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Europa

16.06.2009

Le 5 priorità dell'Europa: diritti, giustizia, sicurezza, immigrazione

Individuate dalla Commissione europea, saranno alla base del Programma di Stoccolma che detterà le linee d'azione per i prossimi 5 anni

0436_Europa_200Europa dei diritti, della giustizia, della sicurezza, della solidarietà. Sono queste le priorità politiche indicate dalla Commissione europea in vista dell'adozione da parte del Consiglio europeo, nel dicembre 2009, del 'Programma di Stoccolma' che detterà, per i successivi 5 anni, le linee guida dell'azione europea in materia di cittadinanza, giustizia, sicurezza, asilo e immigrazione.

Le istanze emergono da due recenti comunicazioni della Commissione nelle quali viene analizzato l'operato dell'Unione in tema di giustizia e affari interni negli ultimi anni, in particolare rispetto all'attuazione del Programma dell'Aja, allo scopo di trarre dall'esperienza indicazioni che si traducano in proposte concrete per costruire l'Europa del futuro.
Un Europa che, nel processo di creazione del suo modello di società basato sui valori di libertà, sicurezza e giustizia - sono le parole del vicepresidente della Commissione Jacques Barrot - dovrà sempre più «porre il cittadino al centro di questo progetto».

Quattro le priorità politiche intorno alle quali dovrà essere imperniato il Programma dell'Unione:

  • potenziare la tutela dei diritti fondamentali del cittadino, in particolare quello alla riservatezza della sfera privata e quelli legati alla cittadinanza, come il diritto di voto;
  • rendere più accessibile il sistema della giustizia, intensificando la cooperazione tra gli Stati membri in modo che ciascuno possa far valere le proprie ragioni in ogni Paese europeo;
  • potenziare le strategie per la sicurezza dei cittadini, rafforzando la collaborazione tra Polizie e sistemi giudiziari, soprattutto nella lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo;
  • promuovere politiche su immigrazione e asilo basate, da un lato, sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa tra i Paesi membri, rafforzando il legame tra flussi migratori e mercato del lavoro europeo e rendendo più efficace il contrasto all'immigrazione illegale, dall'altro sull'integrazione di chi arriva legalmente in Europa o chiede asilo.

Proprio la solidarietà dovrebbe essere, secondo Barrot, la «parola d'ordine del futuro programma. Tra le persone e tra gli Stati membri, per trovare risposte comuni alle sfide del terrorismo e della criminalità, per trarre tutti profitto dalle opportunità di un'immigrazione regolata, per rispondere insieme al bisogno di protezione che esprimono i richiedenti asilo».





   
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