Immigrati, Fini scrive a Maroni: no ai 'presidi-spia' 

 

ROMA - "Problemi di costituzionalit" e, comunque, un giudizio politico "negativo". Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una lettera inviata al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il 30 aprile scorso, critica la norma presente nel disegno di legge sulla sicurezza e ribattezzata dall'opposizione dei 'presidi-spia', che consentirebbe di negare l'iscrizione alle scuole dell'obbligo dei minori stranieri privi di permesso di soggiorno, o comunque di denunciare la situazione dei genitori sprovvisti del permesso di soggiorno, negando appunto l'iscrizione ai figli.

 

Scrive Fini nella missiva: "Ti faccio presente che la disposizione, se da un lato consente agli stranieri, anche se privi del permesso di soggiorno, di accedere alle prestazioni sanitarie pone a questi ultimi dei limiti in ordine all'accesso a pubblici servizi anche nel caso in cui i medesimi servizi rivestano carattere essenziale. La disposizione- sottolinea il presidente della Camera- subordinando la fruizione di pubblici servizi alla presentazione di documenti inerenti al soggiorno presso gli uffici della nostra amministrazione, impedisce che di questi servizi possano godere gli stranieri privi dei predetti documenti".

 

La disposizione, cosi' scritta, "fa sorgere soprattutto a livello applicativo un problema di compatibilit con altre norme. Un solo esempio delle conseguenze che ne deriverebbero: ai minori stranieri verrebbe negata l'iscrizione alla scuola dell'obbligo ed il conseguente diritto all'istruzione che attualmente tutelato, indipendentemente dalla regolarit della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani". Infine, Fini precisa come "a prescindere dal giudizio su tale eventualit, a mio avviso negativo, che appartiene al dibattito politico, ti faccio presente che si porrebbero problemi di costituzionalit e che, da un attento esame della principale legislazione europea in materia di stranieri non si evince alcuna normativa volta a discriminare l'esercizio del diritto allo studio da parte dei minori stranieri".

 

4 maggio 2009  - Agenzia Dire