Solidariet al
Commissario ai Diritti Umani del Consiglio dĠEuropa Thomas Hammarberg ed a
Laura Boldrini dellĠAlto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati .
Ancora una volta il Commissario ai Diritti
Umani del Consiglio dĠEuropa finito sotto attacco da parte di alcuni
esponenti del governo italiano, tra i quali il ministro Ronchi, per avere detto
la verit sugli abusi commessi dallĠItalia ai danni dei Rom e dei migranti, e
soprattutto sulle reiterate inadempienze rispetto a decisioni della Corte
Europea dei Diritti dellĠUomo, che il nostro paese ha ignorato, eseguendo
espulsioni in aperta violazione con lĠart. 3 della Convenzione Europea a
salvaguardia dei diritti dellĠUomo che vieta la tortura e trattamenti inumani e
degradanti. Subito dopo stata la volta di Laura Boldrini, portavoce dellĠAlto
Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, attaccata da Libero, da
altri fogliacci della stampa di regime e da ultimo dal ministro della difesa La
Russa, per avere denunciato lĠinfame decisione di rispedire nellĠinferno libico
centinaia di migranti tra i quali donne e bambini, ordinando alla Marina ed
alla Guardia di Finanza di violare le pi elementari norme di diritto
internazionale, che impongono dopo le azioni di salvataggio in mare, lo sbarco
in un Òporto sicuroÓ e non certo nel porto pi vicino.
Nel suo rapporto pubblicato nel marzo di
questĠanno Hammarberg ribadiva che "in fatto d'immigrazione l'Italia deve
rispettare le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo".
aggiungendo di essere "preoccupato per le recenti dichiarazioni del
governo sulle procedure abbreviate la cui conseguenza potrebbe essere un limite
delle garanzie accordate a chi richiede l'asilo". "E' assolutamente
necessario - si legge nel rapporto - proteggere il diritto di asilo e adottare
una politica di immigrazione conforme ai diritti dell'uomoÓ. Esattamente il contrario di quello che
lĠItalia sta continuando a fare respingendo verso la Libia i naufraghi soccorsi
nelle acque del Canale di Sicilia ed adottando provvedimenti legislativi che
tendono a criminalizzare generalmente tutti gli immigrati privi di permesso di
soggiorno, con la introduzione del reato di immigrazione clandestina e con la
anticipazione della direttiva rimpatri in modo tale da disapplicarne i contenuti
pi garantisti
LĠAlto Commissariato delle Nazioni Unite, con il sostegno di Ban Ki Moon Segretario generale delle Nazioni Unite, ha finora resistito alle pressioni indebite del governo italiano per legittimare gli abusi che sono stati, e saranno ancora commessi, ai danni dei migranti respinti nelle acque internazionali del Canale di Sicilia verso i porti libici. Jolles, che rappresenta in Italia l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, dopo lĠincontro con Maroni di venerd 15 maggio "ha ribadito che la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che trova applicazione anche in acque internazionali"."Questo fondamentale principio, che non conosce limitazione geografica, contenuto anche nella normativa europea e nell'ordinamento giuridico italiano", e per questo .l'Unhcr ha chiesto al Viminale di riammettere in Italia le persone respinte nei giorni scorsi, spiegando che "dal punto di vista del diritto internazionale, l'Italia responsabile per le conseguenze del respingimento". Il ministro ha risposto alle osservazioni dell'Alto Commissariato, senza giustificare il comportamento illegale attuato con i respingimenti collettivi, vietati anche dalla Convenzione a salvaguardia dei diritti dellĠUomo e dalla Carta dei diritti fondamentali dellĠUnione Europea, spiegando che questi problemi "devono trovare una soluzione in sede europea". Un modo per scaricare su altri la responsabilit di quanto accaduto, un modo per chiamare a raccolta le destre europee attorno alla difesa della fortezza Europa ed alla cancellazione del diritto di asilo o di protezione sussidiaria. L'Unhcr ha anche "bocciato" la proposta di Maroni, e poi di Frattini, di accertare direttamente in Libia le domande di asilo, spiegando che "non vi sono al momento le condizioni necessarie per svolgere tale attivit". Per questo i suoi rappresentanti vanno aggrediti, anche a costo di capovolgere la realt dei fatti e le regole del diritto comunitario e internazionale.
Questi metodi di aggressione dellĠavversario, tollerati, se non apertamente applauditi, purtroppo, dalla maggioranza degli italiani che a questi politici hanno attribuito la responsabilit di governo, sono metodi di stampo fascista, e danno la misura della barbarie e della cancellazione dello stato di diritto nel nostro paese. Come in Germania ed in Italia nel secolo scorso i fascismi conquistano il potere sullĠonda delle crisi economiche attraverso lo strumento del voto. Non meno colpevoli di questo ritorno ad un passato, che troppi credevano morto e sepolto, sono i personaggi come Fassino, Rutelli e Chiamparino, che con le loro retoriche securitarie hanno abbattuto gli argini democratici e i baluardi della solidariet sociale contro il ritorno al potere delle ideologie fasciste e razziste. E sar bene che gli elettori se ne ricordino, anche nelle prossime elezioni europee. Dietro lĠattacco degli esponenti del governo italiano nei confronti di Thomas Hammarberg e di Laura Boldrini non si cela soltanto il tentativo italiano di imprimere una svolta repressiva alla politica dellĠUnione Europea in materia di immigrazione ed asilo, innescando un effetto domino che sta gi colpendo la Grecia, contando di condizionare le scelte del Commissario Europeo alla sicurezza ed agli affari interni Barrot, in modo da ottenere una copertura comunitaria per le ultime scelte adottate dal Governo italiano. Si vuole dare la ennesima prova di forza di potere governare lĠItalia, in nome dei sondaggi e della maggioranza dei votanti alle ultime elezioni, contro il riconoscimento dei diritti umani e del diritto di asilo previsto nei trattati internazionali e nelle normative comunitarie. Una prova di forza che va ben oltre le gi gravissime questioni della immigrazione e dellĠasilo e colpisce al cuore la sostanza stessa della democrazia italiana. Ormai siamo allo stato di polizia, anche per gli italiani, come confermato dalla reintroduzione con il DDL sulla sicurezza del reato di oltraggio a pubblico ufficiale. E in questo caso le vittime non saranno solo migranti ma anche italiani..
Proviamo grande vergogna per la politica seguita dal governo italiano in materia di immigrazione ed asilo, e ci impegniamo a diffondere i risultati dei rapporti dellĠUNHCR, del Consiglio dĠEuropa e delle decisioni della Corte di Strasburgo, a combattere quotidianamente le conseguenze devastanti che deriveranno dalla approvazione del disegno di legge sulla sicurezza e dal blocco navale attorno alle coste meridionali. Di fronte alle menzogne ed agli abusi commessi ai danni dei migranti in Italia e nelle acque internazionali, moltiplicheremo le azioni di denuncia delle violazioni delle Convenzioni internazionali, ed in particolare della CEDU, commesse dallĠItalia e dai suoi agenti istituzionali. Continuiamo a riporre fiducia nellĠintervento di Laura Boldrini, dellĠAlto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e della Corte Europea dei diritti dellĠUomo, del Comitato per la prevenzione della tortura e del Commissario ai diritti umani del Consiglio dĠEuropa Thomas Hammarberg, contro tutti i tentativi di delegittimazione e di depistaggio che gli esponenti del governo italiano dovessero ancora porre in essere in futuro. Non abbiamo paura, anche se siamo ben consapevoli che tutti gli operatori umanitari ed i rappresentanti delle associazioni che difendono i diritti dei migranti sono nel mirino del governo italiano. Tra breve ci sar imputato anche il reato di solidariet, una conseguenza del reato di immigrazione clandestina. Rivendichiamo le nostre scelte in favore dei richiedenti asilo e di quanti hanno il diritto di fuggire dai luoghi nei quali vengono perseguitati, ed il diritto di essere accolti in Italia. Rivendichiamo il diritto dei senza documenti di essere trattati come persone e non come animali o peggio. Non resteremo in silenzio, mentre i governanti italiani porteranno in giro i loro amici, i dittatori di mezzo mondo che trovano in Italia applausi e gloria. Un modo per esporre anche nei rapporti internazionali lĠattuale livello di degrado della democrazia e lo scempio dello stato di diritto in Italia, come si vedr gi il prossimo 12 giugno, con la visita di Gheddafi in Italia. Le Nazioni Unite e il Consiglio dĠEuropa sono interlocutori sgraditi, Gheddafi invece un partner sempre pi affidabile. Forse anche un esempio da seguire. Questa la vostra democrazia. Per noi sar, ora e sempre, resistenza. Per i diritti dei migranti, per il futuro della democrazia italiana, se ci potr essere ancora un futuro.
Fulvio Vassallo Paleologo, Antonella Monastra, Fabio
Badalamenti, Riccardo Orioles, Umberto Santino, Gianfranco Schiavone