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Comunicati stampa

Ministero dell'Interno, 29.12.2007

L'accordo Italia-Libia sul pattugliamento: i contenuti




L’accordo firmato oggi a Tripoli per fronteggiare l’immigrazione clandestina prevede che l’Italia e la Libia organizzeranno pattugliamenti marittimi con 6 unità navali cedute temporaneamente dall’Italia. I mezzi imbarcheranno equipaggi misti con personale libico e con personale di polizia italiano per l’attività di addestramento, di formazione, di assistenza e manutenzione dei mezzi. Dette unità navali effettueranno le operazioni di controllo, di ricerca e salvataggio nei luoghi di partenza e di transito delle imbarcazioni dedite al trasporti di immigrati clandestini, sia in acque territoriali libiche che internazionali. 

L’Italia si impegna a cooperare con l’Unione Europea per la fornitura, con finanziamento a carico del bilancio comunitario, di un sistema di controllo per le frontiere terrestri e marittime libiche, al fine di fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, da realizzare secondo le esigenze rappresentate dalla parte libica alla delegazione della missione Frontex.
L’Italia, inoltre, farà ogni sforzo perché si giunga nel più breve tempo possibile all’adozione dell’Accordo quadro fra l’Unione Europea e la Grande Giamahiria. 

Per l’esecuzione dell’attività di pattugliamento, il Governo italiano si impegna a cedere temporaneamente alla Libia 6 unità navali della Guardia di Finanza, di cui 3 guardacoste classe "Bigliani" e 3 vedette classe "V.5000", per l’esecuzione di attività di pattugliamento.
Al fine di garantire una efficace direzione e coordinamento delle attività addestrative ed operative di pattugliamento marittimo, le Parti convengono di istituire, presso una idonea struttura che sarà individuata a cura della Parte libica, per l’intera durata del Protocollo di Cooperazione, un Comando Operativo Interforze, con il compito di:

  • disporre l’attuazione quotidiana delle crociere addestrative e di pattugliamento; individuare, nell’area di pattugliamento, zone di specifico approfondimento, sulla base degli elementi informativi nel frattempo acquisiti
  • raccogliere le informazioni operative acquisite dalle unità operative
  • impartire le direttive di servizio necessarie in caso di avvistamento e/o fermo di natanti con clandestini a bordo
  • svolgere compiti di punto di contatto con le omologhe strutture italiane. In tal senso, il citato Comando ha la facoltà di
  • richiedere l’intervento e/o l’ausilio delle unità navali italiane ordinariamente rischierate presso l’isola di Lampedusa per le attività antiimmigrazione.

Responsabile del menzionato Comando Operativo Interforze è un qualificato rappresentante designato dalle autorità libiche, che si avvale di un Vice Comandante, designato dal Governo italiano, anche con compiti di consulenza in favore del Comandate del Comando Operativo Interforze, oltre che di raccordo con le competenti strutture italiane.
Al predetto Centro è assegnato personale italiano con compiti di staff in favore del Vice Comandante. 




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