Repubblica Torino - 30/7/09 - Nella legge sulla sicurezza,
materne e nidi devono denunciare i genitori
Bimbi figli di clandestini,
la beffa dell'asilo
Lorenza Pleuteri
Chiamparino: sollever il caso all'Anci. I sindacati invitano all'obiezione
L'insidia, un nuovo casus belli, nascosta nel comma 22 lettera g
dellarticolo 1, criptico come gli altri. La contestata legge sulla sicurezza
che entrer in vigore tra pochi giorni, l8 agosto, subordina liscrizione di
bimbi stranieri a nidi e materne allesibizione del permesso di soggiorno da
parte dei genitori. E fa rientrare dalla finestra quello che, per le scuole di
grado superiore, era uscito dalla porta: Lobbligo di denuncia degli adulti
clandestini che ricade sugli incaricati di pubblico servizio, i dirigenti
degli istituti che dovrebbero ospitare i pi piccoli e garantire i loro
diritti, i colleghi degli scongiurati presidi-spia. Le sette righe capestro
della norma, passate sottotraccia in sede di discussione e di approvazione,
sono state scovate, approfondite e portate polemicamente allattenzione dal pi
che preoccupato assessore comunale alla politiche educative, Giuseppe Borgogno,
e dal capogruppo Pd Andrea Giorgis, professore universitario di diritto
costituzionale. Insieme hanno firmato una articolata lettera indirizzata al
sindaco Sergio Chiamparino, chiedendogli che in qualit di presidente dellAnci
sollevi la questione e solleciti una presa di posizione ufficiale, nella
direzione di una soluzione che garantisca. La risposta, attraverso l'house
organ telematico del comune, arrivata in tempo reale. La missiva trova il
sindaco pienamente daccordo e pronto ad impegnarsi per trovare una via
duscita.
Il comma 22, argomentano Borgogno e Giorgis, contrasta con i
principi fondamentali dellordinamento costituzionale, delle normative
comunitarie e delle convenzioni internazionali. Ergo, non pu essere accettato
passivamente. Perch un dovere sacrosanto e inderogabili dei pubblici poteri
promuovere e proteggere i legami familiari, quelli tra i coniugi e soprattutto
quelli tra i genitori e i bambini, garantendo insieme il diritto dei pi
piccoli alleducazione e allistruzione.
La legge, invece, va nella direzione contraria. E penalizza
piccoli e adulti insieme. Non ne esce, argomentano gli estensori della lettera.
O i genitori dei bimbi rinunceranno a iscrivere i figli a nidi e materne. O se
lo faranno, perch sono i primi a sapere quanto importante, correranno il
rischio di essere denunciati e perseguiti. E saranno sempre i pi piccoli a
rimetterci. Si aggraverebbe ulteriormente - insistono Borgogno e Giorgis - un
fenomeno di "invisibilit" dei bambini.
E che cosa faranno gli incaricati di pubblico servizio, i
dirigenti di nidi e materne comunali e statali? Paolo Iennaco, direttore dellufficio
scolastico provinciale, ha ricevuto copia della missiva, ma ancora non si
posto il problema. Preso da altre priorit e da altre urgenze, dice ieri
sera, non ha avuto il tempo di studiarsi bene il passaggio della norma che
riguardaLinsidia, un nuovo casus belli, nascosta nel comma 22 lettera g
dellarticolo 1, criptico come gli altri. La contestata legge sulla sicurezza
che entrer in vigore tra pochi giorni, l8 agosto, subordina liscrizione di
bimbi stranieri a nidi e materne allesibizione del permesso di soggiorno da
parte dei genitori. E fa rientrare dalla finestra quello che, per le scuole di
grado superiore, era uscito dalla porta: Lobbligo di denuncia degli adulti
clandestini che ricade sugli incaricati di pubblico servizio, i dirigenti
degli istituti che dovrebbero ospitare i pi piccoli e garantire i loro
diritti, i colleghi degli scongiurati presidi-spia. Le sette righe capestro
della norma, passate sottotraccia in sede di discussione e di approvazione,
sono state scovate, approfondite e portate polemicamente allattenzione dal pi
che preoccupato assessore comunale alla politiche educative, Giuseppe Borgogno,
e dal capogruppo Pd Andrea Giorgis, professore universitario di diritto
costituzionale. Insieme hanno firmato una articolata lettera indirizzata al
sindaco Sergio Chiamparino, chiedendogli che in qualit di presidente dellAnci
sollevi la questione e solleciti una presa di posizione ufficiale, nella
direzione di una soluzione che garantisca. La risposta, attraverso lhouse
organ telematico del comune, arrivata in tempo reale. La missiva trova il
sindaco pienamente daccordo e pronto ad impegnarsi per trovare una via
duscita.
Il comma 22, argomentano Borgogno e Giorgis, contrasta con i
principi fondamentali dellordinamento costituzionale, delle normative
comunitarie e delle convenzioni internazionali. Ergo, non pu essere accettato
passivamente. Perch un dovere sacrosanto e inderogabili dei pubblici poteri
promuovere e proteggere i legami familiari, quelli tra i coniugi e soprattutto
quelli tra i genitori e i bambini, garantendo insieme il diritto dei pi
piccoli alleducazione e allistruzione.
La legge, invece, va nella direzione contraria. E penalizza
piccoli e adulti insieme. Non ne esce, argomentano gli estensori della lettera.
O i genitori dei bimbi rinunceranno a iscrivere i figli a nidi e materne. O se
lo faranno, perch sono i primi a sapere quanto importante, correranno il
rischio di essere denunciati e perseguiti. E saranno sempre i pi piccoli a rimetterci.
Si aggraverebbe ulteriormente - insistono Borgogno e Giorgis - un fenomeno di
"invisibilit" dei bambini.
E che cosa faranno gli incaricati di pubblico servizio, i
dirigenti di nidi e materne comunali e statali? Paolo Iennaco, direttore
dellufficio scolastico provinciale, ha ricevuto copia della missiva, ma ancora
non si posto il problema. Preso da altre priorit e da altre urgenze, dice
ieri sera, non ha avuto il tempo di studiarsi bene il passaggio della norma che
riguarda la propria amministrazione e le direttive da fare. Lo far
prestissimo, nelle prossime ore, promette. E si confronter, sul punto, con
gli estensori della missiva.
Dalla leader Cgil dei lavoratori comunali, Claudia Piola, invece,
arrivano squilli di rivolta. Le parole dordine sono "obiezione di
coscienza", "resistenza". Questo passaggio della legge - si
spiega - non sta n in cielo n in terra. inaccettabile, ingiusto, pesante.
Per fortuna asili e nidi sono chiusi e avremo modo, da qui a settembre, di
confrontarci tra noi e con i funzionari della Camera del lavoro per studiare
strategie comuni e iniziative forti.
la propria amministrazione e le direttive da fare. Lo far prestissimo,
nelle prossime ore, promette. E si confronter, sul punto, con gli estensori
della missiva.
Dalla leader Cgil dei lavoratori comunali, Claudia Piola, invece,
arrivano squilli di rivolta. Le parole dordine sono "obiezione di
coscienza", "resistenza". Questo passaggio della legge - si
spiega - non sta n in cielo n in terra. inaccettabile, ingiusto, pesante.
Per fortuna asili e nidi sono chiusi e avremo modo, da qui a settembre, di
confrontarci tra noi e con i funzionari della Camera del lavoro per studiare
strategie comuni e iniziative forti.
(30 luglio 2009)