Trovata un'intesa tra i ministri Sacconi e Maroni: nuove norme a
settembre
MARIA
GRAZIA BRUZZONE
ROMA
I dettagli
non sono ancora noti, ci stanno lavorando alacremente i tecnici dei due
ministeri, Interno e Welfare. Ma una cosa ormai certa: un provvedimento del
governo per mettere a posto le badanti irregolari in arrivo e potrebbe
addirittura diventare un emendamento al decreto anti-crisi. Maroni e Sacconi,
si scopre a tarda sera, hanno trovato unintesa. Il compromesso, capace di
superare le resistenze della Lega Nord, gi stato battezzato
regolarizzazione selettiva del rapporto di lavoro domestico.
In pratica
la norma (che potrebbe entrare in vigore a settembre) riguarderebbe solo colf e
badanti, collaboratrici che prestano comunque servizio nelle case, presso le
famiglie. E verrebbe operata una selezione sui datori di lavoro stranieri, che
dovranno essere residenti in Italia da svariati anni (cinque-dieci?). Questo
per evitare che, aggirando il sistema delle quote, vengano introdotte e
regolarizzate ragazze straniere per lavori diversi, o addirittura per poi
avviarle alla prostituzione.
Sembra infatti
che, a fronte di oltre mezzo milione di domande per assumere colf e badanti che
erano state presentate nel 2007 al tempo del decreto flussi, il 40% fosse stato
presentato da cittadini extracomunitari presenti in Italia che volevano far
entrare nuove persone dai loro paesi di origine. Una manovra per aggirare il
sistema delle quote concludeva nel pomeriggio il vicepresidente dei deputati
leghisti Luciano Dussin. Aggiungendo che molti hanno sfruttato questa
opportunit per far entrare ragazze di mezzo mondo e metterle a lavorare sulle
strade. Esattamente quello che la Lega si proponeva di contrastare. Dopo di
che, diceva ancora Dussin, anticipando lorientamento del Carroccio, se ci
sono proposte serie e mirate, siamo disponibili a ragionare.
Nel Pdl la
disponibilit gi cera. E Barbara Saltamartini, componente del direttivo Pdl
alla Camera e membro della commissione Lavoro, si era fatta portavoce di una
chiara volont di individuare possibili soluzioni al problema, senza fughe in
avanti ma con una risposta seria e condivisa. Regolarizzare, dunque, sia pure
con paletti precisi e circostanziati, sosteneva Saltamartini, riferendosi
anche a quanto aveva detto lo stesso ministro Sacconi nellaudizione in
commissione. Con centinaia di migliaia di collaboratrici domestiche al nero ma
indispensabili alle famiglie per sopravvivere a rischio di essere imputate di
reato di clandestinit, il problema era troppo socialmente spinoso per non
arrivare a una soluzione concordata. Lopposizione da parte sua ha posto con
forza il problema, allargando lorizzonte oltre le famiglie.
La
capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, sostiene la necessit di
regolarizzare tutti i migranti irregolari che lavorano sia per le famiglie sia
per le nostre imprese. I decreti flussi riguardano solo coloro che risiedono
allestero e che vengono chiamati in Italia. Gli irregolari che gi lavorano
qui rischiano di diventare soggetti senza diritti, spiega Finocchiaro. E ieri
al Senato stata presentata una proposta di legge bipartisan firmata da 47
senatori di Pd, Pdl, Udc e gruppo misto per far emergere dalla clandestinit
proprio quei 360.000 immigrati che in occasione dellultimo decreto flussi (del
2007) avevano i documenti in regola ma sono stati scartati perch il numero delle
domande eccedeva la disponibilit dei permessi di soggiorno fissata per legge.
Mario Baldassarri (Pdl) contesta il principio delle quote insito nei decreti
flussi (penso che non sia lo Stato a dover decidere i bisogni di famiglie e
imprese). Mentre Emma Bonino mette in dubbio la possibilit di regolarizzare
le sole badanti: La discriminazione per mestiere non ammessa dalla
Costituzione.
La stampa