Missionari e Missionarie
della Consolata:
auguri per la festa della
Consolata e
solidariet per la
Giornata Mondiale del Rifugiato!
20 Giugno 2009
I due
Consigli Generali, mentre porgono gli auguri per la festa della Vergine
Consolata a tutti i Missionari e Missionarie della Consolata, riflettono sul
dramma dei Rifugiati nel mondo, ricordando che il grido dei milioni di
rifugiati non pu passare inascoltato e deve trovare posto nei nostri cuori.
E un appello
rivolto a quanti vivono il Carisma della Consolazione, ma anche ad ogni persona
di buona volont!
Come un nativo del paese sar per voi lo straniero
che dimora con voi; tu lamerai come te stesso, poich foste stranieri in terra
dEgitto. Io sono il Signore vostro Dio (Lv 19,34)
Perseverate nellamore fraterno. Non dimenticate
lospitalit, alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli (Eb 13,2)
Carissimi Fratelli e Sorelle,
Questanno
proprio nel giorno della festa della Consolata ricorre la Giornata Mondiale del
Rifugiato.
Secondo il
rapporto annuale dellAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(UNHCR) sono 42 milioni le persone in fuga nel mondo. L80% si trova nei paesi
in via di sviluppo. Sono diverse le situazioni di popolazioni sradicate da
ormai molto tempo: in Colombia, Iraq, Repubblica Democratica del Congo e
Somalia La Colombia possiede una delle pi vaste popolazioni di sfollati, con
stime che si aggirano sui 3 milioni di persone. In Iraq, alla fine del 2008, ce
nerano 2.6 milioni – 1,4 milioni dei quali sfollati negli ultimi tre
anni. Nella regione del Darfur, in Sudan, gli sfollati erano pi di 2 milioni.
La recrudescenza dei conflitti nella regione orientale della Repubblica
Democratica del Congo e in Somalia, lo scorso anno, hanno generato
rispettivamente 1,5 e 1,3 milioni di sfollati. Allinizio dellanno abbiamo
assistito a massicci movimenti forzati di popolazione in Kenya, mentre il
conflitto in Georgia ha messo in fuga 135 mila persone.
Non solo
numeri - real people, real needs recita lo slogan che questanno accompagna la
Giornata Mondiale del Rifugiato. Persone vere con bisogni reali, uomini e
donne, bambini e anziani, senza pi una patria e in varie situazioni di
emergenza umanitaria. Costretti alla fuga dalle guerra e dalla violenza,
causate da ingiustizie, corruzione, disparit economiche e dal saccheggio delle
materie prime soprattutto nei paesi dellAfrica.
Carissimi
Missionari e missionarie, il grido di questi milioni di rifugiati non pu
passare inascoltato e deve trovare posto nei nostri cuori.
A loro ci
accomuna la nostra condizione di cristiani e ancor di pi di missionari, siamo
stranieri e pellegrini senza patria perch la nostra patria nei cieli (Fil
3,20), non vantiamo diritti ereditari perch nostro padre era un arameo errante
(Dt 26,5), non ci installiamo in nessuna roccaforte perch il nostro habitat
la paroikia, la carovana (1Pt
1,17).
In loro
vediamo Ges per il quale non cera posto nellalbergo (Lc 2,7), fuggiasco in
terra straniera perch perseguitato e minacciato di morte (Mt 2,14), venuto tra
i suoi senza essere accolto (Gv 1,11), maestro del Regno di Dio, senza fissa
dimora perch non aveva dove posare il capo (Mt 8,20), crocifisso fuori le mura
(Mt 27,22) e poi Risorto, apparso forestiero da non conoscere cosa successo
a Gerusalemme (Lc 24,18). Non solo ha vissuto da straniero, ma in esso si
identificato e ci giudicher sulla nostra capacit di accoglierlo (Mt
25,35).
Alla sequela
di Ges Missionario cerchiamo in vari modi e situazioni di assumere i drammi
dellumanit sofferente, e di vivere la santit di vita nello spirito delle
Beatitudini, accogliendo e confortando i poveri e i disperati.
Quindi
celebrare la giornata mondiale del rifugiato fare memoria della nostra
condizione di migranti su questa terra, e del nostro carisma della
Consolazione che ci sollecita ad aprire le frontiere del cuore e delle nostre
case per accogliere laltro, accogliere e valorizza le differenze culturali,
contro ogni tipo di discriminazione e di paura, e cos trasformare lospitalit
in un crocevia di cammini arricchenti.
Perci noi per
primi, come Famiglia della Consolata, siamo chiamati a vivere nelle nostre
comunit, con urgenza profetica, la fraternit interculturale e testimoniarla
al mondo.
Il nostro
Fondatore ci ha consegnato una Madre tenerissima, che ci ama come la pupilla
dei suoi occhi, possa quindi la Consolata:
sostenere
limpegno dei missionari e delle missionarie che lavorano a fianco dei
rifugiati e sfollati in vari paesi e situazioni di violenza,
accogliere
il grido dei suoi figli e figlie che sale dai campi profughi e dai centri di
detenzione temporanea,
aiutare
tutti noi a cantare con Lei il Magnificat affinch, a fianco dei poveri, con
coraggio possiamo contribuire a realizzare il sogno di Dio per tutta lumanit.
Auguri e Buona Festa della
Consolata!
P. Aquileo Fiorentini Sup. Generale IMC
Sr. Gabriella Bono Sup.
Generale MC
Con i rispettivi Consigli Generali dei Missionari e delle
Missionarie della Consolata