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Notizie

Ministro Roberto Maroni

23.07.2009

Maroni: l'Italia appoggia l'ingresso della Romania in Schengen

Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno al termine di una visita di due giorni nel Paese. Al centro dei colloqui con il collega Nica anche la cooperazione bilaterale in materia di controlli alle frontiere e trasferimento dei romeni condannati in via definitiva

Sostegno dell'Italia all'ingresso della Romania nello spazio Schengen nel 2011 e rafforzamento della cooperazione bilaterale per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata: questi i risultati principali della visita del ministro dell'Interno Maroni  a Bucarest che si è conclusa oggi.

Una 'due giorni' fatta di colloqui con il ministro dell'interno romeno Dan Nica e di un sopralluogo a Costanza, presso il Sistema complesso di osservazione, sorveglianza e controllo del traffico sul Mar Nero, definito da Maroni soddisfacente. «Ho potuto vedere i sistemi di controllo delle frontiere e sono molto soddisfatto dell'azione svolta, per questo ho confermato al ministro Nica che l'Italia sostiene l'ingresso della Romania nello spazio Schengen» ha dichiarato il ministro nel corso della conferenza stampa congiunta che si è tenuta questa mattina nella capitale romena.

Maroni ha sottolineato il rafforzamento della collaborazione tra le Polizie e i ministeri dell'Interno italo-romeni. Una collaborazione che si esplica non soltanto nelle operazioni di controllo congiunto alle frontiere - rafforzata da un memorandum sottoscritto lo scorso ottobre - ma anche attraverso l'attuazione dell'accordo sul trasferimento dei romeni condannati in  Italia in via definitiva. «Il sistema comincia a funzionare, quindi siamo soddisfatti» ha detto Maroni, ricordando che negli ultimi mesi sono stati trasferiti una decina di romeni sulla base delle richieste di magistratura e Polizia italiane, con tempi molto più rapidi rispetto a qualche anno fa.

Infine, in risposta a una domanda sugli effetti della crisi economica, il contrasto alla criminalità organizzata italiana attraverso  la confisca dei patrimoni, strategia che ha consentito di destinare quei fondi alla sicurezza. «Nonostante la crisi  - ha sottolineato il ministro Maroni - siamo riusciti a mettere piu' risorse finanziarie a sostegno del sistema di sicurezza in Italia rispetto all'anno scorso»





   
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Ministero dell'Interno