Sicurezza e xenofobia:
non solo retorica pubblica, ma anche tanta sostanza
Nel giorno in cui la camera dei Deputati italiana ha approvato i
tre emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza, introducendo il reato di
clandestinit, il pagamento da 80 a 200 euro per il permesso di soggiorno e di
200 euro per ottenere la cittadinanza, l'allungamento, fino a sei mesi, del
trattenimento degli stranieri nei centri di identificazione ed espulsione e,
dulcis in fundo, la costituzione delle ronde di cittadini per il controllo del
territorio, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato: Si
diffonde una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare
accenti di intolleranza e xenofobia.
Come se si trattasse di una fastidiosa interferenza, il monito del
Capo dello Stato viene immediatamente rimandato al mittente dal premier
Berlusconi che dice: Siamo da sempre contro la xenofobia e soprattutto dal leader della Lega
Nord e ministro per il Federalismo, Umberto Bossi, che replica: Napolitano?
Io ascolto la gente.
Tale processo di auto-assoluzione da parte dei due principali responsabili
della politica migratoria italiana non elimina, comunque, la sensazione che la
retorica della sicurezza si nutre anche di atti concreti che sconfinano spesso
nella xenofobia.
Infatti, alla vigilia di una nuova campagna elettorale (il vero
dramma degli immigrati che lItalia sempre in campagna elettorale!) per
guadagnare voti e consensi il governo italiano ed i partiti che compongono la
sua maggioranza hanno voluto strumentalizzare, ancora una volta, limmigrazione
e si sono nuovamente allineati ai diktat della Lega e del Ministro degli
Interni.
Questo ennesimo fuoco di sbarramento contro gli immigrati stato
preceduto dalla divulgazione da parte del Ministero dellInterno dei dati sugli
sbarchi dimmigrati che hanno riguardato 36.952 persone nel 2008 (governo
Berlusconi) contro i 20.445 del 2007 (governo Prodi). Tali cifre rivelano
chiaramente la contraddizione tra quanto annunciato dal governo e dalla Lega (con
il centrodestra al governo non entrer pi nessun clandestino) e la complessa realt del fenomeno
migratorio.
Il ministro degli Interni annuncia, allora, una nuova ricetta per
eliminare i migranti clandestini (vale a dire quelle persone che alla luce
del sole cercano di arrivare in Italia sulle carrette del mare e che, molte
volte, non potrebbe farlo senza laiuto, sempre alla luce del sole, di
pescatori e marinai italiani che li salvano dal naufragio. Il titolare del
Viminale ha cos dichiarato: Vengono perch facile arrivare. Nessuno li
caccia. Abbiamo deciso di cambiare musica. Basta bont saremo cattivi contro i
clandestini.
Nonostante la reazione dell'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu
che ha accusato la Lega di fare discorsi da osteria padana ed ha invitato Berlusconi a non subire
gli slogan del Carroccio,
alla prima occasione il ministro Maroni ingaggia, sulla pelle degli stremati
immigrati raccolti dalla nave Pinar, unindecente contesa con Malta per
stabilire a quale dei due paesi toccava lonere di raccogliere e accogliere
quei migranti. Dopo una decina di giorni i migranti vengono portati in Italia.
E il colmo per il cattivo Maroni: accettare immigrati contro il
suo volere. Ma non demorde e trova immediatamente il rimedio: basta non
riconoscere pi il diritto dasilo. Infatti, se pi del 70% delle 31.200
domande dasilo presentate nel 2008 in Italia provengono da persone sbarcate
sulle coste meridionali del Paese; se circa il 75% dei 36.952 migranti sbarcati
sulle coste italiane nel 2008 ha presentato domanda dasilo; se il tasso di
riconoscimento di protezione (status di rifugiato o protezione
sussidiaria/umanitaria) delle persone arrivate via mare stato di circa il
50%; se nel 2008, la maggior parte delle persone arrivate via mare che ha
ottenuto protezione proviene da Somalia, Eritrea, Iraq, Afghanistan e Costa
dAvorio, per eliminare tutto questo sufficiente non farle pi arrivare in
Italia, bloccarle nelle acque internazionali e deportarle in Libia (presunto
paese di partenza), dove se vogliono possono chiedere lasilo.
Maroni e Berlusconi (che si affrettato a sottolineare che la
politica del governo la fa lui!) dichiarano che i respingimenti sono lunico
modo per togliere clandestini dallItalia e che se lUnione europea, lONU,
lUNHCR, la Chiesa, le organizzazioni umanitarie non sono contenti si diano da
fare per risolvere il problema portandosi i clandestini a casa loro.
Ora, il vero problema che queste misure si pongono in contrasto
con il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del
1951 (sottoscritta dallItalia) e contenuto anche nella normativa europea e
nellordinamento giuridico italiano, che trova applicazione anche in acque
internazionali, senza alcuna limitazione geografica. E se si possono discutere
modalit, strumenti da adottare, responsabilit europee, non si deve, in alcun
modo, impedire o limitare il diritto di chiedere asilo in un paese sicuro a quanti fuggono da guerre e
persecuzioni. Cos facendo lItalia viola la Convenzione di Ginevra.
Questo giro di vite sullimmigrazione, voluto dal governo
Lega-Berlusconi, vuole comunque assecondare e/o esasperare gli umori profondi
del Paese che, in maniera schiacciante, sostiene tali scelte anti-immigrati. Si
tratta, infatti, di un malessere generalizzato che, silenziosamente e
gradualmente, trasforma la tolleranza in un istinto di rifiuto dellaltro,
alimentato dalla paura della criminalit e della crisi economica. Quanto
lontane, ma sempre provocanti, risuonano cos le parole di Martin Luther King:
Ogni uomo deve scegliere se camminer nella luce dell'altruismo creativo o
nel buio dell'egoismo distruttivo. Questa la decisione. La pi insistente e
urgente domanda della vita : Cosa fate voi per gli altri?.
Lorenzo Prencipe, scalabriniano
Presidente del Centro Studi Emigrazione Roma (CSER)
Roma, 16 maggio 2009