical authorities) to inform on the illegal status of migrants so as to avoid the situation where irregular migrants do not claim their rights through fear of identification as irregular migrants and fear of expulsion.”

Assembly debate on 27 June 2006 (18th Sitting) (see Doc. 10924, report of the Committee on Migration, Refugees and Population, rapporteur: Mr van Thijn). Text adopted by the Assembly on 27 June 2006 (18th Sitting).


31 ottobre 2008. Pediatri ACP: d’accordo con SIMM, emendamento Lega atto inutile, dannoso e pericoloso. «Un atto inutile, dannoso e pericoloso che non porta al superamento, bensì ad un acuirsi delle disuguaglianze e delle discriminazioni nel nostro Paese con gravi conseguenze socio-sanitarie». Così l'Associazione culturale pediatri (Acp) si unisce all'appello della Società italiana medicina delle migrazioni (Simm) di ritirare l'emendamento, presentato dalla Lega al Senato al Testo unico sull'immigrazione, che eliminerebbe la possibilità per lo straniero irregolare di accedere alle cure gratuitamente e senza incorrere nella segnalazione delle autorità. I pediatri dell'Acp appoggiano e condividono pienamente l'appello della Simm, in linea con il lavoro che l'associazione sta svolgendo insieme all'Unicef e a Save the children in risposta al Pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. «Il problema socio-sanitario degli immigrati e dei loro figli non deve essere assecondato nè rimosso - sottolinea il presidente dell'associazione Michele Gangemi, portavoce dei 2.500 pediatri dell'Acp - nè tanto meno acuito allontanando gli immigrati irregolari da ogni forma di tutela sanitaria e di relazione sociale». E gli operatori sanitari per primi hanno il dovere e il diritto di garantire concretamente la salute per tutti, precisa l'associazione, senza alcuna distinzione di etnia.
Roma, 31 ott. (Adnkronos/Adnkronos Salute).


27 ottobre 2008. Lettera ai senatori da parte dei Presidenti di SIMM e ASGI e del Responsabile delle operazioni MSF Italia. Una lettera con un appello motivato e documentato a non votare l’emendamento è stata recapitata a tutti i senatori delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Inoltre è stata inviata una mail con la comunicazione congiunta delle tre organizzazioni a tutti i partiti presenti in Parlamento.


27 ottobre 2008. Immigrazione: CGIL; viene negato diritto a tutela salute. «Gli stranieri irregolari eviteranno di farsi curare per paura di essere denunciati»: lo rileva la Cgil Lombardia, affermando che «questo è il risultato di un emendamento che modifica l'art. 35 del T.U. sull'immigrazione presentato dalla Lega Nord in commissione Giustizia e Affari Costituzionali. Un emendamento che si inserisce nell'ambito della discussione al Senato del cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza'». La Cgil Lombardia, nel sostenere l'appello lanciato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, denuncia «l'atteggiamento irresponsabile della Lega Nord che, dopo aver alimentato con la Bossi Fini la presenza di immigrati irregolari nel nostro paese, ora nega loro anche il diritto costituzionale della tutela della salute». «L'emendamento - prosegue il sindacato - si colloca in una strategia tesa a rendere invivibile la vita per centinaia di migliaia di persone che, pur in condizione di irregolarità, vivono e lavorano nel nostro paese. Dopo il divieto a trovare casa ora si nega loro anche il diritto alla salute». «Il provvedimento - continua la Cgil - obbligherà gli stranieri a vivere in condizioni di disagio estremo e ad accedere alle strutture sanitarie solo in casi di estrema urgenza o ad usufruire di organizzazioni sanitarie parallele al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della sanità pubblica, e tutto ciò potrà avere ripercussioni sulla salute di tutti». (NOTIZIA ANSA).


23 ottobre 2008. Comunicato della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri. Gli emendamenti sulla sanità al disegno di legge sulla sicurezza che prevedono la segnalazione dei nominativi dei malati che non hanno i documenti in regola agli uffici competenti sono in «un conflitto» con il codice deontologico medico. È quanto afferma il presidente della Fnomceo Amedeo Bianco in una lettera inviata a Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia del Senato e a Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato e, per conoscenza, a tutti i Componenti delle due commissione, in cui chiede il ritiro di questi emendamenti. «Quale medico, rappresentante dei medici - si legge - non posso non sottolineare la violenza del conflitto che si andrebbe a determinare in carico al medico diviso tra il rispetto della normativa - laddove venisse modificata nel senso sopra detto - e i principi etico/deontologici professionali che è tenuto a rispettare e che ci tengo a ricordare hanno una valenza universale». Per Bianco «la legittima preoccupazione di far fronte alle richieste di sicurezza sul territorio» deve avere soluzioni «che non inducano ad arretrare su principi alla base della nostra cultura nazionale e che non determinino lacerazioni nel professionista medico, tenuto al rispetto del Codice di Deontologia Medica». Di qui l'appello al «ritiro degli emendamenti» presentati.
Notizia ANSA 12:55.


3 ottobre 2008. Nell’ambito del pacchetto sicurezza si vuole “sopprimere” la norma che vieta la segnalazione dell’irregolare che utilizza il sistema sanitario. Nell’ambito della discussione in Senato del cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” (atto 733), in commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, è stato depositato dalla Lega Nord un emendamento che mina radicalmente uno dei principi base della politica sanitaria nei confronti dei cittadini stranieri nel nostro paese e cioè la garanzia di accessibilità ai servizi per la componente irregolare e clandestina.
Sono previste due modifiche al comma 4 e comma 6, e l’abrogazione del comma 5. In particolare la cancellazione di quest’ultimo comma è di estrema gravità: esso infatti attualmente prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.


20 ottobre 2008

Appello della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni

 

"Ritirare l’emendamento che modifica l’art. 35 del T.U.!"
Un atto inutile e dannoso anzi pericoloso

Scarica l'appello della SIMM del 20 ottobre 2008


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