Legislatura 16º - Commissioni 5° e 6° riunite - Resoconto sommario n. 11 del 29/07/2009


 

COMMISSIONI 5ª e 6ª RIUNITE

(Bilancio) 

(Finanze e tesoro)  

 

MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2009

11ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente della 6ª Commissione

BALDASSARRI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giorgetti.        

 

            La seduta inizia alle ore 15,45.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1724) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali, approvato dalla Camera dei deputati

(Esame e rinvio) 

 

       Il presidente BALDASSARRI dà conto delle deliberazioni assunte dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi svolto nella giornata odierna e avverte quindi che la Presidenza del Senato ha preannunciato la disponibilità a valutare positivamente la richiesta di modificare il calendario dell'Assemblea per consentire di concludere l'esame in sede referente del disegno di legge in titolo entro la serata di domani. Tenendo conto che il termine per presentare emendamenti e ordini del giorno è stato fissato per le ore 10 di domani, chiede alle Commissioni riunite di valutare la possibilità di convocare fin d'ora una seduta notturna nella giornata odierna per lo svolgimento della discussione generale.

 

            Interviene quindi il senatore MORANDO (PD) a giudizio del quale è più opportuno, in relazione alla complessità delle disposizioni recate dal provvedimento, consentire la discussione generale anche nella giornata di domani.

 

            Dopo un intervento del senatore LANNUTTI (IdV), il presidente della Commissione bilancio, senatore AZZOLLINI (PdL) propone di avviare la discussione generale dopo lo svolgimento delle relazioni, fino alle ore 17 della giornata odierna, e riprendere i lavori delle Commissioni riunite a partire dalle ore 19, in modo di consentire fin d'ora gli interventi di discussione generale che potranno poi proseguire nella seduta di domani, da avviarsi fin dalle ore 8,30.

 

            Il presidente BALDASSARRI, preso atto dell'unanime orientamento delle Commissioni riunite avverte che la discussione generale proseguirà, dopo la seduta odierna, nella seduta di domani a partire dalle 8,30. Nella stessa seduta di domani si procederà poi con l'esame degli emendamenti, al fine di concludere l'iter in sede referente entro la serata.

           

            Riferisce alle Commissioni riunite, per la parte di competenza della Commissione finanze e tesoro, il senatore GENTILE (PdL), il quale illustra analiticamente i contenuti degli articoli 2, recante misure per il contenimento del costo delle commissioni bancari, 4-sexies e 5, quest'ultimo recante agevolazioni fiscali per gli investimenti in macchinari. In particolare tale articolo reca agevolazioni fiscali in favore dei titolari di redditi d’impresa che effettuano investimenti e in favore delle società che incrementano il capitale sociale - nonché disposizioni dirette a favorire il credito alle piccole e medie imprese - escludendo dall’imposizione il 50 per cento degli investimenti in macchinari e apparecchiature - effettuati tra il 1° luglio 2009 e il 30 giugno 2010 - inclusi nella divisione 28 della tabella Ateco.

            È prevista inoltre l'introduzione di un regime fiscale agevolato per favorire la capitalizzazione delle società, dando la possibilità di escludere dalla imposizione fiscale il rendimento presunto dell’aumento di capitale sociale sino a 500.000 euro per cinque anni.

            A tale proposito svolge una serie di considerazioni relative all'esigenza di indirizzare una serie di strumenti incentivanti innovativi a favore delle imprese operanti nel Mezzogiorno d'Italia, a carattere selettivo e non indiscriminato, proponendo in particolare di incrementare le agevolazioni fiscali per i nuovi investimenti in impianti e macchinari, previste con il decreto-legge, per gli investimenti effettuati dalle imprese del Sud. Ritiene poi opportuno intervenire a sostegno del sistema bancario e finanziario meridionale con la costituzione della Banca del Mezzogiorno in modo da restituire a tale territorio un organismo creditizio collegato al tessuto imprenditoriale meridionale; in aggiunta, ritiene opportuno sollecitare l'adozione di misure di fiscalità di vantaggio, di particolare ausilio alle imprese che nel Mezzogiorno operano in maniera corretta e orientate al mercato. Analogamente, ritiene essenziale prevedere la detassazione dei redditi da lavoro dipendente per i neoassunti. Auspica quindi un rinnovato impegno a sostegno del Mezzogiorno che abbia come obiettivi strategici i settori dell'agroalimentare, del turismo, del federalismo fiscale e del welfare abbandonando istanze e richieste di carattere meramente assistenziale.

            Riprendendo quindi l'illustrazione dei contenuti del decreto-legge fa presente che l’articolo 6 dispone che, entro il 31 dicembre 2009, saranno modificati alcuni coefficienti di ammortamento fiscale dei beni ammortizzabili, che l’articolo 7reca disposizioni dirette a favorire la deducibilità fiscale della svalutazione dei crediti in sofferenza da parte delle banche e degli istituti finanziari e che l’articolo 8  individua un nuovo sistema integrato di finanziamento e assicurazione - denominato "export banca" - attraverso risorse finanziarie gestite dalla Cassa depositi e prestiti, volto a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, assistite da garanzia della SACE.

            Dopo aver illustrato il contenuto degli articoli 10 e 11, fa presente che l’articolo 12 reca norme in materia di redditi detenuti entro i cosiddetti "paradisi fiscali". In particolare, tale articolo dispone che gli investimenti e attività di natura finanziaria, ove detenuti in Stati o territori a regime fiscale privilegiato e non regolarmente dichiarati, si presumano costituiti – ai fini fiscali e salva la prova contraria - mediante redditi sottratti a tassazione.

            L’articolo 13, allo scopo di contrastare la pratica dell’indebito arbitraggio fiscale, subordina l’accesso a regimi che possono favorire disparità di trattamento ad una verifica di effettività sostanziale.

            Si sofferma poi sull’articolo 13-bis, cheintroduce una disciplina (scudo fiscale) in materia di emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero mediante la procedura del "rimpatrio" ovvero della "regolarizzazione". La norma riguarda i capitali esportati o detenuti in violazione degli obblighi di dichiarazione dei redditi imponibili di fonte estera. L'operazione si  perfeziona con il pagamento dell’imposta straordinaria istituita dalla norma in esame, che consiste in una aliquota sintetica fissata in misura pari al 50 per cento, comprensiva di sanzioni ed interessi, da applicare al rendimento presunto dell’importo corrispondente alle attività estere.

            L’articolo 14prevede un'imposta sostitutiva delle plusvalenze derivanti dalla valutazione ai corsi di fine esercizio delle disponibilità in metalli preziosi per uso non industriale, con l'aliquota del 6 per cento entro l’importo massimo di trecento milioni di euro. L’articolo 15 reca diverse disposizioni in materia di accertamento e di riscossione. Tra le altre, si semplifica la disciplina delle verifiche reddituali per determinare le prestazioni previdenziali ed assistenziali; si amplia l’ambito del pagamento rateizzato.

            Conclude il proprio intervento illustrando analiticamente i rimanenti articoli di riferimento, in particolare quelli recanti misure in maniera di giochi, contrasto al gioco illegale, ristrutturazione da parte delle regioni di operazioni aventi a oggetto strumenti finanziari derivati e il rilascio di concessioni di giochi pubblici.

 

            Il presidente BALDASSARRI dispone una breve sospensione della seduta.

 

            La seduta, sospesa alle ore 16,10 riprende alle ore 16,20.

 

            La relatrice BONFRISCO (PdL)  illustra il provvedimento in titolo, per le parti di competenza della Commissione bilancio, rilevando che esso si sviluppa su due parti, dedicate, rispettivamente, all'economia reale ed al bilancio pubblico. Per quanto concerne la parte relativa all'economia reale, il decreto in esame prevede una serie di interventi anticrisi che intendono proseguire la politica iniziata dal Governo lo scorso anno, a supporto dell'economia, alla tutela del risparmio ed alla salvaguardia della coesione sociale, inteso come valore economico oltreché sociale. Basti pensare alle misure per l'occupazione ed il potenziamento degli ammortizzatori sociali alle quali si affiancano quelle introdotte dall'altro ramo del Parlamento, volte ad estendere tale tutela nei settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni.  Di particolare rilevanza poi è l'attenzione alle famiglie che si manifesta attraverso misure di diversa qualità. Dalla procedura straordinaria che consente di sanare le posizioni dei collaboratori familiari occupati nelle attività di assistenza personale e del lavoro domestico in modo irregolare, al contenimento del costo delle commissioni bancarie, alla riduzione dei costi dell'energia, intervento, quest'ultimo, improntato alla promozione dell’efficienza e della concorrenza nel mercato del gas naturale. A ciò si aggiungono le norme di semplificazione per gli interventi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato, qualora ricorrano particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico. Fa presente, inoltre, che la Camera ha introdotto una serie di articoli che incidono positivamente sull'attività di amministrazioni pubbliche: la revisione circa l’aggiudicazione di contratti per l’esercizio dei servizi di trasporto pubblico, misura che si affianca ai contributi in favore delle imprese esercenti servizi di trasporto pubblico interregionale di competenza statale; la sicurezza degli impianti aeroportuali e quella operativa dell’ENAV per assicurare il servizio in alcuni specifici aeroporti;  la semplificazione in materia di contratti pubblici.

Nel corso dell'esame, la Camera ha introdotto anche interventi in favore del mondo imprenditoriale, prevedendo agevolazioni all'accesso agevolato al mercato fondiario da parte dei giovani imprenditori agricoli, attraverso l'affitto di beni agricoli di proprietà dello Stato e degli enti pubblici e portando al 10 per cento l’IVA pagata dalle imprese esercenti trasporto pubblico locale di persone in esecuzione di contratti di servizio. Segnala poi il rilevante intervento in favore della filiera agroalimentare,   che  pone a carico del Fondo strategico per il paese a sostegno dell'economia reale gli interventi nelle aree del mezzogiorno (85 per cento) e quelli nel centro-nord (15 per cento).

Le misure in favore dell'imprenditoria introdotte dalla Camera si affiancano a quelle essenziali previste nella stesura dell'originario decreto legge, quali la detassazione degli investimenti reinvestiti in macchinari ed altre disposizioni dirette a favorire il credito alle piccole e medie imprese (la cosiddetta Tremonti-ter); l'accelerazione dell'ammortamento sui beni strumentali di impresa; l’attivazione delle risorse finanziarie gestite dalla Cassa depositi e prestiti (CDP S.p.A), volte a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, assistite da garanzia o l'assicurazione della SACE S.p.A; la disciplina volta a garantire il sollecito pagamento delle somme dovute dalle pubbliche amministrazioni per somministrazioni, forniture ed appalti, in linea con le disposizioni comunitarie contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.  Viene poi previsto l'incremento della compensazione dei crediti fiscali  e la semplificazione per l'esclusione dalla disciplina dello sportello unico di procedure e formalità per i prestatori di servizi, già disciplinate da legge speciale che ne individui anche l’autorità amministrativa competente. Disposizioni in materia di risparmio e sistema creditizio sono, invece, contenute nell'articolo 7 che reca disposizioni dirette a favorire la deducibilità fiscale della svalutazione dei crediti in sofferenza da parte delle banche e degli istituti finanziari. Per quanto riguarda poi le amministrazioni locali, rilevanti sono le misure adottate in materia di Patto di stabilità interno per gli enti locali. Ricorda poi l'esclusione dai relativi vincoli, dei pagamenti per spese in conto capitale effettuati nel corso dell’anno dagli enti locali virtuosi; l'ampliamento della possibilità di spesa per Regioni e Province autonome escludendo i pagamenti effettuati da queste a valere sui residui passivi di parte corrente, a fronte di corrispondenti residui attivi degli enti locali; la possibilità di utilizzo dei finanziamenti della Cassa depositi e prestiti, a determinate condizioni, per finalità diverse da quelle originariamente previste e, in particolare, per la realizzazione di interventi infrastrutturali destinati allo sviluppo del territorio. Sono poi da ricordare le disposizioni riguardanti la razionalizzazione degli strumenti della pubblica amministrazione relativi all'analisi e agli studi economico-sociali, l'obbligo di presentazione del documento unico di regolarità contributiva per gli esercenti l'attività di commercio sulle aree pubbliche,  l'addizionale sulla produzione e vendita di materiale pornografico destinata al Ministero per i beni e le attività culturali per interventi nel settore dello spettacolo.

La parte relativa all'economia reale contiene poi rilevanti interventi di contrasto all'evasione ed all'elusione realizzate sia in ambito nazionale che internazionale. Da un lato, al fine di dare attuazione a convenzioni internazionali tra i paesi dell’OCSE, sono previste norme in materia di redditi detenuti entro i cosiddetti "paradisi fiscali", disponendo, in particolare, che gli investimenti e le attività di natura finanziaria, ove detenuti in Stati o territori a regime fiscale privilegiato e non regolarmente dichiarati, si presumano costituiti – ai fini fiscali e salva la prova contraria - mediante redditi sottratti a tassazione. Viene all’uopo inasprito l’apparato sanzionatorio. Si prevede inoltre che venga creata un'apposita unità speciale presso l’Agenzia delle entrate. Dall'altro, per contrastare la pratica dell’indebito arbitraggio fiscale, l’accesso a regimi che possono favorire disparità di trattamento, con particolare riferimento ad operazioni infragruppo, è sottoposto ad una verifica di effettività sostanziale. Nel corso dell'esame, la Camera ha aggiunto le misure relative al cosiddetto scudo fiscale relativo cioè all'emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero mediante la procedura del rimpatrio ovvero della regolarizzazione. La norma riguarda i capitali esportati o detenuti in violazione degli obblighi di dichiarazione dei redditi imponibili di fonte estera sanciti dal decreto-legge n. 167 del 1990. Con una modifica all'originario testo, la Camera ha poi introdotto la tassazione separata dall'imponibile complessivo mediante applicazione di un'imposta sostitutiva delle plusvalenze derivanti dalla valutazione ai corsi di fine esercizio delle disponibilità in metalli preziosi per uso non industriale. Da segnalare è poi la previsione e l'attuazione, mediante la definizione dei principi e dei criteri direttivi, di un sistema informatico per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti  insieme alle diverse disposizioni in materia di accertamento e di riscossione che prevedono, in particolare, la semplificazione della disciplina delle verifiche reddituali per determinare le prestazioni previdenziali ed assistenziali. La Camera poi ha introdotto due articoli in materia di giochi che riguardano, rispettivamente, la vigenza del nulla osta, rilasciato dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato per  apparecchi e congegni  ed un piano straordinario di contrasto al gioco illegale promosso dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Le norme in materia di giochi si concludono con quelle inerenti i criteri per il rilascio delle concessioni relative alle lotterie nazionali ad estrazione istantanea e differita, contenute nell'articolo 21, che è inserito nella parte concernente il bilancio pubblico. Questa, oltre a contenere le disposizioni per la copertura delle norme previste dal decreto-legge, contiene la riassegnazione dei fondi per infrastrutture irrigue  e le numerose disposizioni, anche aggiunte dalla Camera, in materia di economie, controlli, Corte dei conti, tutte relative agli Enti pubblici. In tal senso, oltre a differire i termini di alcune disposizioni - ad esempio il cosiddetto taglia enti non economici o i concorsi, sono previste disposizioni che consentono al Ministro dell’economia di disciplinare la gestione delle disponibilità finanziarie delle società non quotate totalmente possedute dallo Stato, direttamente o indirettamente, nonché degli enti pubblici nazionali inclusi nel conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche (articolo 18). Da segnalare, poi, alcune importanti disposizioni con finalità di razionalizzazione ed anticorruzione. Vi sono poi misure in materia di divieti o limitazioni alle assunzioni di personale, valevoli per le amministrazioni pubbliche, ad alcune tipologie di società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione. Altre, in materia di invalidità civile, prevedono un potenziamento delle funzioni dell'INPS in tutte le fasi dei procedimenti di riconoscimento dell'invalidità civile e degli handicap e di concessione dei conseguenti benefici, nonché un maggiore coinvolgimento dell'Istituto nei procedimenti giurisdizionali. Vi sono poi quelle relative al differimento del termine per la stipulazione della nuova intesa sulla spesa sanitaria tra lo Stato, le regioni e le province autonome, con la riduzione, a decorrere dal 2010, del tetto di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale, al fine di conseguire un risparmio di spesa destinato ad interventi relativi al settore sanitario. Si prevede poi l'autorizzazione, seppur transitoria, delle compensazioni nei confronti delle regioni e delle province autonome con riguardo alla riscossione della tassa automobilistica. Da segnalare, infine, le disposizioni per l'adeguamento alla sentenza della Corte europea in materia di età pensionistica nella pubblica amministrazione che incrementa progressivamente da 60 a 65 anni, per le lavoratrici iscritte alle forme pensionistiche obbligatorie di base relative ai dipendenti pubblici. Rileva, quindi, che il decreto-legge si chiude con una serie di disposizioni che riguardano proroghe di termini come quelle relative alle procedure esecutive di rilascio per finita locazione (articolo 23), alle forze armate, alle forze di polizia, al finanziamento delle missioni di pace e al segreto di Stato (articolo 24) e ad alcune spese indifferibili legate alla partecipazione italiana a banche e fondi internazionali (articolo 25).

 

            Si apre il dibattito.

 

            Interviene quindi il senatore COSTA (PdL), a giudizio del quale il decreto-legge, con le modifiche apportate dalla Camera dei deputati, sintetizza l'indirizzo di politica economica adottato dal Governo per contrastare gli effetti della crisi finanziaria ed economica, fondato essenzialmente sull'esclusione di ogni intervento volto a incrementare la pressione fiscale, recuperando viceversa risorse attraverso un'analitica ricognizione delle spese comprimibili, la maggiore efficienza della pubblica amministrazione e gli interventi in materia di accertamento e riscossione. A suo parere vanno nella giusta direzione anche le misure relative ai rapporti tra le banche, le imprese e i risparmiatori, in un sostanziale equilibrio tra la richiesta di maggiore liquidità del tessuto economico e la sostenibilità di impegni richiesti agli istituti di credito; egli infatti condivide il giudizio positivo più volte espresso circa la sostanziale tenuta del sistema bancario italiano, sia in termini assoluti che relativamente agli altri Paesi europei. Correlativamente, prosegue l'oratore, il Governo presta attenzione alle esigenze specifiche delle aziende e delle piccole e medie imprese: ne sono dimostrazione l'introduzione di un incentivo fiscale a fronte degli investimenti in beni strumentali, l'accelerazione degli ammortamenti, gli interventi sullo sportello unico per le imprese e la riduzione dei tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione.

            Passando quindi a commentare le misure che agevolano il rimpatrio o la regolarizzazione dei capitali detenuti all'estero, ritiene che il giudizio su tale misura non possa derivare da una valutazione astrattamente moralistica o di denuncia dell'illecita origine di tali capitali, ma vada contemperato dall'interrogarsi sulle ragioni che hanno giustificato la decisione di esportare tali risorse finanziarie all'estero. Ritiene quindi opportuno un giudizio più equilibrato su tali misure che valuti la decisione di esportare capitali all'estero nel contesto più ampio dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione.

            Nel preannunciare quindi il pieno favore della propria parte politica alla definitiva approvazione del disegno di legge di conversione, condivide l'opinione del Ministro dell'economia e delle finanze che la crisi abbia già superato il suo punto più basso, anche se nei prossimi mesi ne andranno verificati con attenzione gli effetti.

 

            Il presidente BALDASSARRI, come convenuto in precedenza, sospende la seduta.

             

            La seduta, sospesa alle ore 16,45 riprende alle ore 19,20.

 

            Il senatore VACCARI (LNP) fa presente che il decreto-legge in esame presenta misure di grande rilevanza economica e sociale. Cita, ad esempio, la parziale deroga ai limiti del Patto di stabilità interno a favore degli enti locali virtuosi. Tale misura è idonea a superare molti problemi applicativi riscontrati dai Comuni. Altri interventi ivi previsti sono finalizzati a garantire un miglioramento dello stato sociale con una particolare attenzione alla qualità della vita. Sottolinea poi l'importanza della scelta di potenziare gli interventi per gli ammortizzatori sociali, quelli a sostegno delle famiglie, nonché di ridurre i costi dell'energia e quelli per le commissioni bancarie. Queste disposizioni vanno esattamente nel senso della risoluzione del Documento di programmazione economico-finanziaria testé votata in Assemblea. Sottolinea quindi che tutto ciò dimostra la capacità del Governo di affrontare e risolvere i problemi reali attraverso un processo graduale nel quale la prudenza - stigmatizzata dall'opposizione - non è mancanza di coraggio, ma rappresenta l'approccio giusto in una situazione di generale complessità. Questo si contrappone invece a polemiche polarizzate tra maggioranza ed opposizione rispetto alle ricette per uscire dalla crisi. Differenze più alimentate dalla confusione dei mass media che da reali contrapposizioni ideologiche.

            Questi interventi servono a fornire degli impulsi necessari per affrontare il futuro e per uscire dalla crisi economica attuale. Crisi che ha, a suo avviso, prodotto un più equilibrato ridimensionamento dei bisogni della gente comportando anche una transizione verso una società più etica. Conclude rilevando che occorre intervenire a sostegno dei Paesi che, a differenza dell'Italia, hanno più risentito della crisi per evitare migrazioni dettate dai bisogni primari garantendo, a questi Paesi, un aiuto concreto per ridurre le disparità.

 

            La senatrice LEDDI (PD), pur nella consapevolezza che la maggioranza e il Governo hanno ormai deciso di non modificare il testo del decreto-legge, segnala la necessità di approfondire tutta una serie di strumenti e di misure, al fine di affrontare gli effetti incipienti della crisi economica che, in contrasto con le aspettative di molti, si prospettano sempre più incisive. Lo dimostrano le sempre più frequenti registrazioni del sistema bancario dell'accrescersi delle sofferenza bancarie, dei mancati rientri delle imprese dei finanziamenti assunti, con un coinvolgimento di un numero crescente di imprese. Appare evidente che le misure recate dal decreto scontano l'ipotesi di una crisi incisiva, ma di breve durata o comunque nella sua fase calante, mentre invece i segnali vanno tutti nella direzione di un prolungarsi degli effetti che mettono in forse l'efficacia delle misure già adottate, nel presupposto di un temporaneità delle soluzioni adottate.

            Nel settore specifico della politica creditizia, il Governo ha finora assunto un atteggiamento ondivago e non coerente testimoniato dalla compresenza di norme (assolutamente non necessarie) sull'attivazione di tavoli concertativi con l'ABI per una moratoria dei pagamenti dei debiti, e di altre che impongono interventi in qualche misura penalizzanti per le banche. Sollecita quindi il Governo a chiarire l'orientamento di fondo e l'indirizzo generale circa la politica creditizia e il rapporto con il sistema creditizio.

            Per quanto concerne invece le misure a favore delle piccole e medie imprese, osserva che la riduzione del costo dell'energia per le famiglie e  per le imprese rischia di favorire esclusivamente le grandi aziende. Viceversa, il rafforzamento della patrimonializzazione delle imprese, attraverso lo strumento fiscale, incide su uno dei fattori di debolezza strutturale del sistema produttivo e va certamente nella giusta direzione: esprime, tuttavia, il timore che la scarsa chiarezza del dettato normativo rischi di vanificarne il valore e l'efficacia. Inoltre la disposizione relativa all'accelerazione dei pagamenti della pubblica amministrazione risulta di scarsa efficacia, troppo farraginosa, appesantita da adempimenti burocratici che ne riducono di molto la portata. Per il futuro andrebbe definito per legge un termine obbligatorio entro il quale la pubblica amministrazione paga per i beni e i servizi acquistati sul mercato.

            Rimane invece fuori dalle disposizioni recate dal decreto-legge, ma assumerà nei prossimi mesi una rilevanza fondamentale, la questione della attenuazione del carattere prociclico delle prescrizioni dell'accordo di Basilea 2 sui criteri di patrimonializzazione delle imprese e il merito di credito: poiché i bilanci del 2009 non potranno che registrare le perdite dovute alla crisi economica si rischia, senza una specifica misura di sospensione delle prescrizioni di Basilea 2, il blocco completo dell'attività creditizia nei confronti delle imprese.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

 

CONVOCAZIONE DELLE SEDUTE DI DOMANI  

 

       Il presidente BALDASSARRI avverte che le Commissioni torneranno a riunirsi domani, giovedì 30 luglio, alle ore 8,30 e alle ore 15.

 

 

            La seduta termina alle ore 20.