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MSF è profondamente preoccupata per le condizioni dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, dopo lo sgombero da parte della polizia greca del campo temporaneo di Patrasso

MSF chiede alle autorità greche di assicurare condizioni di vita dignitose e assistenza medica adeguata

13/07/2009

Atene/Roma - Dopo le operazioni di sgombero effettuate ieri dalla polizia greca all’interno della baraccopoli di Patrasso, e l’incendio scoppiato durante l’intervento, Medici Senza Frontiere (MSF) esprime profonda preoccupazione per le condizioni umanitarie dei migranti e dei richiedenti asilo rimasti ora senza tetto, così come per coloro che sono stati arrestati. MSF chiede alle autorità di assicurare condizioni di vita dignitose e assistenza medica per queste persone.

MSF lavorava in questo campo per migranti dal maggio 2008, fornendo assistenza medica di base e supporto psicologico. “Molti dei migranti che oggi sono rimasti senza riparo e che sono stati arrestati, sono stati nostri pazienti per molto tempo. Siamo profondamente preoccupati per le loro condizioni attuali e chiediamo alle autorità la garanzia che queste persone vengano trattate con dignità e che ricevano l’assistenza medica di cui necessitano”, afferma Micky Van Gerven, capo missione di MSF in Grecia.

“Il mattino presto siamo stati informati dell’intervento della polizia e siamo accorsi al campo. Le ruspe erano appena arrivate e avevano cominciato a demolire le baracche. Dopo poco è scoppiato l’incendio. Numerose persone che erano prive di documenti ufficiali sono state arrestate, mentre molte altre sono scappate. Non sappiamo ancora dove siano e cosa gli sia successo,” ha spiegato Christos Papaioannou, operatore di MSF a Patrasso. “La maggior parte è stata costretta a lasciare la terra d’origine a causa di guerre o condizioni di povertà estrema e ora deve affrontare una possibile detenzione per un periodo di tempo indeterminato e un futuro ancora più incerto. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze negative sulle loro condizioni fisiche e mentali.”

MSF chiede alle autorità di assumersi la piena responsabilità dell’assistenza medica e del supporto psicologico per queste persone, di assicurare condizioni di vita dignitose per i detenuti e di prestare maggiore attenzione alle categorie vulnerabili come i minori, e come coloro che presentano patologie croniche e che ora sono detenuti.

La maggior parte dei migranti che viveva nel campo era di origine afgana. Tra questi molti minori estremamente vulnerabili e bisognosi di una protezione adeguata. E’ fondamentale che tutti i migranti e i richiedenti asilo vengano trattati con dignità e che le autorità rispettino le convenzioni internazionali ed europee a protezione dei migranti e dei richiedenti asilo, nonché le direttive europee che regolamentano il rispetto degli standard minimi di accoglienza dei richiedenti asilo.

Quest’intervento della polizia è parte di una più ampia strategia che ha come bersaglio i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo a Patrasso e in altre zone del Paese. MSF controllerà da vicino la situazione a Patrasso e continuerà a rispondere alle esigenze dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati nel Paese.

MSF lavorava nella baraccopoli abitata dai migranti a Patrasso dal maggio 2008, fornendo assistenza medica primaria, supporto psicologico e migliorando le condizioni di vita all’interno del campo. Finora MSF ha eseguito più di 8.500 consultazioni mediche, trattando soprattutto pazienti con infezioni respiratorie e patologie dermatologiche, mentre oltre 350 pazienti sono stati trasferiti negli ospedali locali. In questo lasso di tempo, oltre 400 rifugiati hanno ricevuto assistenza psico-sociale e sono state svolte più di 450 sessioni di gruppo, incluse sessioni di promozione della salute e di formazione psicologica. Infine, sono stati distribuiti ai migranti e ai rifugiati, presenti sia all’interno del campo di Patrasso che all’esterno, dei sacchi a pelo e dei kit per l’igiene personale.

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