CONFERENZA STAMPA
LUNEDI
2 FEBBRAIO 2009 ore 12
presso
la Casa internazionale delle donne
Roma,
via della Lungara 19
Le donne e le associazioni di donne, native e migranti, che hanno
scelto la Casa internazionale delle donne per il loro impegno politico e che
hanno sottoscritto il documento Abitare il mondo, sentirsi a casa. Un antidoto
al razzismo esprimono il proprio giudizio estremamente negativo sul disegno di
legge del Governo sulla sicurezza (n.733) attualmente in discussione al Senato
e in generale sul pacchetto sicurezza e sulle politiche del governo in
relazione allimmigrazione.
1. Frammentazione e
carattere repressivo dei provvedimenti:
Il cosiddetto pacchetto sicurezza del Governo, al cui interno numerosi articoli di legge riguardano limmigrazione come fosse di per s questione di sicurezza e di ordine pubblico, comprende:
- un decreto legge, Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza (gi convertito in legge, n.125/2008), in cui oltre allestensione dei casi di espulsione, all inasprimento delle pene, alle restrizioni delle garanzie processuali, si introduce per i reati commessi laggravante comune di clandestinit , misura gi sottoposta al vaglio della Corte costituzionale, perch la clandestinit un problema amministrativo del tutto estraneo al reato imputato, di cui non pu quindi costituire un aggravante
- un disegno di legge, attualmente in discussione al Senato (A.S.733) (che analizziamo pi avanti in dettaglio)
- tre decreti legislativi, che prevedono: ulteriori difficolt per i rifugiati e i diritti dei richiedenti asilo; limitazioni al ricongiungimento familiare (ridotto allo strettissimo nucleo familiare, con forti limiti per il ricongiungimento di genitori anziani e figli maggiorenni, condizionato a garanzie spesso insostenibili di reddito e alloggio, sottoposto alla prova del DNA a carico degli immigrati per parentele non comprovate); limitazioni alla libert di circolazione e soggiorno dei cittadini comunitari e dei loro familiari
- in altri provvedimenti finanziari di carattere generale troviamo provvedimenti sociali punitivi per gli immigrati. La legge 133/2008 prevede l aumento dei requisiti (10 anni di residenza nel territorio nazionale) per un immigrato per accedere al piano casa e allassegno sociale. Esclusi gli stranieri dalla concessione della carta acquisti. [La Corte costituzionale (sentenza n.306/2008) ha gi dichiarato illegittima la norma del T.U. sullimmigrazione, (art.9) che prevede lesclusione dellindennit di accompagnamento se lo straniero privo dei requisiti di reddito previsti dalla carta di soggiorno: lassistenza in difesa della salute non pu essere discriminatoria e condizionata solo per gli stranieri da garanzie di alloggio e reddito! Tale illegittimit potrebbe essere estesa anche ad altre discriminazioni imposte agli stranieri ]
Questa frammentazione nasconde una politica del governo esclusivamente repressiva e discriminatoria rispetto allimmigrazione
2. Repressione il
contrario di integrazione
In contrasto con le raccomandazioni della Corte costituzionale, si profila un diritto penale differenziato per lo straniero, un diritto diseguale, caratterizzato da sensibili restrizioni alle garanzie (sostanziali e processuali) fondamentali, nonch da una forte limitazione al diritto di circolazione e soggiorno dei cittadini comunitari e in generale dello Jus migrandi (articolo 35 della Costituzione italiana ). Complessivamente, un diritto speciale per gli stranieri, come ha detto recentemente la giurista Marzia Barbera, secondo il quale in nome dellemergenza (ci si appella proprio ad una legge, la 225 del 1992 sullo stato di emergenza dovuto a catastrofi e a calamit naturali) si sospendono i diritti fondamentali degli stranieri e contestualmente si trasforma in disposizioni di legge unattenzione ragionieristica per la vita delle persone immigrate, per rendergliela sempre pi difficile: vedi i limiti speciali per gli immigrati per accedere al welfare, i limiti ulteriori e le esclusioni stabiliti dalle ordinanze dei sindaci, un nomolocalismo, sostenuto dal governo, del tutto illegittimo e anticostituzionale (art.23 Cost). Tra le pi gravi di queste norme locali, come donne denunciamo quelle che escludono dal bonus beb le famiglie immigrate, sostenute da unideologia che intende sostenere solo laumento demografico della razza italiana.
Dallinsieme dei provvedimenti citati si evince che per il governo la questione immigrazione principalmente questione di chiusura e di ordine pubblico, poich in nome della lotta alla clandestinit non affronta contestualmente il problema della revisione di quelle leggi che di fatto rendono clandestina limmigrazione, e non prevede nuove possibilit di regolarizzazione e integrazione, tra le quali neppure la possibilit che gli immigrati vittime di grave sfruttamento lavorativo ottengano il permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale.
Sono cio le politiche governative - che rendono quasi impossibili gli ingressi regolari e il mantenimento
dei permessi di soggiorno - che rendono clandestini gli immigrati, destinandoli ad una illegalit funzionale
al loro sfruttamento nelleconomia sommersa e
perfino criminale. Gli immigrati irregolari – ma anche quelli in regola
– sempre sotto la minaccia di espulsione e di licenziamento, sono
disposti a condizioni di lavoro inaccettabili per gli italiani. Ci li rende
pi appetibili per i datori di lavoro, ma determina un ulteriore arretramento
dei diritti dellinsieme dei lavoratori. Diritti disuguali = Meno diritti
per tutti.
Inoltre le ulteriori difficolt per
realizzare il ricongiungimento familiare rendono pi problematica
lintegrazione e la fuoriuscita dalla solitudine e dalla precariet.
Come abbiamo scritto nel nostro documento le politiche che criminalizzano gli immigrati relegandoli ai margini delleconomia e della societ, sottendono un razzismo di tipo istituzionale (vedi alcuni comportamenti delle forze dellordine, del personale degli uffici e dei servizi), che si intreccia e fomenta nuove forme di razzismo popolare, fondate su stereotipi, pregiudizi, disinformazione. Il risultato una miscela esplosiva, che sta producendo episodi brutali ogni giorno.
Le nuove politiche
repressive (Ddl
governativo, ora Atto Senato n.
733)
Misure sociali apertamente discriminanti inserite
nel provvedimento di ordine pubblico
Si tratta di misure ingiuste perch
- considerano anche il matrimonio misto un possibile problema di ordine pubblico. Art.4: Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano pu acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni (un anno, in presenza di figli nati dai coniugi) nel territorio della Repubblica (oggi: sei mesi, a prescindere dalla presenza di figli).
- prevedono per gli stranieri lesibizione
di un documento che attesti la
regolarit del soggiorno per poter contrarre matrimonio (art.5), negando quindi quello che un il
diritto di tutte le persone, a prescindere dalla
nazionalit e dai titoli di soggiorno
- fanno dipendere la
possibilit di iscrizione presso le anagrafi dei Comuni e di cambio di residenza dallidoneit
dellalloggio – verificata dagli uffici comunali
competenti – : per gli stranieri la cancellazione anagrafica pu
significare la perdita di tutti i diritti per ottenere la carta di soggiorno e
la cittadinanza (art.36). Inoltre, trascorsi 6 mesi dalla scadenza del permesso
di soggiorno (finora 1 anno) scatta la cancellazione anagrafica (art.45).
Addirittura, in alcuni Comuni della Lombardia si escludono dalliscrizione
anagrafica gli stranieri privi della carta di soggiorno(oggi denominata
permesso di soggiorno di lungo periodo)
Lart.41 subordina il rilascio (e il rinnovo) del permesso di soggiorno alla stipula di un 'accordo di integrazione' tra lo straniero e lo Stato, in cui il primo si impegna a conseguire obiettivi di integrazione, non meglio specificati. La 'perdita dei crediti' determina l'espulsione immediata dello straniero, non sospendibile neppure qualora egli ricorra in giudizio avverso il provvedimento espulsivo. La valutazione da parte dell'autorit amministrativa del grado di integrazione del soggetto sar necessariamente discrezionale. infatti evidente che l'integrazione costituisce un percorso complesso, che nessuna autorit amministrativa potrebbe giudicare con precisione se non fornendo pareri del tutto arbitrari e quindi inevitabilmente discriminatori. La legge rinvia invece il tutto a un regolamento governativo, che quindi giudicherebbe di diritti soggettivi fondamentali, quali quelli relativi alla permanenza nel territorio nazionale di soggiornanti sia di breve che di lungo periodo, e consentirebbe la revoca del permesso di soggiorno e espulsione, a seguito del mancato rispetto di non ben precisati obiettivi di integrazione.
Lart.39 prevede il superamento di un test di conoscenza della lingua italiana per il riconoscimento dello status di soggiornante di lungo periodo
Inoltre condividiamo pienamente lallarme sostenuto da molte
associazioni di medici e di giuristi per le conseguenze della possibile
approvazione dellemendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733
allAssemblea del Senato, volto a sopprimere il comma 5
dellarticolo 35 del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico
sullimmigrazione) che sancisce il principio di non segnalazione alle
autorit del migrante irregolare che si rivolge a una struttura sanitaria.
Restiamo vigili su
un altro emendamento della Lega, quello che tenta di introdurre le classi
differenziali per bambini stranieri nelle scuole.
Per tutte le
analisi e le ragioni esposte, le donne e le associazioni che fanno riferimento
alla Casa Internazionale delle donne ritengono che la situazione attuale sia
grave e pericolosa, non solo per tutte le migranti e tutti i migranti, ma per
il fondamento democratico della nostra societ, e si impegnano, insieme alle
altre associazioni, a contrastare tutte le leggi e i provvedimenti, nazionali e
locali, che vanno in questa direzione di criminalizzazione e discriminazione.
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