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Notizie

Cittadinanza

17.06.2009

Cittadinanza: riconoscimento a connazionali di origine ebraica che ne furono privati a causa delle leggi razziali

Una circolare del dipartimento delle libertà civili e l’immigrazione chiarisce che i nostri ex connazionali non hanno mai perso la cittadinanza italiana trasmettendola ai loro discendenti

Negli anni della persecuzione razziale in Italia, alcuni cittadini di origine ebraica divenuti italiani con provvedimenti di concessione, furono privati di cittadinanza perdendo il nostro '”status civitatis' e dovettero lasciare il territorio nazionale emigrando all'estero.

Nonostante nel 1944 tali leggi furono abrogate, costoro nel frattempo, per evitare condizioni di apolidia, avevano acquistato la cittadinanza del Paese di emigrazione.

È stato di recente sollevato il problema del riconoscimento della cittadinanza a questi ex connazionali e una circolare del ministero dell'Interno del 15 giugno scorso ha chiarito che, poiché non si trattò di una scelta volontaria in quanto determinata dalle tragiche vicende storiche, i nostri ex connazionali, salvo espressa rinuncia, non hanno mai perso la cittadinanza italiana, trasmettendola dunque ai loro discendenti.





   
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Ministero dell'Interno