L'emendamento fa gi paura

 

Non ancora legge ma fa gi paura ai clandestini. L'emendamento targato Lega Nord al pacchetto sicurezza, che elimina il principio di non segnalazione alle autorit per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria, gi uno spauracchio, ancor prima di essere approvato, ammesso che lo sia, dall'Aula del Senato. Scesi in due mesi - ovvero da quando si cominciato a parlarne - "di ben il 30%" gli accessi degli immigrati alle strutture sanitarie, quelle realizzate ad hoc per loro, "ma anche pronto soccorso e corsie degli ospedali". Lo assicura Foad Hodi, fisiatra e presidente dell'Associazione medici stranieri in Italia (Amsi), a margine della conferenza stampa dove un gruppo di associazioni capitanate da Medici senza frontiere ha lanciato un appello ai senatori per convincerli a bocciare la misura, alla vigilia del voto sull'emendamento, in programma il 3 febbraio a Palazzo Madama.

 

"La diminuzione di stranieri irregolari nelle strutture sanitarie - spiega Hodi - perch aumentata la paura, con conseguenze che minano la salute pubblica di tutti noi, nessuno escluso". "Si rischia una clandestinit sanitaria - gli fa eco Salvatore Geraci, presidente della Societ italiana di medicina delle migrazioni (Simm) - con ripercussioni pesanti sulla salute collettiva. E' un emendamento inutile, dannoso e pericoloso. Inutile perch non raggiunge i suoi obiettivi: non far diminuire il numero di irregolari presenti sul territorio ma render ancora pi complessa la loro situazione. Creer, inoltre, dei percorsi paralleli al Ssn con maggiori rischi per la sicurezza, oltre che costi per la sanit pubblica, perch queste persone raggiungeranno gli ospedali solo quando le loro condizioni di salute saranno degenerate". "Ecco perch - raccomanda Kostas Moschochoritis, direttore in Italia di Medici senza frontiere - invito tutti a sottoscrivere l'appello ai senatori affinch stralcino questo emendamento che potrebbe avere conseguenze gravissime sulla sanit pubblica, dunque sulla salute di ciascuno di noi".