Zingari:
non aspettare unĠaltra emergenza per praticare lĠintegrazione
Roma, 26 Febbraio 2009 -
Palazzo Marini. Assemblea pubblica, a partire dalle ore 15.00
Otto mesi fa, il 30 maggio
2008, la Presidenza del Consiglio dei Ministri emanava tre Ordinanze: Òdisposizioni
urgenti di protezione civile per fronteggiare lo stato di emergenza in
relazione agli insediamenti di comunit nomadi nel territorio delle regioni
Lazio, Lombardia, Lazio e CampaniaÓ. I dispositivi hanno anche nominato tre
Commissari straordinari nelle persone dei Prefetti delle tre citt.
Oltre
al censimento della popolazione zingara, le Ordinanze predisponevano precise
misure dĠintegrazione dirette a tali comunit, in modo particolare ai minori.
Tra queste: il censimento delle
persone che vivono nei campi; lĠeliminazione di campi abusivi, attraverso
lĠindividuazione di altri siti idonei a realizzare campi autorizzati in cui
spostare queste persone; la realizzazione di interventi idonei a ripristinare i
livelli minimi delle prestazioni sociali e sanitarie; nonch interventi atti a
favorire lĠinserimento e lĠintegrazione delle persone trasferite nei campi
autorizzati ed in particolare la scolarizzazione dei minori in et scolare.
Lo scorso giugno abbiamo lanciato un appello
contro le discriminazioni e le violenze perpetrate nei confronti della
popolazione zingara in Italia. Discriminazioni che si sono concretizzate anche
in provvedimenti assunti dopo i poteri speciali ai sindaci, attraverso ripetuti raid indiscriminati contro i
campi nomadi, nella proposta di schedatura anche dei bambini, e nella proposta
di espulsione dal territorio italiano di cittadini anche comunitari.
Anche per questo abbiamo lanciato una campagna che ha raccolto le
adesioni di 650 personalit, con lĠobiettivo di far sentire la voce di chi si
oppone alla criminalizzazione del diverso ed alla xenofobia diffusa attraverso
leggi e lĠuso di strumenti istituzionali. Siamo convinti, pi che mai, che il
razzismo, comunque motivato, pericoloso non solo perch nega libert e
diritti umani fondamentali, ma anche in quanto apre la strada a comportamenti
abnormi, anche individuali. Tutto
questo emerso nellĠiniziativa realizzata presso la Provincia di Roma lo
scorso 4 luglio.
Purtroppo si dovuto constatare che, finita la campagna di stampa ed i
toni a volte scandalistici, lĠattenzione verso queste popolazioni di fatto
scomparsa, e ben poco si fatto per attuare misure concrete dĠintegrazione ed
accoglienza, soprattutto non si messo fine a campi ghetto – dove adulti
e bambini vivono in condizioni al limite del sopportabile – e non si sono
offerte soluzioni concrete di integrazione (che sono poi il vero antidoto
contro lĠintolleranza ed il razzismo, individuale e non) e per una maggiore
sicurezza per tutti.
Ci
chiediamo allora, terminato il censimento: perch le autorit preposte –
in particolare i commissari straordinari – i sindaci e lo stesso Governo,
non hanno avanzato un piano concreto di misure di accoglienza ed integrazione,
a partire dai bambini e dalle donne, Rom, Sinti a Camminanti? Perch i
partecipanti dellĠopposizione non hanno ritenuta questa una priorit?
Ci chiediamo anche: dobbiamo aspettare unĠaltra
emergenza, magari dai toni mediatici scandalistici, perch chi preposto a
farlo, torni ad occuparsi di situazioni di emergenza di vita che durano ormai
da anni, e che tolgono a questa gente il diritto a sperare nel futuro?
Siamo coscienti che, in
questa materia come in quella pi generale dellĠimmigrazione, non vi siano
soluzioni facili. Siamo per convinti che il percorso giusto sia quello di
riprendere un confronto tra tutti
gli attori in campo in un clima costruttivo di dialogo bipartisan. EĠ
importante, crediamo, far valere le ragioni del dialogo, della solidariet, e
della civile convivenza tra tutti gli esseri umani, indipendentemente dal
colore della pelle o dallĠetnia.
Per questo motivo chiamiamo tutti
- autorit, parlamentari, sindaci, prefetti, rappresentanti
istituzionali, esperti e rappresentanti dellĠAssociazionismo di ROM e Sinti - a partecipare ad unĠassemblea pubblica, gi
convocata per il pomeriggio del 26 febbraio p.v., a partire dalle ore
15.00, presso la sala di Palazzo Marini, Roma. LĠobiettivo quello di trovare insieme risposte ed azioni
concrete di integrazione, nel rispetto della popolazione zingara e delle
esigenze di civile convivenza per tutti i cittadini.
Daniela Carl
Giuseppe Casucci
Luca
Cefisi
Christopher Hein
Piero Soldini