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IMMIGRAZIONE - FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINE MEDICI CHIRURGHI E ODONTOIATRI SU DDL 733 IMMIGRAZIONE

(2008-10-23)

    L‰¥úUfficio Stampa della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri dichiara in una nota stampa:  "Si dirama la lettera che il Presidente Amedeo Bianco ha inviato al Presidente della Commissione Giustizia del Senato, sen. Filippo Berselli, al Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, sen. Carlo Vizzini, e, per conoscenza, a tutti i Componenti delle due commissioni, in merito agli emendamenti che da alcuni senatori risultano presentati in sede di esame del DDL 733 sull‰¥úimmigrazione."

  ‰¥þOnorevole Presidente,
quale rappresentante della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ), Ente ausiliario dello Stato  non posso non esprimere la forte e legittima preoccupazione dei medici e degli odontoiatri italiani riguardo agli emendamenti che da alcuni senatori risultano presentati in sede di esame del DDL  733 sull‰¥úimmigrazione ed in particolare di quello volto ad abrogare il comma 5) dell‰¥ú art.35 del DLgs 286/‰¥ú98) che attualmente recita ‰¥þ l‰¥úaccesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non puÌÓ comportare alcun tipo di segnalazione all‰¥úautoritÌÊ, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a paritÌÊ di condizioni con il cittadino italiano‰¥ÿ

  CiÌÓ che vale la pena di rimarcare ̬ che, ferma restando la comprensibile e condivisibile attenzione che a livello statuale deve essere posta riguardo al problema sicurezza, quale valore positivo della  comunitÌÊ, ̬ pur vero che eguale attenzione e pari dignitÌÊ rivestono i principi di solidarietÌÊ, accoglienza e tutela della salute che fanno parte del codice genetico del nostro Paese.

  Quale medico, rappresentante dei medici, non posso non sottolineare la violenza del conflitto che si andrebbe a determinare in carico al medico diviso tra il rispetto della normativa ‰¥ã laddove venisse modificata nel senso sopra detto ‰¥ã e i principi etico/deontologici professionali che ̬ tenuto a rispettare e che ci tengo a ricordare hanno una valenza universale.
Un conflitto tra questi due imperativi sarebbe lacerante e mi sembra doveroso sottolineare, quale esponente di una categoria professionale fortemente radicata nel tessuto sociale, altamente destabilizzante.

  La legittima preoccupazione di far fronte alle richieste di sicurezza sul territorio deve avere altre differenti risposte che non determinino ulteriori disorientamenti, che non inducano ad arretrare su principi giÌÊ base della nostra cultura nazionale, che non determinino lacerazioni nel professionista medico, da un lato tenuto ai sensi dell‰¥úart. 3 del Codice di Deontologia Medica ‰¥þ alla tutela della vita, della salute fisica e psichica dell‰¥úUomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertÌÊ e della dignitÌÊ della persona umana, senza distinzione di etÌÊ, di sesso, di etnÌÂa, di religione, di nazionalitÌÊ, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali e sociali nelle quali opera‰¥ÿ, e dall‰¥úaltro quale cittadino al rispetto delle leggi.

  La forte, partecipata richiesta che si viene sottoponendo alla Sua attenzione e a quella dei colleghi componenti della Commissione ̬ quella del ritiro di alcun emendamento che nel senso sopra esposto possa venire presentato‰¥ÿ.(23/10/2008-ITL/ITNET)

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