Immigrati irregolari: intervenire subito per evitare effetti retroattivi della nuova legge. Lettera aperta della UIL a Governo e Parlamento. Dichiarazione di Guglielmo Loy, Segretario confederale UIL

Con lentrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza, il reato di immigrazione clandestina – applicandosi anche al soggiorno – avr di fatto un effetto retroattivo sullesercito di lavoratori irregolari valutabile in oltre un milione di stranieri.

In una lettera aperta a Governo e Parlamento, illustrata dal Segretario confederale Guglielmo Loy, la  Uil prende posizione sul ddl 733 b e sui suoi effetti in materia di immigrazione.

Pur non condividendo la nuova legge, crediamo – precisa Loy – che si debba giungere ad un accordo tra Governo e parti sociali al fine di evitare una situazione di criminalizzazione diffusa di chi – pur in forma irregolare – venuto qui per vivere onestamente ed presente sul territorio al momento di entrata in vigore della nuova legge.  

Leffetto della nuova legge –secondo Loy -  rischia di essere catastrofico: con datori di lavoro costretti a licenziare e funzionari dei pubblici servizi costretti a denunciare, per non essere a loro volta passibili di reato di omissione.

Per la Uil va trovata una soluzione per evitare questa frattura nella convivenza civile e va trovata subito, prima dellentrata in vigore del nuovo dispositivo.

Come nel 2002 con lapprovazione della Bossi – Fini, anche oggi sono cambiate le regole del gioco: dunque logico e di buon senso dare la possibilit, a chi ha un lavoro e un posto dove vivere,  di uscire dalla trappola della clandestinit.

Una possibile soluzione – secondo quanto si legge nella lettera aperta a Governo e Parlamento pubblicata sul sito della Uil - non potr riguardare solo larea dei servizi alla persona, in quanto in edilizia, in agricoltura e nel commercio ed altri settori delleconomia vi sono situazioni di forte presenza del lavoro etnico irregolare e spesso condizioni di estremo sfruttamento.

Qualsiasi provvedimento, dunque, deve riguardare chiunque abbia un lavoro onesto dimostrabile prima dellentrata in vigore del ddl 733.

La Uil suggerisce, dunque, lo strumento della regolarizzazione ad personam (anche per non incorrere nelle critiche della UE). Il meccanismo potrebbe essere quello di verificare  lesistenza del datore di lavoro al momento della richiesta del lavoratore immigrato,  al quale viene chiesto di confermare la volont di assumere, pagando contestualmente tre mesi di mesi di contributi INPS (cos come accadde nel 2003).

Con la lettera – conclude Loy – si chiede un intervento immediato dellEsecutivo e lappoggio del Parlamento per una soluzione equa, umana ed efficace al dramma di milioni di lavoratori stranieri onesti ed alle difficolt che verranno a datori di lavoro e famiglie italiane con lentrata in vigore del ddl sicurezza. 

Roma, 9 luglio 2009