Il percorso ad ostacoli degli immigrati

 

La vittoria di Berlusconi e della Lega alle elezioni del 2008 ha prodotto unescalation di annunci ad effetto e di proposte improvvide sugli immigrati e gli stranieri. Basti pensare alla dichiarazione di guerra contro gli immigrati (tutti) delinquenti, i mendicanti, gli accattoni, i romeni e i rom. Si passati, poi, al proclama di far sparire, in proprio o via Gheddafi (in cambio di mezzi e soldi)<mhtml:mid://00001259/#_ftn1>[1] i clandestini di Lampedusa. Si sono, in seguito, presi di mira i musulmani, rendendo pi difficile il loro diritto di pregare e proponendo lobbligo di referendum popolare prima della costruzione di una moschea. Per arrivare, poi, alla mozione di istituire nella scuola dell'obbligo le classi riservate e separate per gli alunni stranieri.

 

Questo susseguirsi di dichiarazioni e proposte anti-immigrati non solleva solo polveroni di carattere ideologico, ma si concretizza in provvedimenti legislativi che definire xenofobi , oggi, insufficiente, come evidenziano le principali misure contenute dal disegno di legge sulla sicurezza n.733, approvato dal Senato italiano il 5 febbraio 2009 e che ora passa alla Camera per il via libero definitivo.

 

Tra le misure pi contestate e pi pericolose per unadeguata gestione del fenomeno migratorio troviamo listituzione del reato di clandestinit, la possibilit per i medici di denunciare gli immigrati clandestini che richiedono cure sanitarie<mhtml:mid://00001259/#_ftn2>[2]; la possibilit di istituire ronde di cittadini per presidiare la sicurezza pubblica; limposizione di una ulteriore (oltre i 70 euro che si versano gi) tassa (chiamata contributo), tra gli 80 e i 200 euro, per avere o rinnovare il permesso di soggiorno, la sottoscrizione da parte di uno straniero che richiede il permesso di soggiorno di un accordo di integrazione, il cosiddetto permesso di soggiorno a punti, che in caso di azzeramento prevede lespulsione dello straniero.

 

Incurante delle proteste dei medici, della societ civile e della Chiesa cattolica che con mons. Domenico Segalini, vescovo di Palestrina e segretario della commissione CEI (Conferenza episcopale italiana) per le migrazioni afferma: noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari. Le indicazioni che daremo sono quelle del rispetto delle leggi, ma al di sopra di tutto c' il rispetto della salute. grave che una persona in pericolo di vita non vada a farsi assistere per paura di essere denunciata. Compito di un medico quello di assistere chi soffre senza guardare alla religione, al colore della pelle o se un condannato a morte, la Lega esulta e con il leghista Bricolo replica sprezzante ai contestatori: voi siete i razzisti, sempre e comunque dalla parte degli stranieri, prima degli italiani onesti che pagano le tasse. la nostra legge, e non ci sfiorano le critiche. Da oggi sulla sicurezza si cambia rotta: abbandoniamo il buonismo fallimentare dei governi precedenti, dora in poi sar lotta dura allimmigrazione clandestina e alla criminalit.

 

In questo modo lideologia della Lega si impone a tutta la maggioranza di governo e a buona parte dellopinione pubblica: i diritti nostri diventano gli strumenti per cancellare i diritti degli altri, degli stranieri, degli immigrati e il disegno di legge sulla sicurezza crea, di fatto, un diritto penal-amministrativo della disuguaglianza.

 

Si rafforza, cos, nellopinione pubblica, la convinzione che lunica soluzione alla crisi leliminazione della popolazione immigrata, dimenticando che ogni persona, anche se in situazione irregolare, ha diritto al rispetto e alla dignit e non pu essere considerata a-priori come criminale.

 

 

 

Lorenzo Prencipe, scalabriniano

 

Presidente Centro Studi Emigrazione, Roma

 

<mailto:renzoprencipe@cser.it>renzoprencipe@cser.it

 

 

 

<mhtml:mid://00001259/#_ftnref1>[1] Il 3 febbraio 2009 il trattato Italia-Libia diventato legge. Spacciato come accordo sulla cooperazione, in realt il trattato affida al dittatore diventato buono Gheddafi la repressione dei flussi migratori: ogni anno, migliaia di persone, dopo aver attraversato il deserto, subiscono violenze di tutti i tipi nei campi-lager della Libia dove sono reclusi.

 

<mhtml:mid://00001259/#_ftnref2>[2] Gi oggi, senza che il ddl sia ancora in vigore, il timore di rivolgersi alle strutture sanitarie ha fatto registrare il 30% di affluenza in meno di cittadini stranieri.