Coordinamento
Assistenti Familiari
Via XX settembre
n. 49 - 00187 Roma
Tel/fax 06.4828335
E-mail:
coordassistentifamiliari@gmail.com
coordassistentifamiliari@gmail.com
Il Coordinamento
aperto a tutti gli assistenti familiari che abbiano realizzato il percorso
formativo previsto dalle Linee -Guida del Comune di Roma e, successivamente,
secondo le disposizioni regionali relative allĠacquisizione di competenze
specifiche sullĠassistenza familiare.
Il Coordinamento
si pone il fine prioritario della salvaguardia della figura dellĠassistente
familiare ed il suo periodico aggiornamento professionale nel corso della vita
lavorativa.
La consapevolezza del rilievo sociale del lavoro di cura delle
assistenti familiari determinanti per poter dare una risposta alla domanda di
cure domiciliari della famiglie, ancora oggi largamente insoddisfatta, rende
ancora pi gravi le inadempienze e maggiormente inadeguato il modo in cui
istituzioni pubbliche e cittadini si pongono di fronte al lavoro di cura delle
assistenti familiari.
Il sistema pubblico di Welfare non garantisce ai cittadini non
autosufficienti lĠerogazione di servizi in domiciliariet n in forma diretta
n affidandoli a strutture private accreditate.
Nella citt di Roma lĠassistenza domiciliare da tempo non raggiunge il
5% dei possibili fruitori.
I cosiddetti Òlivelli essenziali di assistenza socialeÓ che dovrebbero essere garantiti dal Piano
Regolatore Sociale non possono essere esigibili mentre diventano lĠoggetto di
una negoziazione di un welfare residuale, separato posto in essere fra una
assistente familiare ed un componente di una famiglia che domanda un lavoro di
cura.
Da tempo questo consolidato mercato parallelo Òfai da teÓ ha fatto emergere una serie numerosa di
problematiche alle quali non viene trovata soluzione.
Il Coordinamento delle assistenti familiari:
1. evidenzia in primo luogo lĠavvenuta costituzione di una vasta
area di persone che svolgono il lavoro di cura presso il domicilio delle
famiglie senza specifica formazione o formate a seguito di corsi diversi per
contenuti e/o per lunghezza dei corsi.
2. sottolinea in secondo luogo come prevalga nella definizione e
nello svolgimento del rapporto di lavoro una variegata informalit di
situazioni caratterizzate da una estesa elusione non solo dellĠapplicazione dei
minimi contrattuali, del rapporto fra entit dellĠorario di lavoro ed effettiva
retribuzione, delle disposizioni dellĠINPS riferite agli obblighi previdenziali
e di quelle disposizioni che garantiscono lĠautonoma fruizione del tempo di non
– lavoro (ferie, permessi, malattie, etc.).
3. fa presente in terzo luogo come dalla peculiare condizione di
lavoro ( dalla convivenza presso una famiglia alla pluralit di piccoli rapporti
di lavoro ad ore) sono emersi problemi che riguardano direttamente le famiglie
delle assistenti familiari spesso alle prese con la possibilit di
ricongiungimenti familiari, lo svolgimento di responsabilit genitoriali verso
i figli in et scolare, etc.).
Il Coordinamento delle assistenti familiari con riferimento al punto 1) chiede al Ministero del
lavoro e della solidariet sociale di predisporre al pi presto, dĠintesa con
le Regioni italiane,e tenendo conto di quanto al riguardo posto in essere in
alcune Regioni, il Profilo nazionale dellĠAssistente familiare favorendo cos
la mobilit delle lavoratrici sullĠintero territorio nazionale.
Il Coordinamento chiede agli Assessorati della Regione Lazio ai Servizi
Sociali ed alla Formazione di predisporre, sulla base di una rilevazione dei
fabbisogni:
a) un piano programmato pluriennale di corsi di 120 ore per
ÒlĠacquisizione di competenze specificheÓ per qualificare le molte persone che
hanno fatto esperienza di lavoro di cura sul campo;
b) un piano programmato di formazione con corsi di 300 ore per far
acquisire la qualifica di assistente familiare;
c) il riconoscimento, al momento di bandire i corsi di 300 ore, di un
credito formativo pari a 120 ore per le assistenti familiari che hanno superato
i corsi di 120 ore realizzati dal Comune e dalla Provincia di Roma.
Il Coordinamento delle assistenti familiari con riferimento al punto 2) ritiene necessaria e
richiede una pi intensa azione di promozione della tutela da parte delle
organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale dĠintesa con le
strutture sindacali che si occupano delle persone immigrate e di quelle che
sono impegnate nella salvaguardia del ruolo e dei diritti delle donne nel mondo
del lavoro.
Si chiede allĠINPS di avviare una azione ispettiva delle sue strutture
territoriali per ridurre lĠarea della totale o parziale evasione degli obblighi
previdenziali.
Il Coordinamento delle assistenti familiari con riferimento al punto 3) richiede che venga
ripresa lĠimpostazione del piano regolatore sociale del Comune di Roma e pi in
generale, nella Regione, dei Piani di zona previsti dalla L.328/2000 dando
soluzioni specifiche alle problematiche specifiche delle assistenti familiari
pur in un quadro di integrazione degli interventi e dei servizi sociali che
devono riguardare tutti coloro che, vecchi e nuovi cittadini sono parte attiva
della comunit.