(ASCA) - Roma, 20 lug - Torna in auge la polemica sul
pacchetto sicurezza che raccoglie critiche anche dalla
Commissione Ue. Sarebbe in arrivo infatti, secondo le odierne
anticipazioni de ''La Repubblica'', una seconda lettera al
Governo italiano per avere ulteriori chiarimenti sul reato di
clandestinita', sull'iscrizione all'anagrafe dei figli di
clandestini, sull'aggravio dei costi per il permesso
soggiorno e sulle nuove regole per il trasferimento del
denaro da parte degli immigrati. La prima missiva, firmata da
Jonathan Faull, direttore generale del commissario alla
Giustizia Jacques Barrot, era stata inviata mercoledi'
scorso. In particolare al centro delle richieste della
Commissione, il modo in cui il governo italiano garantisca di
non aver violato il diritto d'asilo, respingendo i barconi
dei clandestini nel Canale di Sicilia, e come abbia
verificato che a bordo non vi fossero persone idonee a
ricevere la qualifica di rifugiati e a essere dunque protette
dall'Italia.
E mentre non cessa l'esigenza della Commissione Ue di far
luce sul pacchetto sicurezza nostrano Isabella Bertolini,
Componente della Direzione nazionale del Pdl, ribadisce che
''i respingimenti degli immigrati clandestini, attuati in
questi mesi, rispettano le norme del diritto
internazionale''.
La Ue chiede lumi? ''Come sempre - insiste Bertolini -
glieli daremo e, anche questa volta, tutto si sciogliera'
come neve al sole, con l'ennesima brutta figura di chi
alimenta campagne di delegittimazione contro il Governo
italiano. Noi facciamo poche chiacchiere e tanti
provvedimenti concreti. Dalla sinistra, invece, molte vuote
parole e nessun fatto concreto per debellare la piaga
dell'immigrazione clandestina''.
A rispondere il senatore del Pd, Roberto Di Giovan Paolo,
segretario della Commissione Affari Europei. ''La Bertolini
prende un abbaglio - evidenzia - La politica dei
respingimenti non ha funzionato, tanto che il conservatore
Barrot ha chiesto spiegazioni. E non e' altro che l'inizio,
arriveranno altre richieste di chiarimenti''.
''Ci sono 72 immigrati nelle carceri libiche e l'Italia
non ha verificato se tra di loro c'era chi aveva diritto
all'asilo, venendo cosi' meno a un suo dovere fondamentale -
continua Di Giovan Paolo -. Il pdl dimostra di non conoscere
le caratteristiche dell'immigrazione verso il nostro Paese.
Fatto sta che meno del 30 per cento degli immigrati arriva
dal mare e sono almeno 500 mila le badanti e le colf che
saranno regolarizzate. Le obiezioni della Ue sono quindi del
tutto giustificate''.
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